Buona sera, dato il periodo di esame ho deciso di incrementare con lo svolgimento dei problemi (a proposito, se conoscete qualche strategia risolutiva o qualche consiglio che può essere d'aiuto nella risoluzione di problemi di fisica in Meccanica e Termodinamica non esitate a mandarmi PM -riceverete la mia benedizione!) e mi sono imbattuto un esercizio che sono riuscito a svolgere solo parzialmente. Vi chiedo di darci un'occhiata e aiutarmi a capire quali dettagli non ho considerato, grazie in anticipo
"Una mole di gas perfetto, inizialmente in uno stato a volume $V_0$ di 3 litri e pressione $P_0$ di 1.2 atm, compie una trasformazione quasi statica di equazione $PV^(alpha) = cost$, con $alpha$ di 1.5. Sapendo che arriva a volume finale doppio di quello iniziale, determinare il lavoro svolto. Sapendo inoltre che il calore scambiato con l'ambiente è $Q$ = 53.3J, ricavare se si tratti di un monoatomico o un biatomico. "
In questo caso ho posto P = $(nrT)/(V^(alpha))$ e sono andato ad integrare la legge, tenendo conto che poi $nrT$ può essere riscritto come $P_0V_0^(alpha)$ (costante di integrazione, o comunque stato iniziale): ottengo così $P_0V_0^(alpha)$*$1/(1-alpha)$*($V_f^(1-alpha) - V_0^(1-alpha))$ che mi viene in totale 212J, risultato che combacia con quello del libro. Da qui dovrei determinarne la natura, e richiamo il concetto di energia interna: $nc_vDeltaT = Q - L$ tuttavia non capisco come si possa arrivare alla formula propinata dal testo, ovvero: $nR*((Q-L)/(P_0V_0[(V_f/V_0)^(1-alpha)-1]))$ che dà come risultato un monoatomico.