In quanto segue, se \( \displaystyle X \) è uno schema, indico con \( \displaystyle \mathscr{O}_X \) il suo fascio strutturale, e dato \( \displaystyle x \in X \) indico con \( \displaystyle \mathscr{O}_{X,x} \) la "spiga" di \( \displaystyle \mathscr{O}_X \) in \( \displaystyle x \) , cioè \( \displaystyle \mathscr{O}_{X,x} := \displaystyle \varinjlim_{ U \ni x}\mathscr{O}_X(U) \) . Nel caso affine, questo è compatibile col fatto che se \( \displaystyle P \in \text{Spec}(A) \) allora \( \displaystyle \displaystyle \varinjlim_{P \in D(f)} A_f = A_P \) .
Spazi topologici (quasi-)compatti. Uno spazio topologico \( \displaystyle X \) si dice "quasi-compatto" se ogni suo ricoprimento aperto ammette un sottoricoprimento finito. Si dice "compatto" se è quasi-compatto e di Hausdorff.
Spazi topologici noetheriani. Uno spazio topologico \( \displaystyle X \) si dice "noetheriano" se ogni successione decrescente di chiusi è stazionaria, cioè se ogni successione crescente di aperti è stazionaria. Equivalentemente, ogni famiglia non vuota di chiusi (risp. di aperti) di \( \displaystyle X \) ha un elemento minimale (risp. massimale).
Richiamo 1. Sia \( \displaystyle X=\text{Spec}(A) \) uno schema affine, con \( \displaystyle A \) anello noetheriano. Allora \( \displaystyle X \) è noetheriano come spazio topologico.
Spazi topologici irriducibili. Uno spazio topologico \( \displaystyle X \) si dice "irriducibile" se non si può scrivere come unione di due chiusi propri non vuoti. Equivalentemente, l'intersezione di due aperti non vuoti è sempre non vuota.
Per esempio \( \displaystyle \text{Spec}(\mathbb{Z}) \) è irriducibile.
Richiamo 2. Sia \( \displaystyle X \) uno schema. Allora \( \displaystyle X \) è uno spazio T0, cioè ammette al più un punto denso. Se \( \displaystyle X \) è irriducibile (cioè irriducibile come spazio topologico), allora \( \displaystyle X \) ammette un unico punto denso, detto il punto generico di \( \displaystyle X \) .
Schemi (localmente) noetheriani. Uno schema \( \displaystyle X \) si dice "localmente noetheriano" se si può scrivere come unione di aperti affini \( \displaystyle \text{Spec}(A_i) \) dove ogni \( \displaystyle A_i \) è un anello noetheriano. \( \displaystyle X \) si dice "noetheriano" se è localmente noetheriano e quasi-compatto.
Richiamo 3. Sia \( \displaystyle X=\text{Spec}(A) \) uno schema noetheriano. Allora l'anello \( \displaystyle A \) è noetheriano.
Schemi ridotti. Uno schema \( \displaystyle X \) si dice "ridotto" se per ogni \( \displaystyle x \in X \) l'anello locale \( \displaystyle \mathscr{O}_{X,x} \) è ridotto (cioè non ha elementi nilpotenti non nulli).
Richiamo 4. Uno schema \( \displaystyle X \) è ridotto se e solo se \( \displaystyle \mathscr{O}_X(U) \) è ridotto per ogni aperto \( \displaystyle U \) di \( \displaystyle X \) .
Schemi integri. Uno schema \( \displaystyle X \) si dice "integro" se è irriducibile (come spazio topologico) e ridotto.
Richiamo 5. Sia \( \displaystyle X=\text{Spec}(A) \) uno schema affine. Allora \( \displaystyle X \) è integro se e solo se \( \displaystyle A \) è integro (nel senso di dominio, "integral domain").
Morfismi piatti. Un omomorfismo di anelli \( \displaystyle A \to B \) si dice piatto se rende \( \displaystyle B \) un \( \displaystyle A \) -modulo piatto. Un morfismo di schemi \( \displaystyle X \to Y \) si dice piatto se è piatto al livello delle spighe, cioè se per ogni \( \displaystyle x \in X \) il morfismo di anelli \( \displaystyle \mathscr{O}_{Y,f(x)} \to \mathscr{O}_{X,x} \) è piatto.
Richiamo 6. Sia \( \displaystyle \varphi: A \to B \) un omomorfismo di anelli. Allora le seguenti affermazioni sono equivalenti:
1. \( \displaystyle \varphi \) è piatto,
2. \( \displaystyle \varphi_P: A_{\varphi^{-1}(P)} \to B_P \) è piatto per ogni \( \displaystyle P \in \text{Spec}(B) \) ,
3. il morfismo di schemi associato \( \displaystyle \text{Spec}(B) \to \text{Spec}(A) \) è piatto.
Fibra. Sia \( \displaystyle f:X \to Y \) un morfismo di schemi. Dato \( \displaystyle y \in Y \) , il "corpo residuo" \( \displaystyle k(y) \) di \( \displaystyle y \) è il quoziente di \( \displaystyle \mathscr{O}_{Y,y} \) modulo il suo (unico) ideale massimale, e la "fibra" di \( \displaystyle f \) in \( \displaystyle y \) è il \( \displaystyle k(y) \) -schema \( \displaystyle X \times_Y \text{Spec}(k(y)) \) . Se \( \displaystyle y \) è il punto generico di \( \displaystyle Y \) si parla di "fibra generica".
Problema. Sia \( \displaystyle f:X \to Y \) un morfismo piatto di schemi noetheriani. Supponiamo che \( \displaystyle Y \) sia integro e che la fibra generica di \( \displaystyle f \) sia ridotta. Mostrare che \( \displaystyle X \) è uno schema ridotto.
Hint per smaliziarsi:
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Risolvere prima il caso affine.
PS. Se trovate qualche nozione (tipo quella di morfismo piatto) particolarmente oscura potete segnalarlo, provvederò a richiamare qualche proprietà.PPS. Non vorrei che questo filone fosse inteso come al solito, insomma non pretendo che vengano risolti tutti i problemi. Semplicemente, trovo meraviglioso immergersi in questi concetti e mi trovo a condividere questa meraviglia con chi fosse interessato