Dubbio per quanto riguarda i vettori?

[gius25]

Salve, non so se per questo argomento ho scitto nella sezione corretta. Comunque.. siccome voglio realizzare videogiochi, più precisamente come programmatore, so che per programmare in quest'ambito oltre ad avere conoscenze specifiche di programmazione, bisogna averne una in particolare cioè la matematica vettoriale. E vorrei appunto chiedere, a chi(se c'è qualcuno già avviato) è dentro il settore videoludico come programmatore, per i vettori nella programmazione videoludica basta avere un'infarinatura generale cioè le cose principali oppure dovrei studiarmi in modo approfondito l'algebra lineare in collegamento con la fisica?

[apatriarca]

Molto dipende anche dalla specializzazione. Un programmatore che si occupa della fisica dovrà ovviamente avere conoscenze diverse rispetto a uno che si occupa di AI o del gameplay o di grafica. In linea di massima è sufficiente sapere cosa sono i vettori e qualche formula base per i casi particolari delle dimensioni 2 e 3 (prodotto scalare, prodotto vettoriale, ...). Alcuni argomenti meno di base che possono essere utili riguardano la rappresentazioni di rotazioni usando matrici, quaternioni e angoli di Eulero, sapere cos`è lo spazio proiettivo e qualche formula per calcolare intersezioni/distanze... In linea di massima l'algebra lineare che si impara all'università non è necessariamente direttamente utile nei videogiochi.

[gius25]

Grazie per la tua esplicazione. Ieri comunque navigando su youtube ho trovato questo canale, lo consiglio a chi come me si è trovato inizialmente con parecchi dubbi perchè mi sto trovando bene, mi dispiace dire che è in inglese ma fortunatamente ci sono i sottotitoli in italiano. In pratica spiega proprio l'approccio con i videogiochi usando i vettori. Collegamento al canale: https://www.youtube.com/playlist?list=P ... B7WQoHf-My

[apatriarca]

In italiano non credo ci sia più di tanto materiale di questo tipo. Ma imparare l'inglese è comunque molto utile se vuoi farti una carriera nei videogiochi perché le più grandi aziende non sono in Italia e dovunque siano parlano comunque in inglese internamente.