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In questo appunto di matematica si tratta delle coordinate sferiche e cilindriche. Questo sistema di coordinate serve per identificare la posizione di un punto nello spazio come ad esempio la posizione di un punto sulla superficie terrestre. L’appunto contiene le equazioni di trasformazione tra i vari sistemi di coordinate.

Posizione e sistema di riferimento

La posizione di un punto è sempre relativa al sistema di riferimento scelto.
Per specificare la posizione di una cabina lungo il cavo di una funivia è sufficiente stabilire un punto di riferimento e un verso per la funivia è vincolata al cavo.
Lo spazio in cui essa si muove può essere rappresentato con una retta orientata. La cabina è un oggetto piccolo rispetto alla distanze di cui si sposta, e quindi può essere considerata un punto materiale. Per localizzare la posizione di una pedina sulla scacchiera servono invece due assi cartesiani
[math]Oxy[/math]
. Rispetto a questi la posizione della pedina è individuata da una coppia di coordinate: ascissa e ordinata.
Per un oggetto che si muove nello spazio tridimensionale, ad esempio una farfalla in volo, serve una terna di assi cartesiani
[math]Oxyz[/math]
.
Nello spazio oltre al sistema di coordinate cartesiane è possibile utilizzare le coordinate sferiche, in analisi matematica questo tipo di coordinate aiutano a semplificare il calcolo di alcuni tipi di integrali e anche lo studio di funzioni in tre variabili soprattutto con simmetria radiale.

Per ulteriori approfondimenti sui sistemi di riferimento vedi qua

Coordinate sferiche nello spazio

Le coordinate cartesiane per identificare un punto P nello spazio sono l'ascissa x, l’ordinata y e la quota z, si scrive infatti:

[math]P(x,y,z)[/math]

Le coordinate sferiche sono sempre tre e sono indicate con lettere dell'alfabeto greco. Una coordinata esprime una misura di lunghezza nella unità prefissata, le altre due sono misure angolari:

  • [math]\rho[/math]
  • [math]\theta[/math]
  • [math]\phi[/math]
Indichiamo con O l’origine di una terna di assi cartesiani e sia P un punto dello spazio, abbiamo le seguenti definizioni:
  • [math]\rho[/math]
    =OP: è una lunghezza, misura della distanza del punto P dall’origine O;
  • [math]\theta[/math]
    : è l’angolo formato tra la congiungente OP e l’asse z, detto anche colatitudine o angolo polare
  • [math]\phi[/math]
    : è l’angolo formato tra l'asse x e la proiezione del segmento OP sul piano xy
coordinate_sferiche.gif
Per ulteriori approfondimenti sulle funzioni seno e coseno vedi qua

Come passare dalle coordinate sferiche alle coordinate cartesiane

Il cambio di coordinate avviene mediante le equazioni riportate di seguito, utilizzando le relazioni tra i lati e gli angoli dei triangoli come ci insegna la trigonometria, in particolare in funzione di seno e coseno.
Vediamo dunque come passare dalle coordinate sferiche
[math](\rho, \theta, \phi)[/math]
alle coordinate cartesiane
[math](x, y, z)[/math]
, facendo riferimento alla figura in alto.
  • La componente x del punto P è data dal prodotto della proiezione di OP sul piano xy per il coseno dell’angolo
    [math]\phi[/math]
  • La componente y del punto P è data dal prodotto della proiezione di OP sul piano xy moltiplicata per il seno dell’angolo
    [math]\phi[/math]
  • La componente z del punto P è data dal prodotto della lunghezza di OP per il coseno di
    [math]\theta[/math]
  • La proiezione di OP sul piano xy è in funzione dell’angolo theta
Abbiamo allora le seguenti equazioni:

[math]\begin{cases}x=\rho \sin(\theta)\cos(\phi) \\y =\rho \sin (\theta) \sin(\phi) \\z=\rho \cos(\theta) \end{cases}[/math]

Con le seguenti condizioni sui valori possibili:

[math]\rho \in [0, +\infty),\\ \theta \in [0, \pi],\\ \phi \in [0, 2\pi][/math]

Invece per passare dalle coordinate cartesiane

[math](x, y, z)[/math]
alle coordinate sferiche
[math](\rho, \phi,\theta)[/math]
si possono sfruttare le relazioni successive:

[math]\begin{cases}\rho = \sqrt{x^2 + y^2 + z^2} \\ \theta= \text {arccos}\big(\frac{z}{\sqrt{x^2 + y^2 + z^2}}\big)\end{cases}[/math]

Coordinate cilindriche

Le coordinate cilindriche sono un ulteriore sistema di coordinate nello spazio, la posizione di un punto P è determinate sempre da tre parametri, due misure di lunghezza e una misura angolare:

[math]\rho[/math]
,
[math]\theta[/math]
,
[math]z[/math]

Detta

[math]O[/math]
l'origine del sistema, e detto
[math]P[/math]
un generico punto nello spazio, e detto
[math]Q[/math]
la sua proiezione sul piano
[math]xy[/math]
:
  • Il parametro
    [math]z[/math]
    indica la lunghezza di
    [math]PQ[/math]
    , ovvero la quota del punto P.
  • Il parametro
    [math]\rho[/math]
    indica la lunghezza di
    [math]OQ[/math]
    , la distanza tra l’origine e la proiezione del punto P sul piano xy.
  • Il parametro
    [math]\theta[/math]
    indica l'angolo fra il semiasse positivo delle
    [math]x[/math]
    e
    [math]OQ[/math]
    .
  • coordinate_cilindriche.gif

    Sempre utilizzando le relazioni trigonometriche tra i lati e li angoli di un triangolo, andiamo a scrivere le equazioni della trasformazione per esprimere le coordinate cartesiane (x,y,z) in funzione di quelle cilindriche:

    [math]\begin{cases} x =\rho \cdot cos(\theta) \\ y =\rho \cdot sin (\theta) \\ z = z \end{cases} [/math]

    Con le seguenti condizioni sui valori possibili:

    [math]\rho \in [0, +\infty),\\ \theta \in [0, 2\pi),\\ z \in (-\infty, +\infty)[/math]

    Queste coordinate possono essere viste anche come coordinate polari piane. Inoltre l’asse di simmetria coincide con l’asse zeta. In caso di necessità è possibile traslare l’asse e quindi considerare un sistema di coordinate cilindriche con asse di simmetria traslato e parallelo all’asse z. Detto r questo asse, è comunque una retta dello spazio e la sua equazione possiamo scriverla in forma cartesiana:

    [math]r: \begin{cases} x=x_0 \\ y=y_0 \end{cases} [/math]

    Applicando la traslazione alle coordinate cilindriche abbiamo:

    [math]\begin{cases} x =x_0+\rho \cdot cos(\theta) \\ y =y_0+\rho \cdot sin (\theta) \\ z = z \end{cases} [/math]

    Equazioni delle coordinate cilindriche in funzione delle coordinate cartesiane

    Delle tre coordinate la quota resta invariata, perciò è sempre
    [math]z[/math]
    .
    La coordinata
    [math]\rho[/math]
    , è la misura della distanza OQ:

    [math]\rho=\overrightarrow{OQ}=\sqrt{x^2+y^2}[/math]

    Il valore di

    [math]\theta[/math]
    dipende dalla posizione de punto. Per calcolarne il valore scriviamo le su funzioni seno e coseno:

    [math]cos(\theta)=\frac{x}{\sqrt{x^2+y^2}}[/math]

    [math]sin(\theta)=\frac{y}{\sqrt{x^2+y^2}}[/math]

    con:

    [math]\theta \in [0, 2\pi)[/math]

    Per risalire al valore di

    [math]\theta[/math]
    , ricorriamo alle funzioni goniometriche inverse:

    [math]\theta)=\arccos\big(\frac{x}{\sqrt{x^2+y^2}}\big)[/math]

    [math]\theta=\arcsin \big(\frac{x}{\sqrt{x^2+y^2}}\big)[/math]

    Per ulteriori approfondimenti sulle funzioni arcoseno e arcocoseno vedi qua

    Quando utilizzare le coordinate cilindriche

    Nella risoluzione degli integrali tripli risulta comodo utilizzare questo sistema di coordinate, la presenza della somma
    [math]x^2+y^2[/math]
    indica che vi è una simmetria assiale.
    Usiamo queste coordinate se:
    • la funzione da integrare dipende dalla somma dei quadrati di x ed y, cioè da:
      [math]x^2+y^2[/math]
    • il dominio di integrazione è un cilindro, oppure una parte di esso
    Vediamo qualche esempio
    Supponiamo di avere un insieme così definito:

    [math]A=\big\{(x,y,z)\in \Re^3: x^2+y^2\leq 1, -1\leq z\leq 1\big\}[/math]

    L’insieme dei punti dello spazio appartenenti ad A, definiscono un cilindro di raggio unitario ed altezza pari a 2.
    Infatti la quota compresa tra -1 ed 1 ci fa capire che il nostro cilindro ha altezza pari a 2.
    Usiamo le equazioni:

    [math]\begin{cases} x =\rho \cdot cos(\theta) \\ y =\rho \cdot sin (\theta) \\ z = z \end{cases} [/math]

    elevando al quadrate le prime due:

    [math]\begin{cases} x^2 =\rho^2 \cdot cos^2(\theta) \\ y^2 =\rho^2 \cdot sin^2 (\theta) \end{cases} [/math]

    otteniamo:

    [math]x^2+y^2\leq 1 \to =\rho^2 \cdot cos^2(\theta)+ =\rho^2 \cdot sin^2(\theta)\leq 1[/math]

    per la prima relazione fondamentale della goniometria:

    [math]\rho^2 \leq 1[/math]

    che per

    [math]\rho\geq 0[/math]
    , porta alla soluzione:
    [math]\rho \in [0, 1][/math]
    .

    L’angolo

    [math]\theta[/math]
    varia nel suo dominio naturale:
    [math]\theta \in [0, 2\pi)[/math]
    La condizione su z è fissata:
    [math]-1\leq z\leq 1[/math]
    .

    A questo punto riscriviamo l’insieme A con le coordinate cilindriche:

    [math]A=\big\{(\rho,\theta,z):0\leq \rho \leq 1,\ \ \theta \in [0, 2\pi),z \in [-1,1]\big\}[/math]