Buonasera a tutti,
Non riesco a capire a cosa servano le condizioni al contorno nel metodo delle differenze finite. Volendo discretizzare l'operatore di derivata prima su un mesh monodimensionale, diciamo da 0 ad L, potrei utilizzare uno schema forward difference in x=0 e un backward difference in x=L, senza che si renda necessario definire le boundary conditions. Infatti, supposto che il mesh sia costituito da N punti, avrei un sistema di N equazioni in N incognite. Discorso simile può essere fatto per la derivata seconda. L'unica cosa che mi viene in mente è che così facendo mi ritroverei con una matrice poco simpatica, oltre che inficiare il grado di accuratezza se usassi formule centrali nei punti interni, ma per il resto non vedo problemi. Qualcuno mi illumina? Grazie in anticipo!