Buongiorno.
Mi trovo nella circostanza di aiutare un bambino nello svolgimento di alcuni esercizi di matematica basilare, ovvero moltiplicazioni e divisioni. Lui si trova in prima media ma ha diverse difficoltà, pertanto sto cercando di assisterlo. Recentemente ha mosso un'obiezione sulla definizione di moltiplicazione e divisione che ho trovato interessante. Vi propongo la questione per cercare un suggerimento su come rispondere a questo giovane studente.
Si voglia eseguire il seguente conto: \(\displaystyle 4 · 0,5 =2 \)
Esso coinvolge un numero razionale, inferiore ad uno.
Il bambino ha difficoltà nel concepire il senso di questa moltiplicazione senza ricorrere ad una divisione. Trova pertanto che questa "scrittura" della moltiplicazione sia in sostanza inutilizzabile, e che tradisca la definizione stessa di moltiplicazione. Lui necessita infatti di ricorrere alle seguenti strade per effettuare questo tipo di calcolo:
1) Sfruttare la proprietà commutativa della moltiplicazione, ponendo:
\(\displaystyle 4 · 0,5 = 0,5 · 4 = 0,5+0,5+0,5+0,5 \)
Con questa strategia il bambino riesce a ricondursi alla definizione di moltiplicazione come "somma ripetuta di un numero", dando un senso logico al problema in esame.
2) Scrivere lo \(\displaystyle 0,5 \) come frazione, ponendo:
\(\displaystyle 4 · 0,5= 4 · 1/2 = 4/2 = 2 \)
Con questa seconda strada si concepisce lo \(\displaystyle 0,5 \) come la metà di uno. Il problema viene letto quindi come "prendere il numero \(\displaystyle 4 \) metà volta" e pertanto quella che appariva una moltiplicazione diviene di
fatto una divisione.
L'obiezione mossa riguarda quindi il fatto che la scrittura "\(\displaystyle 4 · 0,5 \)" non può essere "sfruttata" ne concepita in alcun modo se non mediante una manipolazione che faccia ricorso alla proprietà commutativa (dove prendere \(\displaystyle 0,5 \) per \(\displaystyle 4 \) volte acquista finalmente di significato) oppure trasformare la moltiplicazione in una divisione (prendere \(\displaystyle 4 \) per metà volta, ovvero dividerlo per \(\displaystyle 2 \)).
Effettivamente questa considerazione mi ha posto in imbarazzo, in quanto moltiplicazione e divisone vengono insegnate come due operazioni ben distinte, l'una l'inverso dell'altra. Nel momento in cui si moltiplica un numero per un altro numero inferiore ad \(\displaystyle 1 \), io stesso ricorro mentalmente ad una divisione e pertanto la sintassi relativa alla moltiplicazione sembra perdere di giustificazione.
Naturalmente il conto potrebbe essere condotto mediante le regole relative al prodotto di numeri con la virgola, ma è il concetto di moltiplicazione che si tramuta mentalmente in una divisione che turba il giovane in questione.
In altre parole il bambino afferma: perché mai scrivere \(\displaystyle 4 * 0,5 \) se tanto necessito di invertire i numeri (proprietà commutativa) oppure devo effettuare una divisione (l'inverso della moltiplicazione)?
Voi cosa rispondereste?