Re: C'è un problema con alcuni utenti, o con alcuni moderatori?

Messaggioda solaàl » 30/08/2020, 11:17

Non è sufficiente "interagire" col forum?
Certo, è più che sufficiente; ma sono ottimista per natura, nonostante tutto non voglio smettere di avere fiducia nella bontà del mio prossimo.
"In verità le cose che nella vita sono tenute in gran conto si riducono a vanità, o putredine di nessun valore; botoli che si addentano, bambocci litigiosi che ora ridono, poi tosto piangono." (Lotario conte di Segni)
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L'omone al test sierologico

Messaggioda gugo82 » 31/08/2020, 03:08

Racconto un fattariello, tanto per parlare d'altro... Ma mica poi tanto.

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Ieri sono andato a fare il sierologico per il CoViD.
L'organizzazione dei medici di base qui a Napoli non brilla, dunque sono andato a farlo direttamente alla ASL. È stata allestita una sede mobile adibita a sierologici e tamponi nel parcheggio dell'Ospedale Veterinario, in una località sperduta da Dio e dagli uomini (però vicino ad un apicoltura... :lol:).
Sono il numero 78 alle 13:20. Chiamano il 28, avendo iniziato a mezzogiorno... Mi aspettano ore di attesa, sotto il sole, senza una panchina per sedersi, con la mascherina come tutti: turisti, docenti, personale ATA, guardie giurate, operatori 118 e dottori.
Fortunatamente lo spazio è grande, sufficiente per non creare assembramenti, la mascherina si può abbassare il più del tempo; poi c'è qualche pino marittimo che dona un po' d'ombra.

Nell'attesa, visto che non c'è nessuno che conosco col quale scambiare due chiacchiere, leggo un po' di cosette (un libro di Trigonometria di Gelfand); cammino nel parco; guardo gli aerei decollare; parlo a telefono con mia moglie per sapere come va la pappa della bimba (finita tutta!); rifletto sul fatto che gli edifici dell'Ospedale Veterinario andrebbero demoliti e ricostruiti da capo; constato che il personale della scuola è andato a fare gli esami in condizioni proibitive, che neanche le bestie (quanto sarà la temperatura? Meno male che c'è un po' di vento!), eppure è lì, ognuno stoicamente in attesa del proprio turno nel rispetto delle regole, scritte e no...

Passano due ore, le guardie chiamano i numeri da 70 a 75: il mio turno si avvicina.
Sento che, nel frattempo, i numeri distribuiti sono arrivati a 120. Giornata lunga.
Mentre solo et pensoso i più deserti campi / vo mesurando a passi tardi et lenti, scorgo sopraggiungere baldanzoso un omone: t-shirt nera, gilet verdone militare, pantaloncino rosso (urgh!), scarpe da ginnastica pure nere, capello lungo legato sulla nuca e barbone riccio e brizzolato. Un collega di Fisica, o Filosofia al massimo... Mah, chissà tante volte le apparenze ingannano; forse è qualcuno che va a fare il tampone perché torna dalla vacanza (e già... C'erano macchine che entravano ancora cariche di bagagli!).
Macché!
Il tipone si ferma davanti al gazebo che segna l'ingresso alla zona in cui fanno il sierologico personale scolastico e comincia a parlare con le guardie giurate che presidiano il posto. Le guardie gli fanno presente che non ha la mascherina e che, invece, dovrebbe indossarla. Il tipone alza la voce: "Invece di queste osservazioni, risponda alla domanda che le ho fatto!"... Sì, purtroppo è un docente; uno di quelli cretini, però. Questo pensiero è più o meno venuto alla mente, contemporaneamente, a tutti i presenti.
Le guardie gli fanno di nuovo presente che è obbligatorio avere con sé la mascherina e lo pregano di andarne a recuperare una. Il tipone alza di nuovo la voce: "Lei non mi sta rispondendo!... La norma non è questa; sono all'aperto e non c'è bisogno della mascherina, non si inventi le leggi! Ma, sa che le dico? Visto che questo test non è obbligatorio, chi se ne fotte! Andatevene a fanculo tutti quanti!!!". Poi gira le spalle e se ne va... Meno male - questo pensiero viene alla mente, contemporaneamente, a tutti i presenti.

Dopo cinque minuti, indovinate chi si vede tornare?
Sì, proprio lui, l'omone barbuto coll'inguardabile pantaloncino rosso!
E con la mascherina!... Sì, è decisamente un cretino - nuovo pensiero comune a tutti i presenti.
Si rivolge alle guardie, che gli dicono ciò che gli serve. Lui prende un modulo e va a compilarlo. Si mette ad aspettare il suo turno appoggiato ad un tronco di pino, di fronte al gazebo, fumando una sigaretta.

Intanto chiamano i numeri da 75 ad 80, sicché passo sotto il gazebo e mi metto ad attendere il mio turno nella zona più vicina al banco del test.
Cerco di capire cosa bisogna fare e quale percorso seguire, osservando chi mi precede: c'è un banco per il controllo dei documenti e la consegna dei moduli, con un operatore 118 giovane ed una guardia che scherzano coi colleghi, cercando di indovinare cosa insegnano; e c'è poi un banco con un dottore che ti fa il test rapido, bucandoti un dito con un fattapposta e facendo colare una goccia di sangue in una fessurina dell'aggeggino. Cinque minuti, anche meno, per far reagire i reagenti ed il gioco è fatto! Due ore e mezza di attesa per cinque minuti di test, ma porca... Questo velato impropero viene immediatamente sovrastato dalle guardie giurate che fanno voci, di nuovo. Mi giro e capisco che è sempre lui, l'omone: stavolta stava riprendendo la zona dei test col cellulare. "Per favore, non può riprendere colleghi che fanno il test!" e lui di rimando: "Ma cosa c'entra, sono su suolo pubblico, posso riprendere quello che voglio...".
Al che, i colleghi nella zona interna cominciano anche loro a dirgli di calmarsi ed andarsene, che la situazione è la stessa per tutti; ma poi dal banco controllo documenti si alza addirittura l'operatore simpatico e, rivolgendosi da lungi alla guardia, spazientito, gli fa: "Chiamm' 'e carabbinieri, fa sta zitto a chist', ca c'ha rutto 'o cazz! O s''o pigliano loro, o esco io a cca dint e l'abboffo 'e paccheri!".1
Il tipone capisce che non è cosa e si rimette a fumare appoggiato all'albero, solo.

Faccio il test: è tutto a posto.
Con un sorriso riconoscente nascosto dalla mascherina ringrazio dottore, operatore 118 e guardia per il lavoro che hanno fatto (anche loro, in condizioni che neanche le bestie), poi vado via.
Dell'omone non ho notizie, ma quanto ho visto mi è bastato per capire.
Spero di non incrociarlo sulla mia strada troppo presto.

Note

  1. Mi scuso per il vernacolo, ma questo è stato il linguaggio utilizzato. Non credo ci sia bisogno di tradurre, ma nel caso fatemi sapere.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
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