Il Tar del Lazio ha disposto l’immatricolazione immediata di quasi mille tra gli studenti che hanno preso parte al maxi-ricorso promosso dall’Unione degli Universitari, che contestava l’irregolarità dei test di ammissione a Medicina e Odontoiatria del 2014 svolti in alcune sedi.

Gli aspiranti camici bianchi, in un primo momento “ingiustamente” esclusi dalla selezione, per poi essere ammessi “con riserva” in seguito all’accoglimento del ricorso, sono ora degli studenti di medicina a tutti gli effetti, i corsi frequentati e gli esami sostenuti saranno equiparati a quelli dei colleghi vincitori di concorso.
I primi a godere della sentenza sono stati i candidati che hanno svolto la prova a Bari, l’Ateneo in cui è sparito il plico, scatenando numerose polemiche e ricorsi. Inoltre, sono stati ammessi anche tutti i ricorrenti della Federico II, oltre a piccoli gruppi di Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata e Milano Statale. Ma il numero dei “regolarmente ammessi” sembra destinato a salire nel giro di poche settimane. Si dicono soddisfatti i portavoce dell’UDU, che da anni lotta per l’abolizione del numero chiuso e contro le irregolarità delle prove di ammissione, che chiedono al governo di “anticipare, con un’operazione di puro buon senso le prossime sentenze del Tar, andando a effettuare una sanatoria che elimini già da ora la riserva per tutti i ricorrenti ammessi con riserva”.
Alla luce delle recenti sentenze c’è da chiedersi come agirà il Miur per prevenire nuove presunte irregolarità che anche per i test del 2015 sembrano prevedibili, come i conseguenti ricorsi. La risposta a questo interrogativo, però, probabilmente non arriverà prima della pubblicazione del bando per i test d’ammissione a Medicina del 2015. Intanto la Giannini sembra avere già abbandonato l’idea di avvicinarsi al modello alla francese, che non prevede prove e test di selezione, ma lo sbarramento per merito al primo anno, di cui ha tanto parlato, per poi non dare più notizie. Quello che è certo è che le prove di ammissione si svolgeranno ancora una volta a settembre e che nulla cambierà così radicalmente.

Serena De Domenico

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