Messaggioda roby0089 » 18/12/2009, 20:55

si in minima quantità ma si affrontano. intendo dire una banale introduzione alla teoria della misura, anche a me fu introdotto così al liceo. altrimenti come?
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Messaggioda Camillo » 18/12/2009, 21:01

Vedi è la parola " teoria della misura " che mi preoccupa... ti prego di non usarla con loro.
Faccio mia la frase di mirco
"Vola basso, molto basso. Anche quando ti sembrerà di sfiorare il suolo sarai temo sempre troppo in alto. "
che trovo particolarmente indovinata
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Messaggioda roby0089 » 18/12/2009, 21:32

hai ragione... ma tra dieci anni sarò anch io ormai demotivata o quantomeno delusa? non si può fare niente x migliorare la situazione?
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Messaggioda mircoFN » 19/12/2009, 09:10

roby0089 ha scritto:si in minima quantità ma si affrontano. intendo dire una banale introduzione alla teoria della misura, anche a me fu introdotto così al liceo. altrimenti come?


Se vuoi affrontare questo argomento, che peraltro non mi sembra proprio il migliore per 'cominciare', potresti vedere come l'umanità lo ha approcciato. Già Archimede a modo suo risolveva integrali (ben prima di Riemann o di Lebesgue) e anche Cavalieri. Io credo che il concetto di continuo reale sistematizzato nell'ottocento e sul quale si basa la moderna analisi (standard) non sia proprio di facile digeribilità per un neofita.
Forse ripercorrere le tappe del pensiero talvolta aiuta a rendersi conto delle difficoltà oggettive che il nostro cervello deve superare per cogliere certi concetti che gli esperti di una disciplina con l'uso frequente considerano invece fondamentali e scontati (e quindi spesso nei libri sono dati per scontato oppure proposti in modo assiomatico e quindi criptico).
Per introdurre l'integrale io partirei quindi dal problema pratico di trovare l'area di figure piane con contorni non rettilinei o circolari, per esempio parabolici.


PS: un bel libro da cui puoi ricavare interessanti considerazioni sull'origine dell'integrale è:
R.Netz e W.Noel
Il codice perduto di Archimede
"La matematica non si capisce, alla matematica ci si abitua" von Neumann.
"The strength of a chain cannot be increased by improving the strongest links" D. Broek.
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Messaggioda gugo82 » 30/12/2009, 03:54

Camillo ha scritto:Vedi è la parola " teoria della misura " che mi preoccupa... ti prego di non usarla con loro.
Faccio mia la frase di mirco
"Vola basso, molto basso. Anche quando ti sembrerà di sfiorare il suolo sarai temo sempre troppo in alto. "
che trovo particolarmente indovinata

Riporto una mia affermazione di qualche tempo fa, fatta in una discussione tra moderatori:
Gugo82 ha scritto:[...] trovo alcune somiglianze tra le situazioni in cui versano la tivù e la scuola: a guardar bene, mediamente si fa solo ciò che si crede il pubblico/gli allievi vogliano vedere/ascoltare.
Insomma l'educatore scende al livello dell'educando, mentre sarebbe più salutare il viceversa (l'educando dovrebbe sforzarsi per portarsi al livello dell'educatore).

Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
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Messaggioda G.D. » 30/12/2009, 04:36

Concordo pienamente con Gugo82.
E non c'è altro da aggiungere (almeno da parte mia).
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Messaggioda roby0089 » 30/12/2009, 16:16

sisi questo è più in accordo con il mio spirito si deve cercare di dare un buon esempio, soprattutto forse si deve inculcare l'idea del lavorare per ottenere sempre di più, per migliorarsi
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Messaggioda franced » 31/12/2009, 13:02

gugo82 ha scritto:Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.



Sono perfettamente d'accordo.
Francesco Daddi

Visita il mio sito:

https://www.francescodaddi.it
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Messaggioda Camillo » 02/01/2010, 19:29

Non dimentichiamo che si sta parlando di liceo classico in cui le materie scientifiche in particolare la matematica hanno un ruolo ( purtroppo) molto ma molto marginale.
Volare alto mi trova d'accordo ma in un ambiente più favorevole.
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Messaggioda Pietro_Bonf » 01/02/2010, 14:05

franced ha scritto:
gugo82 ha scritto:Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.



Sono perfettamente d'accordo.


Mi viene in mente una metafora detta da Machiavelli che affermava che l'arciere quando deve colpire un bersaglio lontano non mira direttamente al bersaglio, ma mira più in alto in modo che la freccia scendendo raggiunga l'obbiettivo.
La stessa cosa dovremmo fare noi nelle nostre arti, mirare in alto in modo che anche se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi quanto meno scendendo riusciamo ad avvicinarci.
Se prepariamo gli studenti con il minimo sindacale molto spesso non raggiungeremo il minimo, se miriamo più in alto daremo la possibilità a qualcuno di emergere.
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