È che non hai completamente chiaro cosa sia un'equazione. In termini spiccioli, un'equazione è il problema di determinare, se esistono, dei valori in un certo insieme numerico che rendono il membro di sinistra dell'equazione uguale al membro di destra dell'equazione (o, in altri termini, che rendono l'identità vera). Quindi, ogni volta che fai dei passaggi riscrivendo le quantità in gioco, stai in realtà stabilendo delle equivalenze tra ogni equazione "vecchia" e quella "nuova" ottenuta a seguito dei suddetti passaggi. Se non hai equivalenze, non è detto che le soluzioni trovate all'ultimo passaggio siano anche soluzioni di quella di partenza (anche in italiano: non essendo equivalenti le espressioni di partenza e di arrivo, perché dovrebbero avere le stesse soluzioni?). Ti ha già mostrato Martino che moltiplicare per $0$ ambo i membri di un'equazione non è un passaggio equivalente, in quanto trasforma un'identità falsa in una vera.
Quindi, dato che nell'espressione iniziale $x=1$ e $x=2$ non sono valori contemplati perché farebbero perdere di senso sia al membro di sinistra sia al membro di destra (a causa dei denominatori), se tu li cancelli spericolatamente ottieni ora invece delle espressioni che hanno senso per $x=1$ oppure $x=2$. Quindi, le informazioni che ottieni per le espressioni che hanno senso per $x=1$ oppure $x=2$ non si trasferiscono necessariamente a quelle che non hanno senso per $x=1$ e $x=2$, a causa della non equivalenza tra l'equazione nuova ottenuta moltiplicando per $(x-1)(x-2)$ e quella vecchia in cui non hai moltiplicato. Riprendendo il tuo esempio: $15=5x$ ha senso per $x=0$ (poi lascia stare che è falsa perché per $x=0$ conduce a $15=0$, per ora non ci importa), ma $\frac{15}{x}=5$ non ha senso per $x=0$ (dividi per $0$). Quindi non possono essere equivalenti, una ha senso per $x=0$ e l'altra no! Quindi non si può tralasciare il fatto che bisogna stare attentissimi tra un passaggio e l'altro. Infatti, è per questo che generalmente, per risolvere un'equazione fratta, si insegna prima a trovare le condizioni di esistenza, fare un denominatore comune e, eventualmente, scartare i valori che annullano il numeratore ma che non soddisfano le condizioni di esistenza (quest'ultima operazione serve proprio ad assicurarsi di non aver incluso valori che annullano il numeratore ma anche il denominatore).
Per le disequazioni, in un certo senso dal punto di vista logico fai lo stesso: proprio perché non c'è equivalenza nel moltiplicare per quantità di cui non si sa con certezza il segno si evita di moltiplicare, perché se malauguratamente si inverte il verso della disequazione ne ottieni una non equivalente a quella di prima.
Non a caso, quelli che sai funzionare sempre vengono detti "principi di
equivalenza delle equazioni/disequazioni", no?
A spoon can be used for more than just drinking soup. You can use it to dig through the prison you're locked in, or as a weapon to gouge the witch's eyes out. Of course, you can also use the spoon to continually sip the watery soup inside your eternal prison.