Ah ok ho capito cosa intendi!
però non condivido, trovo il tuo ragionamento un po' sminuente per la logica.
il punto è che secondo me non si deve considerare un' antinomia come un errore, è una frase di cui non si può stabilire il valore di verità.
è diverso da una frase senza senso, secondo me.
è vero che questa frase: "dhvsdhvfrbf"
per i canoni soliti della lingua italiana è senza senso, ma non c'entra con la visione logica della frase: "questa frase è falsa"
a cui non si può logicamente attribuire un valore di verità.
c'è una differenza profonda: la prima è un nonsenso per l'utilizzo erroneo dei simboli che compongono il linguaggio, la seconda è un paradosso per il significato logico che esprime, è indipendente dal linguaggio e dalla forma.
per la prima frase posso risolvere dicendo che se compare un errore grammaticale, o un vocabolo non presente nel dizionario, la frase è falsa.
ma nel secondo non posso cavarmela così facilmente.
non si può cavarsela dal paradosso del mentitore, bisogna accettarlo (non possiamo mica contraddire il primo teorema di incompletezza di Godel
).
Nelle scienze si cerca di dire in un modo che sia capito da tutti, qualcosa che nessuno sapeva. Nella poesia, è esattamente l’opposto. P. Dirac
Il più semplice scolaro è oggi familiare con delle verità per cui Archimede avrebbe sacrificato la sua vita. E. Renan