@matteo
Si, giusto. Si ha, in generale, per la i-esima particella :
$dW_i = vecF_i*dvecr_i = vecF_i^E *dvecr_i + vecF_i^I*dvecr_i = dW_i^E + dW_i^I $
dove gli indici posti in alto significano : E = esterna ; I = interna .
Sommando su tutti i punti, e integrando lungo le traiettorie , si ottiene il lavoro totale. Notiamo in particolare , che il lavoro elementare $dW_i^I$ è formato da termini del tipo :
$vecF_(ij)*dvecr_j + vecF_(ji) *dvecr_i = vec F_(ij)*(dvecr_j -dvecr_i) = vecF_(ij) *dvecr_(ij) $
dove : $dvecr_(ij) $ è lo spostamento relativo tra i punti materiali i e j .
Quindi, si ha lavoro di forze interne se c'è cambiamento delle mutue distanze tra i vari punti materiali . Questo evidentemente non succede nel corpo rigido , per il quale il lavoro delle forze interne è nullo. Non è strano parlare di forze interne in un corpo rigido. Per maggiori dettagli , ti do questo link :
http://www.dmf.unisalento.it/~panareo/D ... istemi.pdf
We look for patterns when we are hungry or threatened, rather than bored. I don't think we needed to think about things when we were in standby mode in the ancient past.