Numero "giusto" di insufficienze

Messaggioda marco.roc » 27/11/2022, 12:55

Il titolo è volutamente naive ma dietro nasconde una questione docimologica niente male.

Come ho scritto in un altro post, insegno da poco alle medie, grazie all'ultimo concorso ordinario e come tutti i prof. alle prime armi seguo molto i libri di testo nella preparazione delle lezioni e delle verifiche. Il problema è che anche di fronte a quelli che ritengo compiti fattibili, standard, costruiti sulla falsariga di quelli presenti sul manuale i risultati sono sempre i soliti:

8,5-9 come voto massimo (nessun 10)
5-7 insufficienze su 22 studenti

Cerco di essere più autocritico possibile e mi chiedo se ci sia un modo per capire se sto facendo un buon lavoro. Avete consigli in merito? Mi piacerebbe approfondire la questione dal punto di vista formale, ho un po' la sensazione che tutto sia lasciato al buon senso del docente.
marco.roc
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Re: Numero "giusto" di insufficienze

Messaggioda giuliofis » 27/11/2022, 16:05

Non ho mai insegnato alle medie, ma provo a dare la mia opinione lo stesso.
Non esiste un numero "giusto" di insufficienze, né possiamo nasconderci dietro a un dito e negare che esistono le inclinazioni personali, e a parità di inclinazioni personale esistono ragazzi che studiano e ragazzi che non studiano, ragazzi con alle spalle famiglie che li seguono e ragazzi con alle spalle famiglie che se ne sbattono della loro istruzione.
La scuola, del resto, è sì un'agenzia formativa, ma viene dopo la famiglia: la stragrande maggioranza dei miei ragazzi (liceali) che vanno molto male hanno alle spalle famiglie che non ho mai conosciuto, pur essendo nella stessa scuola ormai da qualche anno.
Per cui, pensare che si possano avere classi con nessuna insufficienza, specie in materie come la matematica, e a maggior ragione alle medie, mi sembra sinceramente utopistico, così come trovo assurdo il voto di consiglio alle superiori perché si può promuovere solo con tutte sufficienze.
Anche abbassare il livello per arrivare ad avere tutte "vere" sufficienze altro non fa che aumentare la dispersione implicita, quella subdola, quel tipo di dispersione che non si vede: gente diplomata ma che non ha raggiunto le competenze minime, il cui diploma è veramente solo un pezzetto di carta inutile.
Lo stesso vale per le medie: sulla carta un'insufficienza deve restare, se è tale, perché altrimenti gli si fa danno e basta. Voi potete promuovere anche con qualche insufficienza, fatelo senza rancore e sensi di colpa, fareste più danno dichiarando il falso.
Per il 10: la perfezione, in una prova a tempo, la vedo davvero difficile da raggiungere, per cui da quest'anno ho abilito i 10- e metto 10. Ma per me il 9 resta ancora abbastanza lontano dalla perfezione per essere da questa differenziata.
giuliofis
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Re: Numero "giusto" di insufficienze

Messaggioda ingres » 16/12/2022, 22:52

Non sono un insegnante, ma ogni tanto mi è capitato e mi capita di fare qualche docenza con annessa verifica e votazione e quindi provo anch'io a dare un'opinione.
Premetto anche che condivido, in linea di massima, quanto dice giuliofis.
Detto questo, credo che un buon risultato o meglio la percezione di un buon risultato didattico, in base ai risultati delle verifiche, si abbia quando:

a) la maggior parte degli studenti si attesta in un punteggio tra 6 e 7.5-8. Questo non è facile da ottenersi, in particolare in matematica, che spesso è una materia dove già molti studenti partono con la convinzione molto italiana "tanto non ci capisco niente".

Comunque, a solo titolo di esempio, un buon professore di Fisica 2 (peraltro premiato per la sua didattica) organizzava le verifiche in questo modo:
- esercizi semplici (1/3) dove bastava aver seguito la lezione e fatto giusto qualche esercizio
- medi (1/3) bastava aver studiato e fatti gli esercizi assegnati
- difficili (1/3) bisognava aver veramente capito la materia

Il totale della votazione non era 30 ma 33, in modo che chi aveva studiato comunque ottenesse un buon punteggio, a prescindere da qualche "sbavatura". Inoltre questo rendeva più semplice accedere ai voti alti per chi se lo meritava. Infatti i voti alti sono l'unico "premio" per chi si impegna realmente e pertanto non sono d'accordo con chi limita il range dei voti escludendo a priori il 10.

Ovviamente il docente era anche molto chiaro nella didattica, ma sono convinto che la struttura siffatta delle verifiche avesse il suo peso nel riscontro oggettivo che gli studenti del suo corso fossero ben preparati.

b) Le insufficienze e i voti alti dovrebbero essere numericamente simili. Se ho 5 insufficienze (voti <6) ma 3-4 studenti con voti alti (voti >7.5-8), vuol dire che la didattica riesce a essere abbastanza efficace. Probabilmente tra quei 3-4 con voti alti ce ne sono almeno un paio che sono veramente portati alla matematica e sui quali l'influenza dell'insegnante è ridotta (ci arrivano in pratica da soli alle cose) e tra quelli con i voti bassi 2-3 che sono mentalmente refrattari (non gli interessa per nulla oppure si sono fissati che è troppo difficile per loro) e sui quali di nuovo l'influenza dell'insegnante è ridotta per motivi opposti.
Ma nel complesso il risultato, ovvero una comprensione media della materia è stato raggiunto.
Messa in questi termini, se vogliamo il post potrebbe avere anche il titolo complementare "Numero giusto di voti alti".
Chi non vorrà attingere ad altra intelligenza che alla sua, si troverà ben presto ridotto alla più miserabile di tutte le imitazioni: a quella delle sue stesse opere (Ingres)
ingres
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