Domanda sulle potenze con esponente fratto

Messaggioda davikokar » 02/04/2019, 13:02

Qualcuno potrebbe chiarire questo paradosso? Si tratta di potenze con esponente fratto. Per definizione una potenza con esponente fratto può essere riscritta con il numeratore dell'esponente come esponente della potenza e con il denominatore come indice di una radice. Fin qui tutto regolare. Ora però prendiamo questa operazione: $(-27)^(1/3)$, che fa -3. E questa operazione: $(-27)^(2/6)$, che invece fa 3. Le due operazioni sembrano suggerire che 1/3 sia diverso da 2/6.
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Re: Domanda sulle potenze con esponente fratto

Messaggioda fmnq » 02/04/2019, 13:09

La potenza di un prodotto è il prodotto delle potenze. Ma allora chi è la radice terza di $-1$?
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Re: Domanda sulle potenze con esponente fratto

Messaggioda gugo82 » 02/04/2019, 14:41

Il problema non è che $1/3 != 2/6$, piuttosto che manca il presupposto per la validità dell’uguaglianza $(-27)^(1/3) = (-27)^(2/6)$… Anzi, il presupposto per usare la notazione con potenza frazionaria.

Spiego, ma la cosa è un po’ lunga.
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Infatti, come si definiscono le radici?
Lo si fa attraverso il seguente teorema di esistenza ed unicità (che esprime una importante proprietà dei numeri reali):
Comunque si scelgano un indice $n in NN$ con $n >= 2$ ed un numero reale $x >= 0$ esiste un unico numero reale $y >= 0$ tale che:
\[
x = y^n\; .
\]
Il numero $y$ così individuato si chiama radice $n$-esima aritmetica di $x$ e si denota col simbolo $root[n](x)$ o con il simbolo $x^(1/n)$.1

Da ciò, il passo per definire la potenza $x^(m/n)$ è breve: se $m in ZZ$, si pone:
\[
x^\frac{m}{n} := \left( \sqrt[n]{x}\right)^m
\]
(e la definizione è buona anche perché non dipende dall’ordine in cui si calcolano potenza e radice, dato che $root[n]{x^m} = (root[n](x))^m$).
Ovviamente, questa definizione vale solo se $x >= 0$ (o $x>0$ quando $m<0$) perché le radici sono definite (attraverso il teorema precedente) solo per tali valori di $x$.
Con questa definizione alla mano, si dimostra che per $x>0$ valgono per la potenza ad esponente frazionario tutte le usuali regole di calcolo cui siamo abituati dalle scuole medie.

Quello che il teorema di esistenza ed unicità precedente non dice è cosa accade quando $x<0$.
Esistono ancora numeri reali $y$ tali che $y^n=x$ quando $x<0$?
Se sì, tali $y$ esistono per ogni valore dell’esponente $n$ oppure solo per alcuni di essi?
Se esistono, qual è la relazione (se ce n’è qualcuna…) tra questi numeri $y$ e quelli del teorema precedente?

La risposta a queste domande viene dall’Algebra che si conosce dalle scuole medie.
Se l’esponente $n$ è un numero pari (cioè $n=2,4,6,…$) non c’è alcuna possibilità che esista qualche $y in RR$ tale che $y^n=x$: infatti, il numero $y^n$ o è positivo oppure è uguale a zero, mentre $x$ è per ipotesi di lavoro negativo, ed è un fatto ben noto che un numero maggiore o uguale a zero ($y^n$) non può essere uguale ad un numero negativo ($x$).

Se, invece, l’esponente $n$ è dispari ($n=3,5,7,…$) il numero $y^n$ ha lo stesso segno di $y$ e perciò se vogliamo $y^n=x$ con $x<0$ dobbiamo prendere per lo meno anche $y<0$. Da qui in avanti supponiamo $n=3$ per non appesantire la discussione.
Visto che cerchiamo $y<0$, possiamo scrivere $y = - |y|$ e perciò abbiamo $y^3 = (-|y|)^3 = - (|y|)^3$; dunque risulta $ y^3 = x$ se e solo se $ - (|y|)^3 = x$, cioè se $(|y|)^3 = -x$ ossia $(|y|)^3=|x|$ (poiché essendo $x<0$ abbiamo $-x =|x|$). Visto che $|x| >0$, esiste un unico numero $>0$ che elevato al cubo dà come risultato $|x|$ e tale numero è $root[3](|x|)$; quindi $|y| = root[3](|x|)$ e da ciò ricaviamo che il numero negativo
\[
y=-\sqrt[3]{|x|}=-\sqrt[3]{-x}
\]
è l’unico che elevato al cubo dà come risultato $x<0$.
Questo ragionamento si ripete tale e quale per un generico indice dispari $n$ ed, in particolare si trova che il numero negativo:
\[
y = - \sqrt[n]{|x|} = -\sqrt[n]{-x}
\]
è l’unico che elevato alla $n$ dà come risultato $x<0$.
Abbiamo così dimostrato il seguente teorema che completa il teorema di esistenza ed unicità iniziale:
Se $n in NN$ è dispari ed $x<0$ esiste un unico numero reale $y <0$ tale che $y^n =x$.
Tale numero si chiama radice $n$-esima aritmetica di $x$ e si denota col simbolo $root[n](x)$.

Dunque se l’indice $n$ è dispari ed $x<0$ vale la regola di calcolo $root[n](x) = - root[n](-x)$ (che è proprio la definizione di radice dispari quando il radicando è negativo).

Osserva che non si è dato nessun significato alla potenza $x^(1/n)$ quando $x<0$ e ciò implica che non si dà significato a nessuna potenza del tipo $x^(m/n)$ quando $x<0$.
Ciò, essenzialmente, dipende proprio da fattacci che accadono quando si vuole tenere “due piedi in una scarpa”, ossia tenere insieme due cose incompatibili: l’uso delle potenze frazionarie con basi negative e la validità delle usuali regole di calcolo con le potenze.
Perché?
Vediamo con un esempio semplice.
Sfruttando la definizione di radice cubica con radicando negativo otteniamo:
\[
\sqrt[3]{-1} = -\sqrt[3]{-(-1)} = - \underbrace{\sqrt[3]{1}}_{ = 1} = -1\; .
\]
Dunque, se volessimo generalizzare l’uso di potenze ad esponente frazionario al caso in esame, dovremmo poter dire che
\[
(-1)^\frac{1}{3} = -1\; .
\]
Valendo le usuali regole di calcolo con le potenze, dovremmo poter scrivere senza intoppi:
\[
-1 = (-1)^\frac{1}{3} = \left\{ \left[ (-1)^\frac{1}{3} \right]^2 \right\}^\frac{1}{2} = \left\{ \left[ -1 \right]^2 \right\}^\frac{1}{2} = \left\{ 1 \right\}^\frac{1}{2} = 1
\]
ma ciò è assurdo, perché $-1 != 1$ anche nei peggiori bar di Caracas! :lol:

Siamo fregati… L’assurdo al quale siamo pervenuti ci dice chiaro e tondo che non possiamo tenere insieme l’uso delle potenze frazionarie con basi negative e la validità delle usuali regole di calcolo con le potenze.

Ed allora che si fa?
Semplicemente si ragiona secondo l’importanza delle cose: cos’è più importante che funzoni, il calcolo con le proprietà delle potenze o la notazione con esponente frazionario anche per basi negative?
Data l’importanza del calcolo con le potenze, si sceglie senza alcun dubbio la prima e perciò non si dà nessun significato (in campo reale) alle potenze frazionarie quando la base è negativa.

Per questo motivo, scrivere $(-27)^(1/3)$ è sbagliato e la domanda è insensata.

Note

  1. Spiegare perché venga usato proprio $1/n$ come esponente è cosa lunga, quindi prendiamola così al momento.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
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Re: Domanda sulle potenze con esponente fratto

Messaggioda davikokar » 02/04/2019, 15:57

Ciao Gugo, grazie della risposta. Strano però che la mia calcolatrice scientifica non mi segnala il nonsenso quando provo a calcolare una potenza con base negativa e esponente fratto. Hai magari qualche link da suggerire sul tema del perché viene usata la notazione $1/n$ (mi riferisco alla nota). Grazie ancora
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Re: Domanda sulle potenze con esponente fratto

Messaggioda gugo82 » 02/04/2019, 16:08

Semplice.

Per com’è definita, la funzione radice $n$-esima è la funzione inversa della potenza $n$-esima ristretta a $[0,+oo[$, poiché infatti si ha:
\[
\begin{split}
(\sqrt[n]{x})^n &= x \\
\sqrt[n]{x^n} &= x
\end{split}
\]
(la prima è la definizione della radice; la seconda si dimostra con facilità).
Supponiamo di voler determinare con ragionevolezza un esponente $a$ tale che $root[n](t) = t^a$ per $t>=0$.
Dalle relazioni precedenti e dalle proprietà delle potenze segue che deve risultare:
\[
\begin{cases}
(x^a)^n = x \\
(x^a)^n = x^{a\cdot n}
\end{cases}\quad \Rightarrow \quad x^{a\cdot n} = x^1\; ;
\]
da ciò segue che una scelta ragionevole per l’esponente $a$ può essere quella fatta in modo che $a*n=1$, ossia $a=1/n$. :wink:


P.S.: Le calcolatrici lasciale stare: faranno sempre cose strane se non si inseriscono gli input e/o non si leggono gli output con criterio.
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Esempio che ho invitato i miei studenti a riprodurre: calcola $sqrt(2), sqrt(sqrt(2)), sqrt(sqrt(sqrt(2))), …$ fino ad arrivare a:
\[
\underbrace{\sqrt{\sqrt{\cdots \sqrt{2}}}}_{45 \text{ radici}} \; .
\]
Il risultato a display sarà (molto probabilmente) $1$.
Ma è corretto?

Beh, no, nemmeno per idea!
Infatti, visto che $2>1$ hai $sqrt(2) > 1$ e quindi pure $sqrt(sqrt(2)) > 1$ ed anche $sqrt(sqrt(sqrt(2))) > 1$… e così via, fino a \(\underbrace{\sqrt{\sqrt{\cdots \sqrt{2}}}}_{45 \text{ radici}} >1\).

Come puoi benissimo immaginare, la causa dell’errore è l’arrotondamento che ogni mezzo di calcolo elettronico compie.

Morale della favola: bisogna conoscere la teoria anche per usare correttamente una calcolatrice.
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