Sia \( f\colon \mathbb R\to \mathbb R \) una funzione, e sia \( a\in \mathbb R \). Lasciato un attimo da parte il solito asservimento schiavistico alla storiella dell'interpretazione numerica1, di solito l'intenzione è di trovare una funzione, \( g \), che soddisfi alle seguenti proprietà:
- dev'essere
\[
g(a) = f(a)\text{;}
\] - per ogni \( h \) l'incremento di \( g \) a partire da \( a \) dev'essere lineare delle forma \( \alpha h \) per una qualche costante \( \alpha\in \mathbb R \), e cioè deve valere
\[
g(a + h) - g(a) = \alpha h
\] per ogni \( h\in \mathbb R \); - \( g \) ed \( f \) devono essere sufficientemente uguali in \( a \), nel senso che la differenza \( f - g \) dev'essere un \( o \)-piccolo di \( (x - a) \) in \( a \):
\[
\lim_{x\to a}{\frac{f(x) - g(x)}{(x - a)}} = 0\text{;}
\]
Una tale funzione \( g \) deve necessariamente essere della forma
\[
g(x) = g(a + (x - a)) = f(a) + \alpha (x - a)
\] per ogni \( x\in \mathbb R \), quindi è ovvio che \( f \) è derivabile nel senso classico se e solo se esiste una funzione \( g \) che soddisfa alle tre richieste precedenti.
Nel caso di funzioni \( f\colon E\to F \) tra spazi di Banach generali, poi, l'approccio che si segue è esattamente questo: la "derivata" di \( f \) è una funzione lineare sufficientemente decente da potersi interpretare come l'incremento di \( f \) vicino al punto preso in considerazione.
Se a me le derivate fossero state spiegate così, le avrei comprese subito. Il bello di questo approccio (espando su questo punto dopo, quando riesco a prednere in mano una tastiera decente) è che non mischia considerazioni geometriche ("la derivata è il coefficiente angolare della retta tangente al grafico di \( f \) nel punto \( (a,f(a)) \)") con considerazioni analitiche, nel senso che mette bene in chiaro qual è lo scopo di calcolare le derivate: approssimare funzioni.
Arrivato qui, voglio chiedere due cose:
1) Esiste qualche libro (no note scritte ieri per oggi da chi ha scoperto all'ultimo minuto che deve tenere analisi 1, ma testi sufficientemente meditati come sono alcuni libri di calculus americani) dove si usi questo approccio? Va bene (qualsiasi cosa significhi "va bene") spiegare le derivate così a chi non le ha mai viste, o voi lo migliorereste/usereste l'approccio classico?
2) In che altro modo si può mettere [più] in chiaro il ruolo della linearità nella definizione precedente? Ho chiesto che l'incremento sia lineare, ma così non è ben chiaro perché lo voglio.
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