Disclaimer: titolo provocatorio
Disclaimer n2: Come detto in altri post, insegno da poco (A028) e devo abituarmi ancora al sistema di regole non scritte, o scritte in maniera fuorviante, della scuola italiana.
Da quando insegno ho come l'impressione che l'obiettivo che io ritengo di massima importanza e cioè quello di fornire competenze matematiche di base, di comprensione di un testo scientifico o di una consegna, della risoluzione di un problema, tenda a passare in secondo piano, o almeno equiparato allo svolgimento di altre incombenze di vario tipo.
Quella che in questo momento ritengo più pressante, è l'insegnamento della materia "cittadinanza e costituzione". Concepita dal legislatore in maniera estremamente vaga, che quindi fornisce al collegio docenti potere assoluto su come declinarla. Questo nei fatti si traduce in un lavoro di facciata, raffazzonato, senza obiettivi didattici chiari.
Chiaramente in questo caso l'approssimazione è inevitabile, ammetto che per me sarebbe impossibile riservare il rigore che pongo alla costruzione di un compito di matematica, a quello di "educazione civica".
Come si sopravvive da insegnanti a questa incombenza, che non ho vergogna a definire inutile (per come viene in genere declinata)?
Come fate ad essere "a posto" dal punto di vista formale, con il minimo consumo di tempo e di energie, vostre e della classe? Energie, che come ho già detto potrebbero essere investite in maniera molto più proficua nello studio della matematica.
Ho letto la normativa di riferimento, ma quello che mi interessa sono gli aspetti "ufficiosi", quello che sta scritto fra le righe: sapere come i colleghi sopravvivano a questa incombenza.