LA tua risposta richiede che io dia qualche chiarimento in merito alla mia, perché forse non sono stato chiaro, o forse ho interpretato male il testo del problema.
BigRaf ha scritto:Ho diviso il problema in due parti, proprio come hai descritto tu sopra. Ho pensato che il problema potesse riferirsi solo alla prima fase di strisciamento….
E infatti, è quello che ho pensato io. Ho pensato il moto della palla diviso in due fasi :
1)strisciamento iniziale, e rotolamento : in tale fase, il moto è rototraslatorio con velocità lineare decrescente e velocità angolare crescente. Siamo d'accordo che inizialmente essa ha una velocità di traslazione $v_0$ , cui corrisponde l'en. cinetica iniziale $1/2Mv_0^2$.
2) fine dello strisciamento, dopo un certo tempo $t$ per ora incognito, e inizio del rotolamento puro, il che significa che la velocità di traslazione $v_f$ è legata a quella di rotazione rispetto al cdm dalla relazione :
$v_f = \omega*R$
Nota che con $v_f$ io intendo la velocità "finale" traslatoria della prima fase, che la palla mantiene costante durante la seconda fase di rotolamento puro (ipotesi ideale).
Durante la seconda fase, infatti, non esiste "idealmente" attrito tra palla e piano. L'attrito radente, o dinamico, esiste durante la prima fase. Perché dici questo che segue ?
…...in quanto non mi è dato alcun coefficiente di attrito radente….
Il coefficiente di attrito $\mu$ di cui parla il problema è proprio quello di attrito radente, non mica quello statico.
Non hai bisogno di sapere l'attrito statico.
Nella fase di rotolamento puro senza strisciamento, non c'è forza di attrito di alcun genere (caso ideale, ripeto!), e la palla continua a muoversi di moto rototraslatorio a velocità di traslazione $v_f$ e rotazione $\omega = v_f/R$ costanti "all'infinito", proprio come dici tu dopo :
….. quindi la palla continuerebbe a muoversi all'infinito una volta conclusa la prima parte.
esattamente, proprio così! Il fatto è, ripeto, che siamo in un caso ideale, corpi rigidi, vincolo perfetto, e ci facciamo condizionare da quella che è la nostra esperienza pratica : noi vediamo che la palla "reale" prima o poi si ferma…e questo succede perché i corpi "reali" non sono rigidi e i vincoli non sono perfetti. Il contatto "ideale" puntiforme non esiste, la palla "reale" a contatto col suolo si deforma un po', pure il piano reale si deforma un po', e nasce attrito volvente tra i due corpi, il quale è un "momento resistente passivo" che fa decelerare la palla fino all'arresto.Senza contare che c'è l'attrito con l'aria, che contribuisce ad arrestare la palla nel caso reale.
Ma noi in Fisica elementare dobbiamo continuare a ragionare come se tutto si svolgesse "idealmente".
Non so se ho reso l'idea.
Con riferimento al mio primo post, risolvo la prima equazione al completo :
$v_0MR = v_(f)MR + I_c*\omega = v_(f)MR + I_c*v_f/R = v_(f)MR + 2/5MR^2 v_f/R = 7/5v_f* MR $
da cui si ricava che la velocità finale dopo la fase di slittamento è : $v_f = 5/7 v_0$.
In questa fase dunque il moto traslatorio avviene con perdita di energia cinetica. Quanto vale l'energia cinetica alla fine della fase di slittamento ? Evidentemente :
$E_f = 1/2 Mv_f^2 + 1/2I_c\omega^2 = 1/2 Mv_f^2 + 1/2*2/5MR^2 *v_f^2/R^2 = 1/2Mv_f^2(1 + 2/5) = ……= 5/7(1/2Mv_0^2) = 5/7 E_i$
che è ovviamente inferiore a quella iniziale $1/2Mv_0^2$ : la differenza è andata via come lavoro della forza di attrito. Perciò risulta : $|L_a| = E_i - 5/7E_i = 2/7 E_i = 2/7*1/2Mv_0^2 = 1/7 Mv_0^2$
Quindi la forza di attrito, costante e pari a : $F_a = \muMg$ , ha compiuto il lavoro di attrito negativo :
$L_a = - \muMg * \Delta x = - 1/7Mv_0^2$
E quindi lo spostamento traslatorio della palla durante questa fase è : $\Deltax = 1/7v_0^2/(\mug)$
Ecco, secondo me questa è la soluzione. Non so se coincide con quella che hai tu, ma se le mie ipotesi sono giuste dovrebbe coincidere. Ripeto che il testo da te postato non mi sembra molto chiaro.
Ma vediamo che cosa hai scritto tu :
Nella prima fase di strisciamento il momento torcente esterno è uguale al momento torcente della forza di attrito, che quindi dà al corpo un'accelerazione angolare $\alpha$.
(Non dire "momento torcente" , la torsione è un concetto diverso….parla solo di "momento").
Se mi fossi trovato all'esame io avrei optato per la risoluzione con il metodo energetico, impostando così l'equazione
$-f_k \Delta S= 1/2 I \omega^2 - 1/2 m V_0^2$
dove al primo membro troviamo il lavoro esterno compiuto dall'attrito, al secondo membro invece $1/2 I \omega^2$ rappresenta l'energia cinetica finale(fase di strisciamento) che è solo rotazionale, e $1/2 m V_0^2$ rappresenta l'energia cinetica iniziale dovuta all'impulso esterno della stecca. I calcoli però diventano un pò laboriosi e alla fine il risultato non corrisponde con quello del testo. Se fossi stato all'esame avrei perso tempo e sbagliato anche l'esercizio. Quindi quello che chiedevo è: dove è l'errore nel mio ragionamento "energetico"?
Come hai visto, anch'io ho usato un "metodo energetico" , però tu hai fatto l'ipotesi che l'energia cinetica finale sia solo rotazionale alla fine della fase di strisciamento : e quella di traslazione, dov'è ? Ben inteso, tutto dipende da quale momento di inerzia $I$ stai considerando: non ho fatto verifiche, ma forse il tuo metodo potrebbe funzionare se considerassi il momento di inerzia rispetto al centro di istantanea rotazione…Forse è qui l'inghippo. L'energia finale andrebbe calcolata considerando il teorema di Koenig per il momento di inerzia…
E poi comunque una sola equazione non basta! Come determini $\omega$ ?
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