Inserisco la risposta inviatami da <b>dragouno</b>
Sono ragioniere e, quindi, non ho studiato trigonometria. Inoltre, al momento, non posseggo compasso e goniometro, ma solo una
riga e una squadra, peraltro alquanto vecchie e malandate. Poichè il problema del quadrilatero mi ha sùbito intrigato ed appassionato,
ho cercato inutilmente di seguire e capire i ragionamenti e le procedure proposti ed illustrati sul questo forum. Impossibilitato, quindi, dal punto di vista strettamente matematico, dopo alcuni giorni di 'ponzamento' ho tentato di risolverlo empiricamente, partendo da premesse logiche ed intuitive, con l'ausilio delle cognizioni matematiche e geometriche di mia dotazione. Pervenendo a questa soluzione:
PREMESSE:
A) Dovendo ottenere la 'massima' superficie possibile, i due angoli formati dalla connessione dei tre lati noti, devono essere ottusi. Dal che consegue che il lato 'ignoto' è maggiore del più lungo di quelli noti.
B)Di tutti i quadrilateri convessi, quello inscrittibile in un cerchio ha l’area massima. (*) Dal che consegue che il lato ignoto coincide con il diametro del cerchio circoscrivente.
(*) Tale mia premessa è stata poi confermata, quando già avevo ultimato il lavoro e dovevo metterlo in "bella" (specie per le immagini illustrative), dalla "formula di Brahmagupta", citata in uno degli ultimi posts.
C) Per un teorema di cui non ricordo il nome, "da qualsiasi estremità del diametro di un cerchio si tracci una corda e l'estremità di questa sia congiunta all'altra estremità del diametro stesso, l'angolo compreso è sempre retto, quale che sia la lunghezza della prima corda tracciata".
D) Le possibili sequenze, in senso antiorario, dei tre lati noti sono: a-b-c, b-a-c, e a-c-b (le altre combinazioni sono solo inversioni o riflessioni delle predette. E' da notare, peraltro che le prime due sequenze (pur essendo figurativamente diverse) sono, in pratica, equivalenti.
ATTUAZIONE PRATICA:
NOTA In ognuna delle figure, ho denominato, in ordine di grandezza lineare e in senso 'antiorario', i tre lati noti come "a", "b", "c", e quello
ignoto (pari al diametro del cerchio) come "d". I quattro angoli sono denominati A-B-C-D e le diagonali d1 e d2.
Ho preso un foglio di carta quadrettata (ogni quadretto = 1 mq.) ed ho tracciato una linea retta orizzontale che costituisse il percorso del diametro del cerchio e, quindi, del lato ignoto, la cui lunghezza era la misura da trovare. Poi ho preso altri due fogli di carta quadrettata, che mi consentivano di disporre sia dei loro angoli retti che di effettuare misurazioni. Ho disposto i due fogli, con gli angoli retti disposti verso il basso, posizionandoli rispettivamente all'estrema sinistra e all'estrema destra del percorso di cui sopra. Faccio l'esempio della figura I),in cui la sequenza dei tre lati noti è "a-b-c":
- sul lato sinistro del foglio di sinistra ho marcato il punto alla distanza di 10 quadratini (m. 10) dal vertice retto in basso
- sul lato destro del foglio di destra ho marcato il punto alla distanza di 30 quadratini (m.30) dal vertice retto in basso
- ho fatto coincidere sia il punto di sinistra che quello di destra con la retta orizzontale e poi ho gradatamente avvicinato fra di loro i due fogli, facendo sì che i punti marcati scorressero sulla citata linea e variando i due angoli A e D opportunamente fin quando fra i due vertici la distanza in linea retta non coincidesse con 20 quadretti (pari a m.20, lunghezza del lato b.
NOTA: La procedura sembra complicata (almeno a spiegarla), tuttavia è facilitata dal fatto che il bordo del lato destro del foglio di sinistra deve sovrapporsi al punto marcato sul bordo del lato destro, e viceversa. Così facendo ci si rende addirittura conto che, realizzate le condizioni di cui sopra, la precitata distanza fra i due vertici retti è automaticamente la misura del terzo lato, cioè quello "centrale", nel caso in esame il lato b.
Da questa sperimentale prova empirica, ed una volta effettuate le necessarie misurazioni, risulterebbe che:
- il lato ignoto misura m. 41,18 appross., e coincide con il diametro del cerchio circoscrivente
- i tre quadrilateri realizzabili hanno tutti la stessa superficie, corrispondente a mq. 493,66 appross.
- all'interno di tutti e tre i quadrilateri realizzabili sono identificabili due triangoli rettangoli, ognuno costituito dal lato d (ex ignoto) in qualità
di 'ipotenusa', mentre i due cateti sono costituiti da uno dei lati noti (purchè adiacente a d) e una delle due diagonali del quadrilatero.
A me, ovviamente, sembra tutto a posto e regolare. Tuttavia, l'unico post in cui figurino le risposte "effettive" è il primo, di Wonder P , inquanto tutti gli altri contengono teorie e formule (che io, per le ragioni esposte, non posso sviluppare) ma nessuno cita i risultati cui portano tali formule. E poichè, purtroppo, i risultati citati da Wonder P (quarto lato = m. 41,13 e Area = mq. 490,98) temo che i miei possano essere molto probabilmente errati. Vostri lumi al riguardo ?
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P.S.come si sviluppa l'equazione di Tony: "[1] 2 * ( asin(L1/x) + asin(L2/x) + asin(L3/x) ) = Pi" ,in funzione di x, e cioè: "x = ???". Grazie