da giammaria » 31/12/2008, 22:47
A proposito di quanto può o deve fare un insegnante, vorrei dire la mia personale esperienza: all'inizio del liceo, ero diligente e amavo tutte le materie; alla sua fine, continuavo ad essere diligente ma ne odiavo alcune. Poiché il passare dei decenni non ha modificato questo sentimento, ritengo che quei miei professori si siano macchiati di colpa grave e plaudo a te, Matemix,che cerchi di evitare lo stesso errore. Se il problema si presenta in una sola classe, probabilmente non è dovuto a te; se invece è più diffuso, consiglio qualche modifica nei metodi didattici e forse ti possono essere utili alcuni suggerimenti. Li scrivo qui, nell'ordine in cui mi vengono in mente; naturalmente dovrai modificarli un po', per adattarli alla tua personalità.
Consigli pratici
- senza strafare, vivacizzare le lezioni: un episodio curioso, una battuta, una frase colorita o simili. Se gli allievi sperano di divertirsi, stanno più attenti
- coinvolgere al massimo gli allievi, con rapidi esercizi su quanto appena spiegato o con domande (meglio se non all'intera classe) sui metodi possibili o sull'esattezza di quanto detto. Per meglio incentivare i ragazzi, si può studiare un metodo per la valutazione di queste risposte; è allora bene prenderne apertamente nota , anche se poi se ne terrà pochissimo conto
- se un allievo interviene spontaneamente, trovare il modo di lodarlo anche se ha detto un'enorme fesseria. Esempio: “Hai fatto bene a sollevare il problema, perché ci permette di confrontare due argomenti. Quello che tu dici sarebbe giusto se... ma non si applica qui perché...”
- evitare frasi del tipo “Lo dice la regola” e spiegare invece i motivi della regola
- nelle spiegazioni, preferire la chiarezza all'eleganza e magari anche all'esattezza; si potrà poi tornare a correggere le imprecisioni. Due trucchetti: abbondare nel ripetere la stessa parola (no a sinonimi e pronomi) e ricordare quali frasi sono state fraintese, per evitarle in futuro
- chiarire bene cosa si pretende dagli allievi ed esigere che lo facciano: la severità (purché non eccessiva) non spegne l'amore per la materia, anzi spesso lo aiuta. Un'eccezione: se non si ha la fermezza di esigere, è meglio non chiedere, perché i ragazzi disprezzano i deboli
- i giovani (e non solo loro) tendono ad identificare il contenuto di un insegnamento con il suo insegnante: è quindi necessario curare la propria immagine. Devono considerarvi una persona da rispettare ed obbedire, ma sensibile alle loro effettive esigenze (non ai capricci)
- mai scoraggiarsi: i ragazzi sono ostinati e se hanno deciso che la matematica non gli piace continueranno a sostenerlo a lungo, anche quando non è più vero. Inoltre è improbabile ma possibile che una classe sia veramente formata da allievi anti-matematica e il loro professore deve consolarsi pensando che ha fatto del suo meglio.
Che intervento lungo! Scusatemi “... ma se toccano - dov'è il mio debole...”