Mi sembra che il problema si sia ristretto. Tutto il resto è ben risolto.
Però c'è questa cosa che non capisco sul modus ponens.
Da quel poco che so in generale per "dimostrare un teorema" (o meglio una proposizione data dall'implicazione) si intende dimostrare un P=>Q. Cioè, diciamo così, ottenerne una tautologia. Fin qua direi nulla da dire.
Diverso il caso di voler dimostrare Q
Se devi dimostrare una certa proposizione Q, ti basta mostrare P e P=>Q (entrambe) per dedurre Q.
Da questo discorso mi sembra di capire che quelle volte che voglio invece dimostrare Q, procedo come dici tu: dimostro P, mostro poi che P=>Q è vera/tautologia e deduco Q vera (♧).
Però questo
non è il modus ponens, il modus ponens é: (P & (P=>Q)) => Q. Il quale dice: date le ipotesi (P & (P=>Q)), la proposizione (P & (P=>Q)) => Q nel suo complesso è vera. Nulla da obiettare sul fatto che sia una tautologia, non ho scoperto un bel niente di nuovo come hai detto
.
Tuttavia prima avevi scritto
ti sei dimenticato che la tua "mega ipotesi A" nel tuo caso la hai dimostrata, cioè hai usato il modus ponens: hai dimostrato A, hai dimostrato che A=>(P=>Q) e da queste due cose hai dedotto che P=>Q.
ed è qui che casca l'asino (cioè io
).
Da questo quote mi era parso di capire che volessi usare il modus ponens, ma non ho capito in che modo.
Dando il seguente significato ai termini:
A:=[(A <=> B)=>C & C=>(A <= B) & D=>(A => B) & (A <=> B)=>D]
P=>Q:=[(A <=> B)<=>(C & D)]
Dimostro
A, dimostro
A=>(P=>Q) concludo che
P=>Q è vera, questo sarebbe il medesimo ragionamento di (♧), quello che prima chiamavo Q è ora il mio
P=>Q che ho dedotto, e mi va bene.
Ma allora non ho capito perché parlavi del modus ponens, perché il modus ponens non dovrebbe essere la tabella che ho postato e che è una tautologia automaticamente?
Non avendo capito questo passaggio ho scritto la cosa sbagliata di prima.