Ancora sul laplaciano

Messaggioda Paolo90 » 17/08/2012, 10:34

Problema (Concorso di ammissione SNS). Sia $n>1$ un numero intero. Dimostrare che per ogni funzione $u: RR^n \to \RR$ di classe $C^2$ a supporto compatto si ha
\[ \boxed{\displaystyle
\sum_{1\le i, j \le n} \int_{\mathbb R^n} \left\vert \frac{\partial^2u}{\partial x_i \partial x_j} \right\vert^2 dx = \int_{\mathbb R^n} \vert \Delta u \vert^2 dx}
\]
dove $\Delta$ è il laplaciano.
L'enunciato resta ancora vero togliendo l'ipotesi che il supporto di $u$ sia compatto?

Idee in libertà.

Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Dopo aver polemizzato un attimo perché non si capisce bene a che cavolo servano quei valori assoluti, facciamo le persone semplici e cominciamo con $n=2$. Allora dobbiamo provare che
\[
\sum_{1\le i, j \le 2} \int_{\mathbb R^2} \left\vert \frac{\partial^2u}{\partial x_i \partial x_j} \right\vert^2 dx = \int_{\mathbb R^2} \vert \Delta u \vert^2 dx
\]
Scritto esplicitamente, dobbiamo provare che
\[
\int_{\mathbb R^2} \left\vert \frac{\partial^2u}{\partial x^2} \right\vert^2 dxdy + 2 \int_{\mathbb R^2} \left\vert \frac{\partial^2u}{\partial x \partial y} \right\vert^2 dxdy + \int_{\mathbb R^2} \left\vert \frac{\partial^2u}{\partial y^2} \right\vert^2 dxdy =\int_{\mathbb R^2} \vert \Delta u \vert^2 dxdy
\]
cioè, in notazione comoda,
\[
\int_{\mathbb R^2} u_{xx}^2 + 2 u_{xy}^2 + u_{yy}^2 dxdy = \int_{\mathbb R^2} (u_{xx}+u_{yy})^2 dxdy
\]
A questo punto, la prima cosa che passa per la testa è: per avere la tesi basta (ovvio che non occorre!) che i due integrandi siano uguali e cioè basta provare che
\[
\int_{\mathbb R^2} u_{xy}^2 dxdy= \int_{\mathbb R^2} u_{xx}u_{yy} dxdy
\]
Di nuovo, basterebbe provare che
\[
u_{xy}^2 = u_{xx}u_{yy}
\]
cioè che l'Hessiana è singolare. Il che è chiaramente vero fuori dal supporto di $u$, ma all'interno del supporto...

Solo un commento conclusivo: una "strada" alternativa (ma si tratta solo di riformulare in maniera diversa) è quella di pensare tutto in $L^2$: la tesi è
\[
\Vert u_{xx} \Vert^2_2 + 2\Vert u_{xy} \Vert_2^2 + \Vert u_{yy} \Vert^2_2 = \Vert \Delta u \Vert_2^2
\]
cioè
\[
\Vert u_{xy} \Vert_2^2 = \langle u_{xx}, u_{yy} \rangle
\]


Mi date un'idea per piacere? Sono in qualche modo convinto che l'ipotesi sul supporto sia imprescindibile, ma non so come usarla...
Grazie.
"Immaginate un bravo matematico come qualcuno che ha preso dal tenente Colombo per le doti investigative, da Baudelaire per l’ispirazione, dal montatore Faussone per il rigore e l’amore per “le cose ben fatte”, da Ulisse per la curiosità, l’ardimento e l’insaziabilità di conoscenza." (AC)
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Re: Ancora sul laplaciano

Messaggioda Luca.Lussardi » 17/08/2012, 11:10

Quando dici che basterebbe provare che $u_{xy}^2=u_{x x}u_{yy}$ è vero, ma è troppo: così stai chiedendo che le integrande siano uguali puntualmente ovunque, ma richiedere che gli integrali siano uguali è molto meno. Io penso, ad intuito, che il supporto compatto ti serva per far sparire i termini di bordo integrando per parti. Riparti da $\int_{\mathbb R^2}u_{xy}^2dxdy$ e scrivilo come $\int_{\mathbb R^2}u_{xy}u_{xy}dxdy$. Qui comincia a supporre che $u$ sia più regolare e a spostare un po' di derivate integrando per parti, può essere che venga?
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Messaggioda Paolo90 » 17/08/2012, 11:46

Naturalmente, hai ragione.

Con l'integrazione per parti viene subito: infatti
\[
\int_\Omega \frac{\partial u}{\partial x_i} v dx = \int_{\partial \Omega} uv \cdot \nu d\sigma - \int_{\Omega} \frac{\partial v}{ \partial x_i} u dx
\]

da cui, supponendo maggiore regolarità e integrando per parti due volte, abbiamo

\[
\int_\Omega \frac{\partial u_y}{\partial x} u_{xy} dx = \int_{\partial \Omega} uv \cdot \nu d\sigma - \int_{\Omega} u_y u_{xyx} dx = - \int_{\Omega} u_y u_{xyx} dx = \int_{\Omega} u_{yy} u_{xx} dx
\]
dato che i termini di bordo si annullano.

Adesso penso a come scrivere tutto per bene anche in dimensione $n$ e, soprattutto, a come evitare la richiesta di maggiore regolarità. Ti ringrazio molto per il tuo aiuto.
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(Tristi) aggiornamenti

Messaggioda Paolo90 » 19/08/2012, 14:15

No, niente da fare, non sono capace.

Ho provato un po' tutte le formule stile "integrazione per parti" che conosco: ad esempio, oltre quella "classica" del post precedente, pensavo di utilizzare quella che esprime la differenza $\int_{\Omega}gDeltaf-fDeltag dx$ ($f,g \in C^2$ a supporto compatto) come integrale di superficie delle derivate normali, ma niente da fare.

Non riesco a concludere nulla di furbo: c'è ancora da sistemare la storia della regolarità (ho supposto $u$ molto più regolare di quello che è) e poi non riesco a vedere un modo furbo per generalizzare tutto in dimensione $n$.

Qualcuno ha voglia di darmi una mano, per piacere? Grazie in anticipo.
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Re: Ancora sul laplaciano

Messaggioda Luca.Lussardi » 19/08/2012, 14:23

Mi sembra che il problema della dimensione $n$ sia facilmente risolvibile: non funziona lo stesso trucco? Ogni volta hai le integrande $u_{x_ix_j}^2$ e $u_{x_ix_i}u_{x_jx_j}$ da confrontare, giusto?

Per la regolarità la butto li': se regolarizzi per convoluzione la funzione data di classe $C^2$ hai una funzione di classe $C^\infty$, bisogna accertarsi che tutto passi al limite sotto integrale, almeno fino alle derivate seconde, ma è tutto a supporto compatto qui... verrà?
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Re: (Tristi) aggiornamenti

Messaggioda Leonardo89 » 19/08/2012, 14:27

Paolo90 ha scritto:c'è ancora da sistemare la storia della regolarità

Butto giù un'idea che mi sta frullando per la testa, potrebbe essere totalmente inutile, inapplicabile o una scemenza.
Paolo, hai provato con i mollificatori?
Ne dovrebbe parlare anche il libro di Evans, "Partial Differential Equations".

EDIT: non avevo visto il post di Luca Lussardi, chiedo scusa per il doppione.
Se altri non facessero altro che riflettere sulle verità matematiche così in profondo e con continuità come ho fatto io, farebbero le mie scoperte.
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Messaggioda Paolo90 » 19/08/2012, 15:19

Grazie mille per le vostre risposte. Ottima idea, i mollificatori e regolarizzare per convoluzione.

Prendiamo una famiglia di mollificatori $\eta_{\varepsilon}: RR^n \to RR$. Per definizione, ogni $\eta_{\varepsilon}$ è $C^{\infty}$ quindi, per il teorema di derivazione sotto il segno di integrale, \( \displaystyle u_{\varepsilon} := \eta_{\varepsilon} \star u \) è $C^{\infty}$.

Sfruttando questa regolarità, proviamo la tesi usando l'integrazione per parti e spostando un po' di derivate.

A questo punto, basta dimostrare che il limite passa sotto il segno di integrale: ma questo è vero perché, essendo il supporto compatto, $u_{\varepsilon} \to u$ uniformemente per $\varepsilon \to 0$ (e la convergenza uniforme è sufficiente per garantire il passaggio del limite sotto al segno di integrale).

Dovrebbe essere sufficiente il solito argomento (tenendo presente che gli integrali dei mollificatori valgono 1):
\[
\vert u_{\varepsilon}(x) - u(x) \vert = \left \vert \int_{K} \eta_{\varepsilon}(x-y) [u(x)-u(y)] dy \right\vert \le \int_{|x-y|<\varepsilon} \eta_{\varepsilon}(x-y) \vert u(x)-u(y) \vert dy
\]

La $u$ è continua su un compatto (il suo supporto) e quindi è uniformemente continua: fissato $r>0$, esiste $\delta_r>0$ tale che $|x-y|<delta_r => |u(x)-u(y)|<r$. Allora usando questa stima
\[
\vert u_{\varepsilon}(x) - u(x) \vert \le \int_{|x-y|<\varepsilon} \eta_{\varepsilon}(x-y) \vert u(x)-u(y) \vert dy \le r \int_{|x-y|<\varepsilon} \eta_{\varepsilon}(x-y) dy = r
\]
per ogni $x \in RR^n$ (il $delta_r$ infatti dipende solo da $r$). Ma ciò significa esattamente che le $\varepsilon$-mollificate tendono uniformemente a $u$.

Lo stesso argomento (dovrebbe?) applicarsi analogamente per dimostrare che $\Delta u_{\varepsilon} \to Delta u$ uniformemente per $\varepsilon \to 0$ (il laplaciano è continuo per l'ipotesi che $u$ sia $C^2$).

Che dite? Vi pare corretto? Grazie mille!

P.S. Sono sempre più convinto sarà una vera e propria disfatta...
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Re: Ancora sul laplaciano

Messaggioda Leonardo89 » 19/08/2012, 17:11

Per quel che può contare, Paolo, la tua ultima dimostrazione mi sembra corretta! :)
Se altri non facessero altro che riflettere sulle verità matematiche così in profondo e con continuità come ho fatto io, farebbero le mie scoperte.
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