da parepinik » 30/08/2006, 06:50
Salve, vorrei portare il mio contributo.
Sono laureato in Ingegneria Elettronica, ho insegnato Elettronica (A034) per 8 anni in un istituto industriale parificato (a 4 soldi, con contributi previdenziali irrisori); nel 1999 è stato bandito l’ultimo concorso a cattedre, e per Elettronica non c’era disponibilità in Campania, dove abito; ho sostenuto comunque il concorso nel Lazio, mentre per quanto riguarda la Campania ho sostenuto quello per l’ambito 8 di Matematica & Fisica; dopo tre anni di studio intenso e grazie a molta fortuna, li ho superati entrambi: ovviamente tra insegnare Elettronica a 70 km a casa e Matematica & Fisica a 3 km ho scelto naturalmente la seconda.
NON MI SENTO UN USURPATORE, per i motivi che elenco:
a) ho superato un concorso regolare ripeto, sicuramente grazie a molta fortuna ma anche con immane fatica; nei tre anni del concorso ho dovuto studiare e integrare tanti argomenti di Matematica che non conoscevo, come ad esempio le curve algebriche, la logica, la Matematica del ‘900 (Hilbert, Godel, ecc.), con grande difficoltà.
b) tra i miei vari colleghi ed amici, ci sono persone che:
1) laureate in Fisica, insegnano Matematica;
2) laureate in Fisica, insegnano Elettronica;
3) laureate in Geologia (qualche decennio fa), insegnano Matematica & Fisica;
4) laureate in Ingegneria, insegnano Informatica;
5) laureate in Ingegneria, insegnano Fisica;
6) laureate in Informatica, insegnano Matematica;
7) laureate in Matematica, insegnano Informatica;
8) laureate in Matematica, insegnano Sistemi;
9) laureate in Matematica, insegnano Scienze alla scuole medie.
c) non credo sia solo una questione di forma mentis assunta durante gli anni dell’Università; penso che l’insegnamento, come tutti i mestieri e professioni, sia un’arte che migliora con gli anni, con l’esperienza, con la voglia di fare; ridurre tutto alla forma mentis è un po’ riduttivo, è come dire che tra due persone che si amano è importante il fidanzamento e che nel matrimonio si vive di rendita, automaticamente, quando invece è vero il contrario; si insegna bene se si ha la volontà di farlo ed amore per il lavoro e per i ragazzi, se si dedicano tempo ed energie a questo scopo.
Mi sono stancato di sentire che gli ingegneri non fanno niente, pensano solo alla professione libera, che sono dei praticoni; conosco tanti laureati in Matematica che il pomeriggio hanno folle di studenti a ripetizione (qualcuno addirittura ha fittato un appartamento), e appena possono se ne scappano a casa ad arrotondare esentasse lo stipendio, non partecipano ad un corso di aggiornamento da secoli, non toccano un PC neanche da lontano perché poi, dicono, non gliel’hanno insegnato, non è di loro competenza, loro non sono mica informatici, ecc. ecc. ecc. Però questi hanno la forma mentis, e, secondo voi, sarebbero migliori di me, che sono un praticone. Le generalizzazioni sono sempre pericolose.
Io, ai corsi di aggiornamento ci vado (vi ricordo la tre giorni alla Città della Scienza di Napoli del prossimo ottobre), partecipo ai forum come questo ed altri. Mi leggo cataste di libri di storia della Matematica e della Fisica, con tutte le necessarie implicazioni filosofiche, molto interessanti in verità. Cerco di apprendere nuovi argomenti, mi interesso ai software come Cabri o Derive per facilitare l’approccio, mi sforzo di fare piccole esperienze di Fisica in classe con materiale di recupero (non avendo laboratorio), per rendere la materia più concreta. Penso e ripenso continuamente a come porgere i contenuti, come motivare gli allievi e così via, cerco di migliorare ogni anno il livello di insegnamento con risultati non sempre buoni ovviamente, ma senz’altro mi pongo continuamente in discussione.
d) se si vuole intraprendere la strada giusta e legittima che ognuno debba fare il suo proprio mestiere, credo allora che nel famoso liceo scientifico (che ho frequentato come allievo qualche anno fa) la Matematica la debbano insegnare solo i laureati in Matematica, la Fisica solo i laureati in Fisica e l’Informatica solo i laureati in Informatica, senza commistioni. Chi si laurea in Matematica, ha la forma mentis per la Matematica, non per la Fisica o l’Informatica e viceversa. Come mai la rispettabilissima U.M.I. non protesta quando si concede ai laureati in Matematica di poter insegnare Informatica anche se hanno sostenuto un solo esame di tale disciplina? In questo caso la forma mentis non conta più?
Scusate lo sfogo, ma sono anni che sento colleghi lamentarsi di fronte a me dicendo che gli ingegneri usurpano e io li lascio parlare e sparlare, per poi lasciarli più o meno in imbarazzo dicendo loro che sono anch’io uno di questi usurpatori. Poi continuano a sparlare alle mie spalle.
NON NE POSSO PIÚ.
Antonio Palladino