Non saprei se consigliarli, in particolar modo per come testi introduttivi. Ma può essere uno scrupolo eccessivo. Ci sono corsi, per esempio quello curato da Walter Greiner, secondo me più efficaci, anche se capisco che il loro appeal storico sia inferiore. Tuttavia al giorno d'oggi è facile dare un'occhiata preventiva a qualunque testo la cui diffusione sia appena al di sopra della media (anche se non sempre in italiano).
Dal punto di vista personale, considero la serie del Landau con una punta di nostalgia (e anche qualcosa di più): sono testi, in particolar modo i primi tre, letteralmente consumati negli anni di studio e che mi hanno accompagnato fino dagli anni del liceo. Come ho già detto, in quegli anni Editori Riuniti inondarono il mercato di monografie di provenienza sovietica, molti dei quali vennero adottati come testi universitari, anche se alcuni ebbero vita breve (come lo Smirnov
1 per analisi e l'Efimov per geometria analitica), altri (come lo stesso Landau e l'Arnold) si sono consolidati come riferimenti.
Comunque, forse un aneddoto può essere utile per comprendere l'influenza che hanno avuto.
A ottobre 2019 ha avuto luogo alla Scuola Normale di Pisa un convegno per ricordare Luigi Radicati: doveva essere la celebrazione dei suoi cento anni ma è deceduto appena prima. La conferenza
è disponibile on line, e poiché a suo tempo avevo frequentato diverse sue lezioni, l'ho seguita. Un paio di interventi di docenti che avevano frequentato l'università qualche anno prima di me raccontarono dello sgomento da cui furono presi quando a una lezione del primo anno Radicati illustrò loro la possibilità di descrivere un sistema fisico tramite "una funzione di $q$ e $\dot{q}$". Suppongo che all'epoca abbia procurato loro qualche affanno a cercare bibliografia sulla lagrangiana. Qualche tempo dopo cominciarono a uscire i testi del Landau, reperibili anche nelle normali librerie (io lo trovai lì, in una cittadina di provincia allora non ancora sede universitaria). Per intendersi: il Meccanica è stato stampato nel gennaio 1976, e costava (in edizione in copertina rigida) 2800 lire (come termine di paragone un Oscar Mondadori dello stesso anno ne costava 1200). Uno studente medio del liceo lo poteva trovare quindi in un giro in libreria, come in effetti avvenne, e come risultato, quando, pochi anni dopo e mezza generazione accademica dopo rispetto agli interventi citati, TUTTE le matricole di fisica già all'inizio dei corsi sapevano cosa fosse una lagrangiana (poi spesso ci si intoppava su problemi più banali, ma è un'altra storia).