Mi rendo conto che forse quello che mi crea grattacapi è questa considerazione. Vediamo se rigirandola così risulto spero più dirimente sul dubbio.
Come scrive Martino qui (esempio di dimostrazione di esistenza e non di unicità ovviamente)
Martino ha scritto:Sì G.D., ma (almeno per quanto mi riguarda) la discussione riguardava l'esistenza e unicità della soluzione. Se non si ha l'unicità si devono ovviamente fare piccole modifiche. Tu stai parlando di un caso in cui si ha l'esistenza ma non l'unicità. Cioè stai dimostrando che "$X$ soddisfa $P$ se e solo se $X in S$" dove $P$ è una certa proprietà e $S$ è un certo insieme.
Per esempio cerchiamo le funzioni derivabili $f:RR to RR$ tali che (*) $f'=f$ e dopo dei conti troviamo che, se vale (*), allora $f$ dev'essere necessariamente del tipo $f(x)=c*e^x$ con $c in RR$. Ora mostriamo (facilmente) che per funzioni di questo tipo vale $f'=f$. Questo mostra che le soluzioni di (*) sono tutte e sole del tipo $f(x)=c*e^x$. Cioè l'insieme delle soluzioni è l'insieme $S$ delle funzioni del tipo $c*e^x$.
Quello che si fa è quanto segue:
Dimostrazione di esistenza (argomento del thread)
1a) X verifica P(X) => $X in S$: la mia proprietà è che $f'=f$ e dico se
esiste f per cui vale questa proprietà allora f è dell'insieme delle funzioni tipo $f(x)=c*e^x$. Quello che dico è "se
esiste X che verifica P(X) allora Q(X)".
2a) non ho però ancora verificato l'esistenza (ho prima solo supposto esistesse f) e lo faccio assumendo $f(x)=c*e^x$=Q(X) e mostro "se Q(X) allora ho X che verifica P(X)".
L'esistenza si riduce a dimostrare i due versi dell'implicazione ossia l'avere " X che verifica P(X) <=> Q(X)=$X in S$".
Dimostrazione classica
Mi accorgo (sempre usando gli esempi riportati) che quando considero una biimplicazione del genere è
del tutto identica a:
1b) "X animale che verifica P(X)=essere cane => X è un animale con antenato comune un certo lupo", questa però si legge
per ogni X che verifica P(X) => Q(X). E noto una differenza con il caso precedente:
non suppongo l'esistenza del cane1, prima dicevo "se esiste X tale che P(X)", mentre qui dico "per ogni X tale che valga P(X)" eppure sono sempre di fronte a una =>.
2b)posso dimostrare anche qui l'altra implicazione: "X è un animale con antenato comune un certo lupo => X animale che verifica P(X)=essere cane". Ma non è che facendo questo sto dimostrando che esiste un animale cane che in 1b) ho supposto esistere.
In poche parole anche qui ho: "X che verifica P(X) <=> Q(X)=$X in S$" ma non sto dimostrando una esistenza dell'animale cane, mentre di là dimostravo una esistenza di f, ma io sto esattamente facendo la stessa dimostrazione, ed è questo che volevo evidenziare col mio discorso.
Il mio dubbio quindi è se P(X)=>Q(X) si legge
per ogni X (P(X)=>Q(X))$ come introduco il senso visto in 1a) di
se esiste X, (P(X)=>Q(X)).
Mi sembra di sfruttare l'implicazione in due modo diversi ma non riesco a focalizzare dove sia la reale differenza.