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5' di lettura

A scuola mi hanno sempre insegnato l’importanza della lettura. A dir la verità, a me è sempre piaciuto leggere, anche perché i miei genitori mi hanno trasmesso questa passione fin da piccolo. Ricordo ancora le colorate immagini dei libri di fiabe e la voce di mia mamma o mio padre quando mi leggevano queste storie perché io ancora non ero in grado di farlo. Crescendo sono venuto a contatto con altre tipologie di libri, come ad esempio i romanzi fantasy o di avventura fino a giungere alla lettura di poesie e libri più impegnativi.
La lettura mi ha sempre affascinato perché mi ha messo in contatto con mondi che non conoscevo, ha ampliato il mio bagaglio culturale e linguistico e mi ha aiutato a sviluppare la mia capacità critica. Ritengo, quindi, che leggere sia importante per la propria formazione culturale. È quanto affermato anche da Tzvetan Todorov in La letteratura in pericolo. Egli riporta il pensiero di Richard Rorty, filosofo americano che sostiene che «la letteratura rimedia alla nostra ignoranza». In effetti è così. Infatti «i romanzi non ci forniscono una nuova forma di sapere, ma una nuova capacità di comunicare con esseri diversi da noi». Leggendo si aprono nuovi orizzonti e, come afferma anche Ezio Raimondi in Un’etica del lettore, la letteratura propone infiniti casi umani con cui il lettore viene a conoscenza e si confronta, interrogandoli e mettendoli in relazione al proprio modo di essere. Infatti un altro elemento essenziale della lettura è proprio l’immedesimazione: il lettore, nel momento in cui legge, trasferisce nella storia il suo essere, la sua soggettività, il suo modo di pensare, il suo quotidiano. È quanto avviene, ad esempio, a Paolo e Francesca. Francesca sta narrando l’inizio della sua storia d’amore con Paolo a Dante nell’Inferno e racconta che i due cominciarono a baciarsi mentre stavano leggendo la storia d’amore di Ginevra e Lancillotto e di come quest’ultimo baciò la sua amante. Insomma, i due lettori (Paolo e Francesca) si immedesimarono totalmente nella narrazione di ciò che stavano leggendo. Anche io sono d’accordo col pensiero di Todorov, che sostiene che la lettura è anch’essa arte e, in quanto arte, dà forma a tutto ciò che è informe. L’arte, e dunque la lettura, è vita e non deve essere separata da essa. Lo afferma anche Jorge L. Borges, in Comunicazioni americane. Secondo il suo pensiero, l’arte coincide con la vita e la poesia ne costituisce una parte essenziale.

Io penso che leggere sia una delle tante armi che abbiamo a disposizione per combattere l’ignoranza. Bisogna incentivare la lettura dei libri, ma questo, purtroppo, non avviene in tutti i paesi. Ci sono nazioni, infatti, che non permettono che tutti ricevano un’adeguata istruzione (è il caso, ad esempio, di quei paesi orientali in cui le donne non hanno accesso alle scuole). Ma oggi le letteratura è in pericolo anche nei paesi occidentali. Si è persa, infatti, la sana abitudine a leggere un buon libro perché si preferisce trascorrere il tempo in altre attività. Oggi siamo tutti molto impegnati, anche i ragazzi non hanno più il tempo per leggere perché presi da altre occupazioni, come palestra, scuola calcio… Oggi non si investe più sulla lettura, i libri stessi stanno scomparendo perché sostituiti dai moderni e-book. A me è sempre piaciuto assaporare la lettura toccando con mano le pagine del libro. Inoltre il libro diventa il mio compagno di viaggio quando non sono a casa. Io ritengo sia necessario far capire alle generazioni future l’importanza della lettura e incentivarli a investire il loro tempo nella lettura di un libro. Del resto, come raffigurato anche da abili pittori (come ad esempio in La lettrice di romanzi di Van Gogh o nel quadro Chair car di Hopper) si può leggere dappertutto, stando a casa propria o in luoghi pubblici. Riscoprire la lettura significa, quindi, ritrovare noi stessi e investire su ciò che siamo e possiamo diventare.