Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda gabriella127 » 11/12/2022, 14:00

Ha ragione gugo, l'ascensore sociale non c'è, e per lo più l'università è ancora classista, chi non ha una famiglia alle spalle che si può permettere di mantenerlo ha enormi difficoltà, le borse di studio fanno ridere.
Non so com'è adesso, ma anche le borse Erasmus fanno ridere, cifre piccolissime, per cui di fatto è la famiglia che ti paga gli studi all'estero.
Conosco una persona, una mia giovane amica, che non poteva essere mantenuta dalla famiglia, per laurearsi in matematica ha fatto sacrifici enormi, lavorando e studiando. Per fare la magistrale è riuscita a vincere una borsa di studio in Inghilterra e ha studiato lì pagata. Ma sono casi quasi eroici. E tornata qui non trova lavoro.
E' incredibile che questo tema non sia mai stato affrontato nel dibattito pubblico, i discorsi sui giovani mi paiono solo chiacchiere, ma quel che è peggio, chiacchiere fatte male.

E idem per il lavoro. Qui i dottori di ricerca sono trattati male, si sa. Un mio amico, Phd in fisica matematica, anni di ricerca in Inghilterra, qui niente, le aziende lo schifavano (spesso non vogliono i dottori di ricerca perché la loro preparazione è sovradimensionata al ruolo che offrono), solo ora, a 39, anni ha avuto un contratto con una università del nord.

Come possono ragazzi di famiglie modeste capire il 'valore dello studio' se sanno che non potranno nemmeno permettersi l'iuniversità, e il loro diploma probabilmente non servirà a niente?
Certo, c'è il valore astratto, culturale, ma non si può pretendere che i ragazzini vivano tutti sull'empireo della Cultura.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda giuliofis » 11/12/2022, 17:28

Per quanto riguarda i dottorati:

Testo nascosto, fai click qui per vederlo
gugo82 ha scritto:Ho un dottorato di ricerca, sono pagato quanto un laureato e non ho un posto in cui lavorare (se si escludono le 15 ore in cui faccio lezione, il resto va fatto a casa con una bimba piccola che fa la bimba piccola).

Però che tu abbia un dottorato è irrilevante se fai un lavoro da laureato...
gugo82 ha scritto:Mia moglie lavora in azienda, ha il dottorato di ricerca ed è pagata meno di colleghi (certo più anziani) con il diploma.

Anche qui, dipende che lavoro fai...
Il problema dei dottori di ricerca è quello che dice Gabriella:
gabriella127 ha scritto:Qui i dottori di ricerca sono trattati male, si sa. Un mio amico, Phd in fisica matematica, anni di ricerca in Inghilterra, qui niente, le aziende lo schifavano (spesso non vogliono i dottori di ricerca perché la loro preparazione è sovradimensionata al ruolo che offrono)


gugo82 ha scritto:Il problema è che c'è un'ampia fetta di docenti che fa parte di una generazione che non riesce a fare i conti con la modernità. Gente che si oppone a tutto ciò che non collima col proprio modello di scuola, che è quello che loro hanno vissuto 40 anni fa e -consciamente o meno- ripropongono in maniera inalterata oggi...

Questa è sicuramente una parte del problema (a cui si aggiungono Indicazioni Nazionali e Linee Guida che sono state emanate nel 2010, ma sembrano emanate nel 1910). Ma il promuovere tutti, anche chi ha gravi insufficienze nelle materie d'indirizzo, credo proprio che peggiori ulteriormente le cose. Studiare non solo non piace, ma nemmeno serve più ad evitare di perdere l'anno: quindi perché farlo senza la spinta di cui scrivi dopo (e che riporto)?
gugo82 ha scritto:Ha funzionato perché ai loro genitori ed alle loro famiglie importava qualcosa -anche se non sempre sapevano bene come e perché- della loro istruzione ed avevano possibilità di farli studiare. Ha funzionato per la paura di un brutto voto, che comportava il lisciabusso di papà e la perculata dal cugino bravo a scuola. Ha funzionato perché non c'erano altri canali che offrivano alcun tipo di formazione. Etc...


gabriella127 ha scritto:Come possono ragazzi di famiglie modeste capire il 'valore dello studio' se sanno che non potranno nemmeno permettersi l'iuniversità, e il loro diploma probabilmente non servirà a niente?
Certo, c'è il valore astratto, culturale, ma non si può pretendere che i ragazzini vivano tutti sull'empireo della Cultura.

E come ci siamo arrivati alla vuotezza di significato del diploma? Come ho già scritto, credo anche (ovviamente non solo) promuovendo chi non dovrebbe essere promosso, consegnandogli un diploma davvero inutile.
Io adesso ne ho uno in quinta che non capisco come possano avercelo portato: non sa nulla di nulla, lo sto portando avanti a suon di 2 e non fa nulla, né a casa né a scuola, viene un giorno sì e uno no, salta compiti di continuo, e così mi disse il suo precedente docente faceva pure negli anni passati. Davvero gli hanno fatto del bene a mandarlo avanti? A me, sinceramente, non sembra.

gabriella127 ha scritto:Ha ragione gugo, l'ascensore sociale non c'è, e per lo più l'università è ancora classista, chi non ha una famiglia alle spalle che si può permettere di mantenerlo ha enormi difficoltà, le borse di studio fanno ridere.

Io su questo non sono d'accordo. Le borse di studio che ho visto dare io, anche a miei amici, coprivano interamente le rette universitarie, davano contributi significati per gli alloggi e/o addirittura una casa dello studente. Vengono date in base all'ISEE e per mantenerle l'unica condizione è che non bisogna essere eccessivamente fuori corso.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda gabriella127 » 11/12/2022, 17:37

Le borse di studio non coprono una marea di casi. Questa mia amica non poteva avere niente, perché la madre, che non la manteneva, aveva un a casa grande in periferia di Roma. E non poteva mettersi come autosufficiente perché guadagnava troppo poco. Case degli studenti, almeno qui a Roma, sono pochissime, mai conosciuto un ragazzo che ci sta, eppure ho passato anni in università varie. Mai conosciuto un non benestante che ha fatto l'Erasmus.
Mai conosciuto, tranne questa ragazza, uno studente non spesato dalla famiglia.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda giuliofis » 11/12/2022, 17:40

gabriella127 ha scritto:Questa mia amica non poteva avere niente, perché la madre, che non la manteneva, aveva un a casa grande in periferia di Roma. E non poteva mettersi come autosufficiente perché guadagnava troppo poco.

Non capisco la situazione. Questa tua amica veniva quindi da una famiglia non in condizioni pessime economicamente (se hai una casa grande...) ma con cui era in rapporti così pessimi che non la aiutavano a campare?
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda gabriella127 » 11/12/2022, 17:49

Esatto, i genitori, piuttosto strani, non la mantenevano, erano in cattivi rapporti con lei, nel senso che non le davano nemmenon 5 uro al mese.
La madre non era benestante, aveva non molto, ma per vicende varie aveva questa casa. E questa casa faceva balzare in alto l'Isee, per cui la mia amica non poteva avere borse o niente.

Al contrario, ho conosciuto genitori molto modesti economicamente che hanno fatto grandi sacrifici per far studiare i figli.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda giuliofis » 11/12/2022, 17:55

gabriella127 ha scritto:Esatto, i genitori, piuttosto strani, non la mantenevano, erano in cattivi rapporti con lei, nel senso che non le davano nemmenon 5 uro al mese.

Mantenere i figli fino all'indipendenza economica è un dovere dei genitori, non possono sottrarsene perché "strani". Non si può pretendere che lo Stato elargisca borse di studio perché i genitori si rifiutano di mantenere i figli, altrimenti anche Berlusconi potrebbe rifiutarsi e gli studi dei figli dovrebbe accollarseli la collettività!
Sarà brutto, ma la tua amica poteva agire per vie legali (come è già successo) e costringere la mamma a sostenerla, perché è un suo dovere.

gabriella127 ha scritto:La madre non era benestante, aveva non molto, ma per vicende varie aveva questa casa. E questa casa faceva balzare in alto l'Isee, per cui la mia amica non poteva avere borse o niente.

Una casa, abbi pazienza, è molto più che "non molto": ti permette di non pagare un affitto o un mutuo, o se è una seconda casa di affittarla. È una grande fortuna, altroché!
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda gabriella127 » 11/12/2022, 18:08

Giulio, non è pensabile che un figlio faccia causa a un genitore, sono casi particolari e estremi, ma può essere qualcosa di devastante. E poi la causa finisce quando il figlio ha quarant'anni.
La casa la madre ce la aveva per motivi familiari, ci abitava con gli altri figli, ma aveva pochi soldi, non so quanto in grado di mantenerla da sola, visto che il marito era ormai sparito da anni.
Ma poi non è rilevante la vicenda particolare, è per dire che senza soldi della famiglia alle spalle è difficile fare l'università. Ti ripeto, io ho conosciuto una quantità enorme di studenti, sempre aiutati dai genitori.
Esisterà in Italia uno studente che si paga l'università da solo con borse di studio, ma questa rara avis non l'ho mai vista.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda giuliofis » 11/12/2022, 18:15

Metto in spoiler perché non è in tema con la discussione.
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
gabriella127 ha scritto:Giulio, non è pensabile che un figlio faccia causa a un genitore, sono casi particolari e estremi, ma può essere qualcosa di devastante. E poi la causa finisce quando il figlio ha quarant'anni.

Non è nemmeno pensabile che la collettività si faccia carico dei capricci dei genitori però. Mantenere i figli è un dovere, non qualcosa che si può non fare a piacimento. Altrimenti è troppo comodo, possono farlo tutti.

gabriella127 ha scritto:La casa la madre ce la aveva per motivi familiari, ci abitava con gli altri figli, ma aveva pochi soldi, non so quanto in grado di mantenerla da sola, visto che il marito era ormai sparito da anni.

Intanto aveva una casa di proprietà, e non basta certo questo a far schizzare l'ISEE al punto da non avere non dico un alloggio, ma almeno l'azzeramento delle tasse universitarie. Ho amici coi genitori che hanno casa, lavorano entrambi (da dipendenti e in regola, quindi niente nero), ma rientravano nella soglia più bassa per avere zero tasse universitarie e casa dello studente.
Le risorse sono limitate, non si possono dare a pioggia, evidentemente c'era chi aveva fatto richiesta e stava ben peggio della tua amica.

gabriella127 ha scritto:Esisterà in Italia uno studente che si paga l'università da solo con borse di studio, ma questa rara avis non l'ho mai vista.

Io ne ho conosciuti diversi, sia ora sia quando ero studente. Sarà la Toscana a essere un'isola felice.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda gabriella127 » 11/12/2022, 18:23

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
La vicenda non è inventata, e l'ho seguita da vicino, pure gli aspetti burocratici. L'ISSE ha un sacco di distorsioni.
Ad esempio una casa a Roma vale tot, una casa uguale in un altro posto, ha un altro valore.
Ma comunque non c'entra con il tema.

Mi fa piacere che in Toscana ci sia gente che studia con vitto, alloggio, tasse e libri pagati dalle borse di studio, ma io non ne conosco.
Che si debba dire che chi non ha soldi non ha problemi a fare l'università senza aiuto dei genitori, mi sembra un po' fuori dal mondo.
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Re: La dispersione implicita: colpa dei docenti?

Messaggioda giuliofis » 11/12/2022, 18:50

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
gabriella127 ha scritto:L'ISSE ha un sacco di distorsioni.
Ad esempio una casa a Roma vale tot, una casa uguale in un altro posto, ha un altro valore.

Sicuramente non è perfetto.

gabriella127 ha scritto:Che si debba dire che chi non ha soldi non ha problemi a fare l'università senza aiuto dei genitori, mi sembra un po' fuori dal mondo.

Non avere problemi è eccessivo. Però andrebbe un attimo rivisto il concetto di "non avere soldi": un mio conoscente si lamentava che era povero ma non aveva diritto alla borsa, per cui il mondo era brutto e cattivo. Poi vai a chiedergli come sta la sua famiglia e, poverini, sono poveri in canna, infatti avevano solo una barca quando molti suoi compaesani ne avevano anche più di una!
Le risorse della collettività non sono infinite, bisogna anche avere dei criteri di priorità: avere una casa di proprietà ti colloca parecchio più su di chi non ha neppure quella, e sono tanti.
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