Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda mgrau » 10/05/2022, 17:31

Mario75 ha scritto:La moneta appartiene a chi la detiene, ossia a chi ce l'ha ha accreditata nei propri conti correnti

Beh, ok... mi pare un po' lapalissiano...
gabriella127 ha scritto:L'acquisto di titoli di stato da parte della BCE può ora avvenire solo sul mercato secondario, cioè non direttamente dagli stati, ma sul mercato dei titoli già emessi e in mano ad altri operatori economici.

Quindi, se ho capito bene, la BCE stampa le banconote, e con quelle ci compra qualcosa, se capisco bene, da privati. A questo punto la BCE possiede questo qualcosa (solo titoli di stato?); ossia, sempre se capisco bene, si mette in tasca il controvalore delle banconote che ha stampato.
Alla fine però non capisco più nè bene nè male: c'è della ricchezza in più, pare. Ma a chi appartiene? CHI E' la BCE? E cosa può farsene di questi soldi?
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda gabriella127 » 10/05/2022, 18:09

La BCE è l'organo europeo preposto alla politica monetaria, è l' istituzione economica europea che decide la politica monetaria. Politica monetaria significa decidere in sostanza la quantità di moneta che circola e i tassi di interesse.
La BCE, nel caso che citi sopra, compra titoli sul mercato (non solo di stato), sì da privati, e li paga con moneta (di nuova creazione). Quindi ovviamente i titoli sono suoi, se li intasca1, e mette così in circolazione moneta, perché l'ha data ai venditori dei titoli.
Serve, questa cosa, il quantitative easing, a immettere moneta2, liquidità nell'economia. Immettere liquidità serve a fini espansivi, cioè si fa una politica monetaria che tende a aumentare il reddito e il livello dei prezzi. Serve, questa politica monetaria espansiva, a contrastare la recessione e la disoccupazione, perché più è la quantità di moneta che circola più alto è il livello del reddito (nominale, cioè reddito reale per livello dei prezzi). Discende dalla teoria economica.
Più precisamente, l'obiettivo assegnato alla BCE, dal suo statuto, è la stabilità monetaria, cioè mantenere il tasso di inflazione entro un certo range, ne' troppo alto ne' troppo negativo (deflazione).
La deflazione è comunque in genere legata a un rallentamento dell'attività economica, e inoltre, negli ultimi anni, la BCE si è allontanata dall'unico obiettivo più tradizionale assegnatole della stabilità del livello dei prezzi, e ha fatto anche una politica che contrastasse la recessione.

In sintesi, ci sono organi preposti alla politica economica, che può essere politica monetaria (decidere quantità di moneta e tassi di interesse), che è compito della BCE, e politica fiscale (spesa publica e tasse) che invece è fatta dallo stato.
Sia politica monetaria sia politica fiscale hanno effetto sia sull'attività economica reale (PIL reale) che sul livello dei prezzi (inflazione). E di conseguenza sull'occupazione.
Le autorità di politica economica decidono le azioni di politica economica a seconda dei problemi che ci sono nel sistema economico e quale obiettivo si prefiggono. Ad esempio se c'è recessione e disoccupazione possono aumentare la spesa pubblica o la quantità di moneta per spingere verso l'alto il reddito e l'occupazione. Viceversa se c'è inflazione, possono possono fare una politica restrittiva.

Note

  1. La BCE con questi titoli non ci fa un fico secco, comprarli è un fatto strumentale per pompare moneta nell'economia.
  2. Non è il solo modo di immettere moneta nel sistema economico da parte della BCE, come dicevo in un post sopra, i canali di creazione di moneta sono vari.
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda mgrau » 11/05/2022, 17:31

Ok, grazie, tutto bene. Però...
gabriella127 ha scritto:La BCE con questi titoli non ci fa un fico secco, comprarli è un fatto strumentale

questo fatto non mi quadra molto. Non penso che li butti nel cesso... resteranno in pancia alla BCE, e poi magari, se sono obbligazioni, alla scadenza ritorneranno denaro liquido: dove va a finire? Voglio dire: c'è qualcuno che li può usare per comprarsi pane e prosciutto? O per qualche misterioso motivo non possono mai concretizzarsi in beni materiali?
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda gabriella127 » 11/05/2022, 18:09

Certo che se li tiene, li tiene là e ci fa quello che crede opportuno. Lo dicevo estremizzando, per dire che lo scopo non è tenere titoli, ma immettere moneta.
Se li rivende, prenderà moneta dal circuito economico. Alla scadenza, avrà il controvalore in moneta e ci fa quello che riterrà opportuno, se comprare altri titoli, o lasciare che la moneta resti sottratta al circuito economico.

Quello che voglio dire è che la BCE non agisce come un normale risparmiatore o consumatore, o banca, o impresa privata, ma in base agli obiettivi di politica economica.
In base a questi decide la quantità di moneta che ci deve stare nel sistema economico e i tassi di interesse. Più la quantità di moneta è alta e più bassi sono i tassi di interesse, più viene stimolata l'attività economica, perché maggiore è la domanda globale, in particolare gli investimenti, che sono la componente della domanda più sensibile al livello dei tassi di interesse.1
Proprio oggi Cristine Lagarde ha detto che pensa a un aumento dei tassi a luglio: perché ora c'è il problema dell'inflazione che sta aumentando, e quindi prevede una politica più restrittiva per contrastarla.

Escluderei che con i titoli la BCE ci compra il prosciutto.
D'altra parte è insolito che qualcuno si presenti dal salumiere con i BTP.
Questo perché è la moneta che ha maggiore liquidità e viene accettata per pagare il pizzicagnolo.

I titoli sono attività finanziarie. Si emette un titolo, ad esempio una impresa emette obbligazioni, le vende e ha denaro in contropartita, su cui paga un interesse, da un risparmiatore che se le compra. E' come un prestito.
Poi coi soldi potrà fare investimenti.
In beni materiali si concretizzano quando c'è qualcuno, come l'impresa sopra, che spende, e eventualmente produce beni.
Le attività finanziarie servono a far passare i soldi da chi risparmia a chi spende, in sé non producono niente.

Dal punto di vista dell'azione della BCE, gli effetti reali, cioè sulla produzione di beni materiali, acquisti di prosciutto e simili, si hanno come conseguenza dell'aumento della quantità di moneta e del parallelo ribasso dei tassi di interesse: ci sarenno più investimenti e più domanda di beni, e, se il PIL non è al livello potenziale, più produzione.
La politica monetaria si trasmette così al settore reale, cioè produzione di beni, maggior reddito, maggiore occupazione.

In sintesi: questi titoli comprati dalla BCE si concretizzanoo in beni materiali (indirettamente, tramite la catena di trasmissione al settore reale) proprio perché viene immessa nuova moneta nell'economia, e questa moneta (e il parallelo ribasso dei tassi di interesse) danno più slancio alla domanda globale e all'attività economica.

Sintesi delle sintesi: la BCE compra titoli per immettere moneta che ha creato. Stop.
Potrebbe in linea di principio anche comprare pomodori per immettere moneta. Però:
1) i pomodori si infracicano;
2) comprerebbe beni e quindi farebbe spesa pubblica, ma quella è pertinenza dello Stato.

Note

  1. Tra tassi di interesse e la quantità di moneta esiste un collegamento, inverso, più è grande la quantità di moneta, più bassi sono i tassi
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda mgrau » 12/05/2022, 12:34

Allora, provo a fare un'altra sintesi: la BCE è come un bacino idroelettrico: accumula o rilascia l'acqua secondo il bisogno, se piove molto, o se c'è siccità, o se c'è bisogno di energia elettrica. Fa da compensazione fra la domanda e l'offerta di moneta. Giusto?
Oppure fa come il volano nel motore a scoppio: accumula energia cinetica nella fase di scoppio, e la rilascia nelle tre fasi passive.
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda gabriella127 » 12/05/2022, 12:36

Yes, solo che la BCE non ha bisogno di aspettare che piova, la moneta se la fabbrica da sé.
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda gabriella127 » 12/05/2022, 13:13

@ axpgn Alex, abbiamo fatto in questo thread un OT gigante (ma l'avete cominciato voi, eh? :) ).
Nel caso ti dà fastidio, come OP del thread, posso fare qualche modifica per rendere più ordinato il thread, ad esempio indicare nei titoli che da un certo punto in avanti è un OT.
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda axpgn » 12/05/2022, 13:19

No, perché sotto sotto me l'aspettavo :wink:
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Re: Il paradosso del cambio

Messaggioda gabriella127 » 12/05/2022, 13:23

Ok :)
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