Nel libro "Interpolationa and approximation" di P. J. Davis, più precisamente nel capitolo 7, si lavora in spazi vettoriali normati $V$ e si definisce, dati ${x_i}_{i=1}^n \subset V$ insieme di vettori linearmente indipendenti e $y \in V$, la migliore approssimazione di $y$ come combinazione lineare dei ${x_i}_{i=1}^n$ come quel vettore $\sum_{i=1}^n \alpha_i x_i$ che minimizza $||y- \sum_{i=1}^n \alpha_i x_i||$.
Si dimostra poi l'esistenza della migliore approssimazione (th. 7.4.1).
Poco dopo come corollario 7.4.4 si trova (traduco):
"Sia $ B $ una regione limitata del piano complesso $ \mathbb{C} $. Sia $f: B \rightarrow \mathbb{C}$ analitica in $B$ e continua in $ \bar{B} $.
Il problema di trovare $ \min _{a_0,...a_n\in\mathbb{C}} \max _{z\in S} | f(z)-(a_0+a_1z+...+a_nz^n)| $ ha soluzione ".
Qui è stato considerato:
- come spazio vettoriale $C[B]:={f:B \rightarrow \mathbb{C}$ continua su $ \bar{B} $ e analitica su $B}$
-come norma $||f||:=\max _{z\in B} |f(z)|$
Giusto?
E si applica il teorema 7.4.1.
La mia domanda è la seguente:
Come mai si richiede che le funzioni di $C[B]$ siano analitiche su $B$? é una condizone veramente necessaria?
L'unica possibile ragione che posso immaginare è che senza tale requisito $C[B]$ non sia uno spazio vettoriale o che $||f||$ non sia una norma (la seconda mi convince di meno).
Suggerimenti?