laurea in ingegneria e A049 - analisi storico - normativa

Messaggioda Vuocheddeon » 16/08/2006, 13:02

L’accesso dei laureati in ingegneria all’insegnamento di matematica e fisica è una questione controversa che ancora oggi crea discussioni sulla normativa in merito.
Proporrò un’analisi storica e normativa, nella speranza che questa possa essere utile ai colleghi laureati in matematica o in fisica che sono incappati in tale questione.

Il tutto nasce nel dicembre 1994, quando, l'allora ministro della PI D'Onofrio (I governo Berlusconi) emanava, come regalo di Natale, un DM in cui si permetteva l'accesso alla A047 (matematica) ai laureati in ingegneria e si escludevano i fisici dalla A034 (elettronica).

Il giorno stesso dell'emanazione del decreto il prof. Alberto Conte, allora presidente dell'Unione Matematica Italiana, inviava al Ministro il seguente telegramma:

APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO".

All'entrata in vigore del suddetto decreto, un gruppo di laureati in matematica e fisica, organizzava un'inutile protesta:

MATEMATICI E FISICI BIDONATI Matematici e Fisici BIDONATI Nel corrente Anno Scolastico 95/96 i Dottori in Matematica e i Dottori in Fisica sono stati BIDONATI dai "colleghi" ingegneri. Nella Tecnica della Scuola del 25 gennaio 1996 N. 10 il coordinamento di insegnanti di matematica c/o il Dipartimento di Matematica Universita' di Cagliari ha scritto quanto segue: Tutti gli insegnanti di Matematica e di Fisica si trovano in una grave situazione che si e' determinata a seguito al D.M. 334 del 24/11/94 che ha incluso la Laurea in Ingegneria fra i titoli validi per l'accesso alla Classe di Concorso 47/A (Matematica). Conseguenze immediate: Con l'uscita delle nuove graduatorie molti ingegneri soprannumerari per lo piu' in Applicazione Tecniche nella scuola media inferiore, Costruzione e Disegno e privi di esperienza d'insegnamento della Matematica sono stati assegnati in utilizzazione su oltre 50 Cattedre (a Cagliari ed altrettante a Cosenza) di matematica prive di titolare in sostituzione di supplenti laureati in Matematica o in Fisica con maggiore preparazione ed esperienza didattica specifica. Le graduatorie provvisorie per le supplenze del provveditorato includono quest'anno a CAGLIARI (1.009 aspiranti contro i circa 300 dell'anno precedente) a COSENZA (900 aspiranti contro i 171 dell'anno precedente). La maggior parte dei nuovi inclusi sono laureati in Ingegneria che, in virtu' del punteggio accumulato in altre classi di concorso, occupano praticamente tutte le prime posizioni in graduatoria ed e' facile prevedere che escluderanno quasi completamente matematici e fisici dalle supplenze di matematica nel prossimo triennio lasciando disoccupati centinaia di supplenti che coperto le stesse cattedre negli anni passati, mentre buona parte di coloro che li sostituiscono esercitano contemporaneamente la libera professione. Conseguenze future Grazie ai corsi di riconversione abilitanti si avra' tra breve l'immissione in ruolo di laureati in ingegneria soprannumerari in altre Classi di Concorso. Costoro in virtu' del punteggio acquisito in passato potranno in futuro superare i colleghi gia' in ruolo nelle graduatorie d'istituto. Si ripetera' insomma quanto gia' accaduto per la Classe di Concorso di Fisica nella quale i laureati in Fisica sono in netta minoranza. Se le norme introdotte dal D.M. 334/94 non saranno modificate porteranno percio' all'esclusione dei laureati in Matematica ed in Fisica dalle loro materie. Temiamo anche che questo provvedimento sia, nelle intenzioni funzionari del Ministero, solo un preludio all'apertura per gli ingegneri alla classe di Concorso 49/A (Matematica e Fisica), Cosa che sarebbe a questo punto la conseguenza logica dell'accesso alle classi di Matematica e di Fisica separatamente. Ci pare quasi superfluo sottolineare come questa situazione non potra' che portare ad un generale degrado dell'insegnamento della matematica sia perche' il Corso di Laurea in Ingegneria non prevede alcuna preparazione alla didattica, sia per l'assenza in esso di alcuni esami fondamentali per l'insegnamento, sia per il carattere strumentale (e quindi privo di approfondimenti e riflessioni) che ha lo studio della matematica in quella Facolta'. Riteniamo insomma che i laureati in Ingegneria non abbiano quella padronanza della materia che e' essenziale per l'insegnamento di una disciplina complessa ma fondamentale e preziosissima se bene insegnata, per la formazione degli allievi. Un'altra conseguenza inevitabile sara' una riduzione delle iscrizioni nei corsi di Laurea in Matematica ed in Fisica che mettera' in pericolo l'esistenza degli stessi corsi. Chiediamo quindi che venga ripristinata la situazione antecedente al D.M. 334/94 consentendo l'accesso alla Classe di Concorso di Matematica solo ai laureati in Matematica, Fisica, Informatica e Statistica o, in subordine, che il possesso di titoli di Laurea specifico costituisca titolo di preferenza assoluta nella compilazione delle relative graduatorie. Nel notiziario dell'UMI (Unione Matematica Italiana) del marzo 95 anno 22 N. 3 il Presidente PROF. ALBERTO CONTE ha inviato in data 21 dicembre 1994 il seguente telegramma al Ministro della Pubblica Istruzione (cio' anche in seguito a numerose e vibranti sollecitazioni da parte di soci e colleghi che lavorano nella scuola): "APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO". Vogliamo manifestare il nostro dissenso inviando una lettera di protesta al Ministero della Pubblica Istruzione ma affinche' l'azione sia incisiva e' necessario coordinarsi. Siamo naturalmente interessati a qualunque altra iniziativa. Contattateci. Per informazioni contattare: CELI Vincenzo C/da San Nicola, 6 87044 CERISANO (CS) Tel 0984/473579 oppure e-mail: [email protected] FAX 0984/838880



La storia non finiva qui però.
Il 30 gennaio 1998 il Ministro Berlinguer emana il DM 39/98, con il quale si conferma la presenza degli ingegneri nella A047, viene però restituita la A034 ai fisici e i matematici possono accedere alla A038 purchè sostenuto l'esame di esperimentazioni di fisica o di preparazione di esperienze didattiche.

La ciliegina sulla torta però arriva un giorno di fine agosto dello stesso anno, quando, col DM 354/98 vengono pubblicati i titoli per la partecipazione ai concorsi a cattedre. Si introducono per la prima volta gli ambiti disciplinari, per cui i titoli di accesso per i concorsi diventano più larghi. In particolare, per la SOLA partecipazione ai concorsi a cattedre per esami e titoli, la laurea in ingegneria conseguita entro il 2001 diviene titolo di accesso per l'intero ambito disciplinare 8 comprendente le classi A047,A038 e A049.

La replica dell'Unione Matematica Italiana non si fece attendere:

"L'Unione Matematica, venuta a conoscenza del D.M. n. 354 del 10 agosto1998, All. 1 concernente le Lauree che costituiscono titolo di ammissione per la classe di concorso 49/A (Matematica e Fisica), constata con sorpresa ed indignazione che è stata inserita anche la laurea in Ingegneria. Ciò costituisce una dannosa novità per le Scuole e per i fini educativi che queste dovrebbero porsi nel campo della educazione fisico-matematica degli allievi. La cattedra di Matematica e Fisica, come è noto, dà titolo all'insegnamento nel trienno del Liceo Scientifico, nel Liceo Classico e nelle scuole Magistrali, cioè ove è più complesso il lavoro del docente di queste discipline. Fino ad oggi potevano accedere alla classe 49/A solo i laureati in Matematica ed i laureati in Fisica: entrambi sono infatti dotati di una solida preparazione nel proprio ambito; di una buona preparazione in quelle affini (la Fisica per i Matematici e la Matematica per i Fisici); spesso hanno una preparazione specifica per l'insegnamento (qualora abbiano seguito l'indirizzo didattico nel proprio corso di laurea) e quasi sempre la professione di insegnante costituisce una loro esplicita scelta vocazionale. La laurea in Ingegneria fornisce invece un tipo di preparazione finalizzato ad altri obiettivi, parziale rispetto ai contenuti disciplinari di tipo fisico-matematico e inadeguata per le conoscenze richieste a chi insegna la Matematica e la Fisica nel Liceo di oggi. Ad esempio, gli esami di Algebra e di Logica Matematica, come pure molti argomenti di Geometria, sono estranei al curriculum dell'ingegnere: eppure essi sono ampiamente presenti nei programmi Brocca e nel Piano Nazionale Informatica, entrambi largamente sperimentati nei nostri Licei. Inoltre l'insegnamento in queste discipline costituisce spesso un ripiego per il laureato in ingegneria e non è questo dunque il tipo di insegnamento di cui hanno bisogno oggi i nostri Licei. Denunciamo quindi questa scelta sciagurata e, vista la sua gravità, ne auspichiamo un rapidissimo ed efficace rimedio."


Il bello doveva ancora venire, infatti nel 2001 vengono banditi i corsi abilitanti, nei quali la laurea in ingegneria non è prevista come titolo di accesso in quanto si fa riferimento esclusivo al DM 39/98. Tuttavia, qualche giorno dopo il Ministero dell'Istruzione fa retromarcia, ed emana una Circolare di rettifica, in quanto, sono le parole del Ministro, "seppur l'accesso ai laureati in ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma" questi vengono ammessi in via straordinaria in vista "di una prossima revisione della classi di concorso". Inutile dire che questa revisione non è ancora avvenuta e nessuno pare intenzionato a farla in breve.

Pronta fu la replica dell'Unione Matematica Italiana

On.le Prof. Luigi Berlinguer Ministro della Pubblica Istruzione La Commissione Scientifica dell'Unione Matematica Italiana ha preso visione della Circolare Ministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione n.266 dell'8/11/1999, con la quale viene consentito ai laureati in Ingegneria l'accesso alla sessione riservata di abilitazione nella Classe 49/A (accesso che non era invece permesso dall'O.M. n. 153/1999). La Commissione Scientifica esprime la più energica protesta in quanto:- sul piano normativo, la motivazione addotta ("in ragione di una prossima revisione delle classi di concorso per il riordino dei cicli") è palesemente illegittima, come riconosciuto dalla stessa Circolare n. 266 là dove recita che "l'accesso ai laureati in Ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma".- sul piano culturale, l'accesso ad una cattedra di insegnamento per discipline come la Matematica e la Fisica nei Licei deve richiedere una verifica puntuale delle conoscenze del futuro docente, specie qualora il suo curriculum universitario non dia garanzie in proposito. La Commissione Scientifica chiede pertanto al Signor Ministro di voleri intervenire con una immediata rettifica della Circolare n. 266 nel senso richiesto"


Conseguenze di questi fatti:

- le graduatorie della A047 e della A049 sono intasate da ingegneri per il 95% del ramo civile-edile;

- nella scuola italiana viene sempre pià curato l'aspetto strumentale della matematica, tralasciandone l'aspetto culturale e filosofico in quanto questo non fa parte della forma mentis e del bagaglio culturale di molti che la insegnano. Non stupisce quindi nemmeno il calo delle iscrizioni nei corsi di laurea in matematica e fisica.

- la A047 e la A049 sono diventate l'ufficio di collocamento per ingegneri edili e ambientali disoccupati, che vedono nell'insegnamento un mero ripiego, nonchè un luogo per relegare i sovrannumerari di educazione tecnica, topografia e disegno tecnico.

- ad avere la peggio sono stati, paradossalmente, oltre ai matematici e ai fisici, i giovani ingegneri elettronici che hanno visto la A042 e la A034 prese d’assalto da matematici e fisici che, prima del 1998, quasi mai andavano ad insegnare informatica ed elettronica.

La storia non finisce qui. Infatti questa infinita polemica ha degli strascichi anche fra i docenti non abilitati. Le graduatorie di istituto di III fascia infatti chiedono all’aspirante il possesso di un titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso, ai sensi della tabella A allegata al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni.

Nel DM 39/98 come è noto non è prevista la laurea in ingegneria fra i titoli validi per l’accesso alla A049!

Molti ingegneri però si richiamano al DM 354/98, dove la laurea in ingegneria è titolo valido purchè conseguita entro il 2001, asserendo che esso debba essere considerato un’integrazione del DM 39/98.

Riscontrando la presenza di laureati in ingegneria nelle graduatorie di istituto dove ero inserito, presentai subito ricorso argomentando che

- il DM 354/98 non può essere considerato un’integrazione del DM 39/98 in quanto all’art. 1 si specifica che la tabella dei titoli di accesso allegata vale AI SOLI FINI DELL’ACCESSO AI RUOLI MEDIANTE CONCORSO PER ESAMI E TITOLI.

- che nel sito del MIUR, nella pagina dove sono forniti i titoli di accesso alle classi di concorso in ottemperanza al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni, non si trova la A049 fra le classi di concorso a cui la laurea in ingegneria dà accesso;

- il MIUR, in una nota che fornivo in allegato al ricorso, aveva precisato l’inamissibilità alla ssis per la A049 dei possessori di laurea in ingegneria in quanto la validità di tale titolo era da limitare alla sola partecipazione ai concorsi a cattedre e non poteva essere estesa oltre in quanto il giusto riferimento normativo era da ritrovare nel DM 39/98.


Il ricorso ha avuto esito positivo. Ma la cosa non finisce qui. Quando la Direzione Scolastica Regionale ha pubblicato l’elenco degli ammessi ai corsi abilitanti, trovai degli ingegneri nella A049. Fu pronto il ricorso mio e di altri colleghi. In particolare, oltre alla richiesta di depennamento di tali aspiranti dall’elenco, si chiedeva un controllo dei requisiti degli ammessi alla A047 e alla A038. Infatti, pur riconoscendo il diritto degli ingegneri all’accesso a tali classi di concorso, facevamo notare che molti di loro raggiungevano i 360 giorni solo grazie al servizio prestato senza titolo nella A049. Poiché ai sensi della legge 143/04 il servizio per l’accesso ai corsi speciali andava prestato in possesso del prescritto titolo di studio, si richiedeva la cancellazione dall’elenco anche di tali aspiranti.

Della questione è stato interessato il MIUR che con una nota risponde sulla questione:

E’ STATO SEGNALATO CHE TALUNI DOCENTI LAUREATI IN INGEGNERIA, DA ANNI NOMINATI SUPPLENTI NELLA CLASSE 49/A – MATEMATICA E FISICA – NON SONO STATI AMMESSI A PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 47/A –MATEMATICA - O 38/A – FISICA IN QUANTO AVREBBERO PRESTATO SERVIZIO DI INSEGNAMENTO SENZA TITOLO.
IN EFFETTI LA NORMATIVA VIGENTE IN MATERIA DI SUPPLENZE RICHIAMA IL DM N. 39/98 CHE NON PREVEDE DETTA LAUREA FRA I TITOLO DI ACCESSO ALLA 49/A.
PERALTRO LE DISPOSIZIONI A SUO TEMPO DETTATE IN MATERIA DI PROCEDURE CONCORSUALI E ABILITANTI, POSSONO AVER INDOTTO IN ERRORE I DIRIGENTI SCOLASTICI NEL CONFERIRE INCARICHI DI SUPPLENZA.
CONSIDERATA INOLTRE, LA FREQUENTE INDISPONIBILITA’ DI DOCENTI IN POSSESSO DEL TITOLO DI ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO DI MATEMATICA E FISICA, SI RITIENE, PUR CONFERMANDO IL DIVIETO PER I LAUREATI IN INGEGNERIA DI PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 49/A, CHE IL SERVIZIO PRESTATO IN TALE CLASSI DI INSEGNAMENTO POSSA ESSERE CONSIDERATO UTILE AI FINI DELL’AMMISSIONE AI CORSI SPECIALI PER LE CLASSI 47/A E 38/A.
IL DIRETTORE GENEALE: GIUSEPPE COSENTINO.

Pur non essendo totalmente convinto della validità delle motivazioni addotte per considerare valido del servizio senza titolo in contraddizione con quanto previsto dalla Legge 143/04 sono soddisfatto del fatto che venga finalmente ribadita la questione fondamentale, ossia che la laurea in ingegneria non è titolo di accesso alla III fascia di istituto.
Questa nota, unita a quella precedente che vieta agli ingegneri l’accesso alla ssis, sempre per la classe A049, è sicuramente una rassicurazione per tutti noi.
L’ignoranza sulla questione però è ancora tanta, specie nelle segreterie delle scuole. Ho scritto questo resoconto soprattutto per i colleghi laureati in matematica o in fisica, affinché possano tutelarsi dinnanzi a irregolarità e abusi ancora assai diffusi, come ammesso dallo stesso MIUR.
Vuocheddeon
Starting Member
Starting Member
 
Messaggio: 14 di 45
Iscritto il: 22/06/2006, 18:13

Messaggioda Admin » 16/08/2006, 22:39

Da un po' discutiamo di questi temi ma nessuno aveva ancora messo un riferimento preciso alla normativa.
Grazie
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" F. De Andrè
Avatar utente
Admin
Amministratore
Amministratore
 
Messaggio: 763 di 3581
Iscritto il: 25/07/2001, 00:00

Messaggioda tecnos » 17/08/2006, 10:52

Ti ricordo che spesso e volentieri i corsi di ingegneria ( N.O ) propongono più crediti matematici rispetto ai corsi di informatica e fisica, nell'arco dei 5 anni di studi ( edili,chimici e pochi altri a parte )!!
Avatar utente
tecnos
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 541 di 1720
Iscritto il: 28/09/2005, 10:25

Messaggioda Vuocheddeon » 17/08/2006, 11:55

tecnos ha scritto:Ti ricordo che spesso e volentieri i corsi di ingegneria ( N.O ) propongono più crediti matematici rispetto ai corsi di informatica e fisica, nell'arco dei 5 anni di studi ( edili,chimici e pochi altri a parte )!!



Questa è principalmente un'analisi della normativa, e la normativa vigente dice che la laurea in ingegneria non consente l'accesso alla A049 mentre lo permette, a certe condizioni alla A047.

Non conosco molto bene la situazione del corso di laurea in fisica dopo la riforma,mentre conosco un po' meglio quella del corso di laurea in informatica del post riforma 3+2 avendo fatto il tutor per il loro corso di Analisi Matematica II.
I miei giudizi rigurdano i vecchi corsi di laurea, e nel corso di laurea in fisica V.O., in quello di informatica V.O. lo studio della matematica veniva affrontato privilegiando l'aspetto culturale della disciplina e non, come avveniva in tutti i corsi di ingegneria, quello strumentale e applicativo.
Ho sempre sostenuto che i parenti più prossimi dei matematici sono i fisici, non gli ingegneri. E nel tempo ho avuto parecchie conferme di questo fatto. E' una questione di forma mentis, non tanto di numero di esami.
In ogni caso l'accesso all'insegnamento dei laureati del 3+2 è governato da altri criteri, quelli stabiliti dal Dm 22/05.

Oggi le cose sono cambiate per il corso di laurea in informatica. Se sono cambiate anche per i fisici non lo so.
Tuttavia io non ne farei una questione di crediti, ma piuttosto di forma mentis. Il credito, così come concepito nella riforma, attesta, più o meno, il numero di ore destinate a tale corso. Certo, qualche correttivo c'è, magari a parità di ore, di dà un credito in più all'esame di Analisi rispetto all'esame di lingua inglese, ma questi sono dettagli. Tuttavia, se un esame di analisi sostenuto in matematica e un esame dallo stesso nome sostenuto in ingegneria danno lo stesso numero di crediti, non vuol dire che lo studio di quelli che formalmente sono gli stessi contenuti, avvenga dagli stessi punti di vista.
Ma questo per gli esami di matematica sostenuti in ingegneria vale da prima della riforma, gli ingegneri hanno, tra l'altro giustamente, sempre fatto la matematica che serve per la loro professione, tralasciando il resto. L'analisi a suo tempo fatta dall'Unione Matematica Italiana non fa una piega e in realtà non ci sarebbe stato neppure da discutere. Mi sembra offensivo infatti farsi dettare le finalità dello studio della matematica nella scuola superiore dall'Ordine degli Ingegneri.
Anzi mi sembra paradossale che un ordine professionale, che dovrebbe interessarsi dell'esercizio della libera professione, si occupi invece delle tematiche relative all'insegnamento. Perchè questo è accaduto, l'Ordine ha fatto pressioni sul MIUR per far accedere gli ingegneri all'insegnamento della matematica, e ha presentato addirittura ricorso (perdendolo) contro qualche ssis che in ossequio alla normativa vigente, aveva escluso gli ingegneri dalla selezione per la A049.
Ma in fondo ciascuno può essere corporativo quanto vuole, può anche chiedere la Luna, l'importante è che chi è preposto non gliela dia.
Ciascuno faccia il suo mestiere, io non vado a progettare palazzi, non vado a fare l'ingegnere elettronico,non pretendo neppure di poterlo fare; la legge mi permette di insegnare una materia come Sistemi negli ITI. Non ho problemi a riconoscere che è meglio che tale materia la insegni un ingegnere elettronico e il giorno in cui il ministero deciderà di toglierci questa possibilità, non griderò certo alla scandalo. Speriamo però che quel giorno, oltre a togliere Sistemi ai matematici e ai fisici, venga tolto agli ingegneri l'accesso alle A047 e A048.
Vuocheddeon
Starting Member
Starting Member
 
Messaggio: 16 di 45
Iscritto il: 22/06/2006, 18:13

Messaggioda tecnos » 17/08/2006, 12:18

I miei "giudizi" invece riguardano i corsi del nuovo ordinamento, vistio che da qualche anno è in vigore!
Invece il numero di crediti e di esami conta e non poco perchè come saprai anche l'ampiezza culturale ha la sua importanza. Certo,la forma mentis di cui parli è sicuramente rivolta maggiormente all'insegnamento ( nelle scuole medie inferiori e sumedie superiori ) mentre quella dell'ingegnere è rivolta alla risoluzione di problemi.
Nell'università il discorso è assai diverso come ben saprai...
Continui a generalizzare commettendo un grave errore perchè esistono corsi di ingegneria nettamente diversi fra loro, come fai a paragonare un IMS ( o ingegnere matematico )con un ingegnere edile-architetto?
La matematica è svolta in modo assai diverso e soprattutto non è limitata al proprio settore ( come del resto succede ai fisici e informatici..)!
Dovresti essere più preciso.
Avatar utente
tecnos
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 542 di 1720
Iscritto il: 28/09/2005, 10:25

Messaggioda Vuocheddeon » 17/08/2006, 13:32

tecnos ha scritto:I miei "giudizi" invece riguardano i corsi del nuovo ordinamento, vistio che da qualche anno è in vigore!
Invece il numero di crediti e di esami conta e non poco perchè come saprai anche l'ampiezza culturale ha la sua importanza. Certo,la forma mentis di cui parli è sicuramente rivolta maggiormente all'insegnamento ( nelle scuole medie inferiori e sumedie superiori ) mentre quella dell'ingegnere è rivolta alla risoluzione di problemi.
Nell'università il discorso è assai diverso come ben saprai...
Continui a generalizzare commettendo un grave errore perchè esistono corsi di ingegneria nettamente diversi fra loro, come fai a paragonare un IMS ( o ingegnere matematico )con un ingegnere edile-architetto?
La matematica è svolta in modo assai diverso e soprattutto non è limitata al proprio settore ( come del resto succede ai fisici e informatici..)!
Dovresti essere più preciso.


Il MIUR ha permesso l'accesso alla A047, seppur a certe condizioni, a qualunque laureato in ingegneria. Io ho commentato questo fatto asserendo che, per motivi culturali e didattici, nessuna laurea in ingegneria dovrebbe dare accesso all'insegnamento della matematica. Questo per via del fatto che anche nei corsi di ingegneria dove si fa tanta matematica, questa viene studiata con un taglio meramente strumentale e applicativo.

Tra l'altro poi faccio notare come l'80% degli ingegneri che insegnano matematica provengono dal ramo civile - edile. Il perchè è semplice: gli ingegneri del ramo industriale spesso lavorano come dipendenti, i civili-edili esercitano la libera professione e quindi riescono a conciliare questa con l'insegnamento, ovviamente a scapito di quest'ultimo.

Riguardo alla tua osservazione, è chiaro che delle differenze fra gli ingegneri ci sono, e che certe categorie di ingegneri lavorano fianco a fianco con i fisici e con i matematici (ed è un bene che sia così). Però, per quel che riguarda la formazione matematica di base (quella della scuole superiori) ritengo giusto che a fornirla sia gente che è convinta che la matematica abbia la sua ragion d'essere come costruzione intellettuale umana e non dalle sue applicazioni, e che trova il suo posto nel più ampio contesto del pensiero filosofico.
Il primo giorno all'università ricordo il professore di Algebra che, rivolgendosi a chi non aveva fatto studi liceali, li invitava caldamente a sanare autonomamente le lacune in campo filosofico. La chiave della questione è tutta qui, in una diversa visione della disciplina, sicuramente né migliore né peggiore, ma certo più adatta all'insegnamento nelle scuole superiori.
Ultima modifica di Vuocheddeon il 17/08/2006, 13:40, modificato 1 volta in totale.
Vuocheddeon
Starting Member
Starting Member
 
Messaggio: 17 di 45
Iscritto il: 22/06/2006, 18:13

Messaggioda Fioravante Patrone » 17/08/2006, 13:37

Vuocheddeon ha scritto:Però, per quel che riguarda la formazione matematica di base (quella della scuole superiori) ritengo giusto che a fornirla sia gente che è convinta che la matematica abbia la sua ragion d'essere come costruzione intellettuale umana e non dalle sue applicazioni, e che trova il suo posto nel più ampio contesto del pensiero filosofico.


Esprimo, per quel poco che vale, il mio più netto e vivo dissenso.

PS:
Con ciò non intendo affatto che l'ingegnere (o il fisico) come prof di mate sia la scelta migliore.
Avatar utente
Fioravante Patrone
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 179 di 10818
Iscritto il: 09/06/2006, 19:18
Località: Temporaneamente a Novi Ligure ;-)

Messaggioda tecnos » 17/08/2006, 13:47

Vuocheddeon ha scritto:
Tra l'altro poi faccio notare come l'80% degli ingegneri che insegnano matematica provengono dal ramo civile - edile. Il perchè è semplice: gli ingegneri del ramo industriale spesso lavorano come dipendenti, i civili-edili esercitano la libera professione e quindi riescono a conciliare questa con l'insegnamento, ovviamente a scapito di quest'ultimo.


In questo concordo.

Per il resto sono in piena sintonia con Fioravante Patrone.
Avatar utente
tecnos
Senior Member
Senior Member
 
Messaggio: 544 di 1720
Iscritto il: 28/09/2005, 10:25

Messaggioda nochipfritz » 27/08/2006, 11:21

Uno dei problemi in Italia...è che ognuno vuole fare il lavoro che non è di sua competenza. C'è chi si laurea in fisica e vuole insegnare matematica. C'è chi è 1 matematico e si mette a fare il programmatore. Io credo che tutti questi problemi dovrebbero essere risolti alla radice. Bisogna imporre a ciascuno di fare il proprio lavoro...secondo le competenze e i titoli acquisiti...altrimenti...si crea confusione e si rischia di trovare persone...che hanno 1 titolo e non possono usarlo per la enorme concorrenza. Oggi per passare 1 concorso pubblico per l'accesso ai vigili del fuoco (è capitato a mio cugino)....devi conoscere la trigonometria. Con tutto il rispetto...ma per diventare pompiere, è necessario avere coraggio, sapere usare gli strumenti o conoscere cosa è il seno, il coseno o la tangente ???? Non è un fatto di cultura generale!
E' un fatto di mentalità errata. Oggi in un liceo scientifico e/o tecnico...si fa più cultura umanistica che matematica e scienze. Le scuole si sono tutte quante appiattite...e ciò sta accadendo anche a livello universitario. Per questo capita...che si pensa di essere competenti in tutto...ma non si è competenti in niente. Tutti abbiamo 1 titolo, tutti possiamo presentarci ai concorsi e tutti speriamo di avere la botta di fortuna e trovare lavoro. Così non va.

A ciascuno il suo. (di Lavoro!)
nochipfritz
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 3 di 125
Iscritto il: 19/08/2006, 21:46

Messaggioda mircoFN » 27/08/2006, 18:25

Caro nochipfritz

forse la tua posizione avrebbe un senso se i corsi di laurea preparassero veramente a svolgere una professione. Pensi davvero che nel progetto formativo di molti di questi (soprattutto di quelli recenti) ci sia una qualche (anche vaga) idea della figura professionale che si vuole creare?
Io sono convinto che questa è una preorogativa solo di pochissimi corsi di laurea e se dovessi iscrivermi adesso sarei molto attento a questo aspetto!
Il voler fare 'di tutto e di più' comincia infatti già negli studi (anche prima dell'Università).
La nascita di corsi ibridi di risonanza tra Matematica-Fisica-Ingegneria-Chimica-Biologia avrà proprio questo effetto: non sapremo più chi fa cosa. O peggio, non avremo più chi sa fare qualcosa: solo chiacchiere e 'entertainment'.

Scusate lo sfogo.

ciao
"La matematica non si capisce, alla matematica ci si abitua" von Neumann.
"The strength of a chain cannot be increased by improving the strongest links" D. Broek.
mircoFN
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 488 di 3188
Iscritto il: 04/03/2006, 12:01

Prossimo

Torna a Didattica della matematica, storia e fondamenti

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite