E' giusto che il voto di laurea non conti niente nelle graduatorie a esaurimento?

No, dovrebbe contare molto
15
42%
No, dovrebbe avere il suo peso, ma non troppo
12
33%
No, ma solo 1 o 2 punti al massimo
2
6%
Sì, va bene così
7
19%
 
Voti totali : 36

Messaggioda pimofthe » 31/08/2010, 17:35

Una lettura interessante per una pausa studio.
Penso che il voto debba avere il suo punteggio come debba esserci una valutazione periodica delle reali conoscenze. Il voto alto spesso, non sempre, è sinonimo di preparazione e di dedizione allo studio. Il voto non deve essere l'unica discriminante ma dovrebbe avere la sua importanza.
Per esperienza personale molti con curriculum accademico di alto profilo risultano essere dei buoni docenti per via della loro dedizione alla materia.
Sempre per esperienza personale ci sono vari docenti di liceo che di matematica non ne sanno quasi nulla pur insegnandola.
Però per insegnare si valuterebbe il voto della magistrale, e non vedo l'utilità della stessa per insegnare in una scuola secondaria o giu di li. Se si mandasse ad insegnare triennali che hanno svolto tirocini sulle materie proprie dell'insegnamento secondario sarebbe meglio.
Non divagando oltre: ritengo che il voto di laurea (unito al tempo necessario per ottenere lo stesso) dovrebbero essere tenuti in considerazione insieme all'indirizzo di laurea. Il voto complessivo alto ci dice quanto una persona si sappia impegnare, (anche se non sempre è così), tento più che viene valutato il voto magistrale e la magistrale uno dovrebbe farla con grande impegno visto che sta studiando cose che purtroppo per noi difficilmente potrà utilizzare.


Ps ringrazio Francesco Daddi perchè i suoi esercizi mi hanno fatto capire certe cose che il mio professore aveva lasciato un pò alla libera interpretazione, colpa mia che non gli ho chiesto chiarimenti :P .
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Messaggioda franced » 31/08/2010, 20:21

pimofthe ha scritto:Ps ringrazio Francesco Daddi perchè i suoi esercizi mi hanno fatto capire certe cose che il mio professore aveva lasciato un pò alla libera interpretazione, colpa mia che non gli ho chiesto chiarimenti :P .


Mi fa piacere che i miei esercizi servano a qualcosa!
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Messaggioda cenzo » 10/10/2010, 22:50

Secondo me si dovrebbe tenere conto del voto, come indicatore di preparazione del docente, dandogli anche un peso consistente.

Per ovviare al problema della disomogeneità dei voti tra diverse università e tra diverse lauree che danno accesso agli stessi insegnamenti, proporrei di tenere conto del voto ottenuto agli esami scritti di accesso alle SSIS. Sono uguali per tutti i partecipanti indipendentemente dalla facoltà di provenienza e spesso sono uguali pure tra le diverse SSIS.
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Messaggioda franced » 11/10/2010, 20:57

cenzo ha scritto:Secondo me si dovrebbe tenere conto del voto, come indicatore di preparazione del docente, dandogli anche un peso consistente.

Per ovviare al problema della disomogeneità dei voti tra diverse università e tra diverse lauree che danno accesso agli stessi insegnamenti, proporrei di tenere conto del voto ottenuto agli esami scritti di accesso alle SSIS. Sono uguali per tutti i partecipanti indipendentemente dalla facoltà di provenienza e spesso sono uguali pure tra le diverse SSIS.



Il problema della disomogeneità dei voti è molto delicato..
Il fatto è che non ci dovrebbero essere tutte queste differenze tra le università!
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Messaggioda irenze » 12/10/2010, 10:08

franced ha scritto:
cenzo ha scritto:Secondo me si dovrebbe tenere conto del voto, come indicatore di preparazione del docente, dandogli anche un peso consistente.

Per ovviare al problema della disomogeneità dei voti tra diverse università e tra diverse lauree che danno accesso agli stessi insegnamenti, proporrei di tenere conto del voto ottenuto agli esami scritti di accesso alle SSIS. Sono uguali per tutti i partecipanti indipendentemente dalla facoltà di provenienza e spesso sono uguali pure tra le diverse SSIS.



Il problema della disomogeneità dei voti è molto delicato..
Il fatto è che non ci dovrebbero essere tutte queste differenze tra le università!


Beh, non ci dovrebbero essere ma ci sono. E non solo perché i prof. regalano i voti ma anche perché non preparano adeguatamente gli studenti.
Qualche anno fa andai alla SMI a Perugia. Lì vanno studenti con voti molto alti da tutta Italia (e buona parte del mondo), ed è gente non solo brava ma che ha voglia di lavorare, altrimenti non passerebbero il mese di Agosto a studiare matematica. Ora, quello da cui rimasi veramente scioccata fu la differenza in preparazione (non in intelligenza o voglia di lavorare) tra studenti delle università del Nord e del Sud. Non avrei mai immaginato che fosse così grande.
Irenze ;-)
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