Vi dico brevemente il mio problema:
ho dei ragazzi di terza linguistico che hanno bisogno di qualche lezione sull'uso della calcolatrice, perchè gli è sempre stato proibito di usarla e non sanno valutarne diversi aspetti: l'interpretazione del risultato, il momento in cui è opportuno usarla, sono misteri per loro.
Vorrei organizzare delle esercitazioni, magari di gruppo, per farli riflettere sul significato delle varie cifre dopo la virgola, che li lasciano sempre molto stupiti, con dei quesiti messi apposta per farli riflettere su quello che stanno facendo e sul valore dei numeri in generale.
Aggiungo due parole su questa classe (che è la stessa che mi ha dato problemi di disciplina).
Questi ragazzi sono viziati, e vogliono la pappa fatta. Io vorrei farli crescere, renderli un po' piu' indipendenti, e incentivarli a stimolare il ragionamento.
Sono fortemente attaccati agli schemi della loro precedente insegnante, che oltre ad aver fatto loro il 50% del programma ministeriale previsto (ha cassato di brutto tutta la geometria e gli ha fatto solo esclusivamente algebra, col metodo "imparo a memoria la formuletta e tutto funzionerà"), li ha abituati a FARE COME DICO IO (ha una forte personalità) e ha cassato ovviamente anche l'uso della calcolatrice, perchè "non serve". E' evidente ai miei occhi che il proclama senza spiegazioni non aiuta i ragazzi a crescere e infatti questi stanno, a 16 anni, con una mentalita' "rido e frego" piu' consona a una seconda media; la colpa ovviamente non è solo dell'insegnante di matematica (ci sono poi anche altri, mica hanno auvto solo lei, e l'ambiente ovattato non aiuta) che si sarà anche impegnata con loro, ma li ha resi dipendenti e insicuri, e questo non va bene.
Quando al mio stupore sulla proibizione è seguito il permesso di usare la calcolatrice, questi tapini ci si sono avventati sopra (alla calcolatrice) come se fosse stato l'oggetto miracoloso che poteva risolvere i loro problemi matematici. Guarda caso, al primo calcolo si perdono, non sanno interpretare i risultati, si stupiscono delle cifre dopo la virgola, non riconoscono che 0.50 è uguale a 0.5, non capiscono come mai 0,25 per 0,25 possa dare un certo risultato (che poi, è uguale a un sedicesimo...?).... secondo me qualcuno non sa capire quale cifra è maggiore o minore, per esempio tra 0,23 e 0,032 (guardano solo i numeri positivi e non gli zeri...)
insomma un disastro. Ovviamente, sanno tutti a memoria le varie formule delle equazioni di secondo grado: la normale, la ridotta, l'ultraridotta, la controridotta, la zia della ridotta....
ma non sanno quel che stanno facendo, non sanno che significa e quando provi a farli riflettere ti guardano come se fossi pazzo.
Io preferisco fargli 4 cose, ma chiare, e su cui siano in grado di imbastire un discorso. Non è possibile che un ragazzo di 16 anni non sappia a che serve una calcolatrice. Dire "NO perche' TI CONFONDE" lo lascerà sempre bambino. a trent'anni guarderà alla calcolatrice come a un artefatto alieno, una bacchetta magica, ma lui non la sa usare, e ci pasticcia.
Giungo alla mia domanda. Conoscete qualche testo, anche delle medie, ANCHE DELLE ELEMENTARI, da cui prendere spunto per strappare questi ragazzi dal loro torpore mentale con qualche esercitazione attiva?
Avete qualsiasi altro consiglio da darmi in proposito?
grazie a tutti per il vostro tempo,
Elena