In fluidodinamica, si ricorre spesso alla "similitudine" per determinare come una grandezza dipenda da altre, specie se questa dipendenza non è facilmente ricavabile mediante leggi suscettibili di rappresentazione matematica.
Nel caso in esame, dobbiamo stabilire la dipendenza del tempo di formazione del paraboloide finale dalla velocità angolare della piattaforma. Non è ben definita fisicamente, questa legge, certo; ed allora si ricorre agli esperimenti pratici, come si fa quando si prova un nuovo profilo alare in una galleria del vento , o si vuol determinare la resistenza al moto di un nuovo modello di aereo o di una nave : si fanno prove su modelli, nella galleria del vento o in una vasca navale, certamente non si costruisce prima l'aereo o la nave e si fanno prove sul prototipo !
Allora, immaginiamo di condurre una serie di esperimenti sul bidone, posto su piattaforma rotante. Qui non è necessario costruire dei modelli in scala ridotta, il bidone è sia il "prototipo" che il "modello" di sè stesso. Possiamo fare gli esperimenti , variando la posizione del bidone sulla piattaforma , variando il liquido, variando la velocità angolare ....( si potrebbe variare anche la temperatura per vedere che influenza ha sul fenomeno, ma non è il caso di insistere) .
In ogni caso, la similitudine fisica è basata su tre condizioni imprescindibili :
1) la
similitudine geometrica : il modello deve essere in scala. Sembra ovvio , ma non lo è. I rapporti tra lunghezze, larghezze, altezze di prototipo e modello devono essere uguali.Nel nostro caso , questa similitudine è assicurata dal fatto che bidone e modello sono gli stessi , la scala è $1:1$ .
2) la
similitudine cinematica : le grandezze cinematiche devono essere " in scala" anche loro , cioè non si può imporre, ad esempio, una velocità che non rispetti l'uguaglianza del numero di Reynolds ( il quale è importante per fenomeni dove compare la viscosità del fluido , e non è il nostro caso) , come ha giustamente detto Pitot , o del numero di Froude per fenomeni che coinvolgono forze gravitazionali , come la formazione di onde da parte di un modello in scala di nave in vasca. Nel nostro caso, anche la similitudine cinematica è automaticamente soddisfatta, visto che prototipo e modelli sono gli stessi. Inoltre, non è richiesta la dipendenza del fenomeno dalla densità del fluido, ma solo dalla velocità angolare. L'idea di Pitot rispecchia proprio la condizione di similitudine cinematica.
3) ma non basta , deve essere soddisfatta anche la
similitudine dinamica , quindi anche le
forze agenti nel modello e nel prototipo devono rispettare determinati rapporti . In queste poche note ( ma l'argomento è vastissimo , come si può immaginare!) sono riportate le considerazioni fin qui svolte, in maniera più dettagliata :
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
quindi, per rispettare la similitudine dinamica nel nostro caso, ritengo si debbano confrontare le forze agenti, che oltre alla gravità sono quelle di inerzia , in altre parole le forze centrifughe . Queste dipendono dal quadrato di $\omega$. Quindi i tempi richiesti dal problema , secondo me, stanno in rapporto uguale al quadrato del rapporto inverso delle velocità angolari. Cioe la formuletta che ho gia scritto , insomma.
Se non siete d'accordo , fatemelo sapere , e ditemi come fareste voi. Posso sempre sbagliarmi!
We look for patterns when we are hungry or threatened, rather than bored. I don't think we needed to think about things when we were in standby mode in the ancient past.