Sentito della questione di Scholze & Clausen e del controllo delle loro dimostrazioni da parte di software?
Che ne pensi?
Fino all'inizio del ventesimo secolo una caratteristica costituente del matematico era quella di saper svolgere conti molto complessi; determinanti di vandermonde generalizzati, integrali ellittici, alternanti doppi, circolanti, confluenti... per non parlare dei contazzi di geometria differenziale. Poi sono arrivati i computer: la schiena del matematico è stata alleggerita dall'onere di gestire la presenza di determinanti 9x9 (con il rischio di sbagliare e la certezza di annoiarsi). I CAS (Computer Algebra Systems) oggi non si contano nemmeno più.P.S.: Sentito della questione di Scholze & Clausen e del controllo delle loro dimostrazioni da parte di software?
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megas_archon ha scritto:Fino all'inizio del ventesimo secolo una caratteristica costituente del matematico era quella di saper svolgere conti molto complessi; determinanti di vandermonde generalizzati, integrali ellittici, alternanti doppi, circolanti, confluenti... per non parlare dei contazzi di geometria differenziale. Poi sono arrivati i computer: la schiena del matematico è stata alleggerita dall'onere di gestire la presenza di determinanti 9x9 (con il rischio di sbagliare e la certezza di annoiarsi). I CAS (Computer Algebra Systems) oggi non si contano nemmeno più.P.S.: Sentito della questione di Scholze & Clausen e del controllo delle loro dimostrazioni da parte di software?
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megas_archon ha scritto:Oggi sta succedendo una cosa simile, con la differenza che invece che liberare il matematico dall'onere di svolgere conti di routine, lo si sta liberando dall'onere di svolgere dimostrazioni di routine.
megas_archon ha scritto:Ovviamente è da qualche anno che sto imparando (anche) questa cosa
megas_archon ha scritto:penso ne valga la pena e abbia un effetto importante sul grado di umiltà del matematico che si sottopone a questo cambio di prospettiva (uno dei primi esercizi che feci fu: dimostra che esiste una biiezione \(\mathbb N \cong \mathbb N\amalg \mathbb N\): da un lato c'è un'ovvia funzione iniettiva che manda i pari nella prima copia e i dispari nella seconda; dall'altro, l'idea ovvia è di definire \(k\mapsto 2k\) nella prima copia, e \(k\mapsto 2k+1\) nella seconda; c'è solo un problema, chi assicura al type checker che questa funzione sia iniettiva? Va dimostrato, per induzione -che è l'unico modo in cui le dimostrazioni che coinvolgono il tipo dei naturali possono farsi-. Insomma, ci si rende rapidamente conto di non aver mai fatto una dimostrazione prima di quel momento, ed è una bella scossa all'amor proprio).
megas_archon ha scritto:Come tutti i cambiamenti questo genererà delle storture, per esempio quello che ha generato la nascita dell'analisi numerica (quando va bene, uno che fa analisi numerica sa l'algebra lineare, e nemmeno molto bene; quando va male, è per lo più quello che dovrebbe essere un ingegnere: una persona di pericolante istruzione matematica, che produce algoritmi di applicazione ingegneristica. Gli "ingegneri", invece, sono semplicemente [redacted]).
megas_archon ha scritto:Ci abitueremo, evolveremo, alcune cose resteranno le stesse, e altre cambieranno radicalmente.
megas_archon ha scritto:Se la domanda è "funziona?", la risposta è "indubbiamente sì, e dovresti imparare: basta un laptop e mezz'ora di tempo per installare l'ultima versione di agda".
megas_archon ha scritto:Se la domanda è "cosa pensi del fatto che Scholze e Clausen abbiano checkato la bontà di una dimostrazione attraverso un proof assistant", la mia risposta è che purtroppo le persone sono per la maggior [parte, aggiunta di gugo82 ] scimmie a cui serve una ragione per imparare le cose; non le imparano perché sono giuste o belle, ma solo nella misura in cui servono loro. Per queste ragioni, "fare pubblicità" a una "matematica augmentata", così chiamata perché giustappone un'intelligenza, il proof assistant, a un'altra, il matematico, è utile: perché convince i nabbi.
Il punto è sempre il solito, che tu non hai idea di nient'altro che della poca matematica che hai fatto...Sarebbe interessante definire routine, a questo punto, e quanto e come le dimostrazioni routinarie dovrebbero essere soppiantate da altro e da cos'altro.
Sì, c'è un problema molto profondo, enucleato per primo da Voevodsky, altra medaglia Fields; in un suo famoso scritto ha gettato le basi di quella che si chiama teoria dei tipi omotopica, una fondazione alternativa della matematica in cui è possibile far capire a un proof assistant cosa sono le classi di equivalenza modulo una relazione; la storia completa è che un suo paper conteneva un errore... ed è raccontata qui https://www.ias.edu/ideas/2014/voevodsky-originsIl punto da chiarire è: perché si sente o perché dovrebbe sentirsi (in alcune branche della Matematica piuttosto che in altre) questa necessità? C'è un problema da qualche parte? Se sì, qual è?
megas_archon ha scritto:Il punto è sempre il solito, che tu non hai idea di nient'altro che della poca matematica che hai fatto...Sarebbe interessante definire routine, a questo punto, e quanto e come le dimostrazioni routinarie dovrebbero essere soppiantate da altro e da cos'altro.
gugo82 ha scritto:L'incremento del 'grado di umiltà' passa anche dal riconoscere i piccoli contributi degli altri.
megas_archon ha scritto:Sì, c'è un problema molto profondo, enucleato per primo da Voevodsky, altra medaglia Fields; in un suo famoso scritto ha gettato le basi di quella che si chiama teoria dei tipi omotopica, una fondazione alternativa della matematica in cui è possibile far capire a un proof assistant cosa sono le classi di equivalenza modulo una relazione; la storia completa è che un suo paper conteneva un errore... ed è raccontata qui https://www.ias.edu/ideas/2014/voevodsky-originsIl punto da chiarire è: perché si sente o perché dovrebbe sentirsi (in alcune branche della Matematica piuttosto che in altre) questa necessità? C'è un problema da qualche parte? Se sì, qual è?
Sarebbe interessante definire routine, a questo punto, e se [aggiunta postuma di gugo82 ] e quanto e come le dimostrazioni routinarie dovrebbero essere soppiantate da altro e da cos'altro.
Abstract
Lawrence Paulson: Formalising Contemporary Mathematics in Simple Type Theory
A long-standing question in mathematics is the relevance of formalisation to practice. Rising awareness of fallibility among mathematicians suggests formalisation as a remedy. But are today's proof assistants up to the task? And what is the right formalism?
A wide variety of mathematical topics have been formalised in simple type theory using Isabelle/HOL. The partition calculus was introduced by Erdös and R. Rado in 1956 as the study of “analogues and extensions of Ramsey’s theorem”. Highly technical results were obtained by Erdös-Milner, Specker and Larson (among many others) for the case of ordinal partition relations, which is concerned with countable ordinals and order types. Much of this material was formalised last year (with the assistance of Džamonja and Koutsoukou-Argyraki).
Grothendieck's Schemes have also been formalised in Isabelle/HOL. This achievement is notable because some prominent figures had conjectured that schemes were beyond the reach of simple type theory.
Some highlights of this work will be presented along with general observations about role of type theory in the formalisation of mathematics.
Zoom details
Topic: Lawrence Paulson (Topos Institute Colloquium)
Time: Jul 1, 2021 05:00 PM Universal Time UTC
Join Zoom Meeting
https://topos-institute.zoom.us/j/53448 ... NkM3Ewdz09
Meeting ID: 534 486 2882
Passcode: 65537
megas_archon ha scritto:quando va bene, uno che fa analisi numerica sa l'algebra lineare, e nemmeno molto bene; quando va male, è per lo più quello che dovrebbe essere un ingegnere: una persona di pericolante istruzione matematica, che produce algoritmi di applicazione ingegneristica. Gli "ingegneri", invece, sono semplicemente [redacted]).
megas_archon ha scritto:quando va bene, uno che fa analisi numerica sa l'algebra lineare, e nemmeno molto bene; quando va male, è per lo più quello che dovrebbe essere un ingegnere: una persona di pericolante istruzione matematica, che produce algoritmi di applicazione ingegneristica. Gli "ingegneri", invece, sono semplicemente [redacted]).
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