A quando gli esercizi dal Landau - Lifshitz? E da Arnol’d?
Sto seguendo un corso sul valutare per competenze in questi giorni: tutti gli esercizi che vengono proposti sono tratti da vecchi testi di problem solving o da gare, alcuni di terza mano (valga come esempio un esercizio di probabilità da “Techniques of Problem Solving” di Krantz, ripreso dall’UMI in un suo documento, e riportato in questa veste a noi in aula).
Chi si occupa di queste cose al ministero è un gruppo di ex docenti, tra i quali sicuramente uno con un background ingegneristico ed un inizio di carriera ad insegnare Informatica... Il che spiega parecchie idiosincrasie sulla valutazione, ad esempio, o sull’approccio all’insegnamento (clamorosamente sbagliato, visto che soprattutto nel liceo scientifico un Matematico dovrebbe insegnare competenze primariamente teoriche, previste dalle indicazioni nazionali, ma distrutte nella pratica della didattica per competenze).
Come dicevo altrove, mi sembra una manifestazione più che evidente della schizofrenia con cui è vissuto il sistema scolastico: si sa che la scuola “serve” a qualcosa, ma non si riconosce più a cosa serve (o dovrebbe servire).
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)