da professorkappa » 28/12/2018, 07:15
Mah non e' molto chiaro il tuo dubbio, ma il funzionamento in teoria e' molto semplice.
Durante l'espansione isoterma a temperatura $T_1$, devi fornire calore dall'esterno $Q_1$.
Per via del bilancio energetico ($DeltaU=0$ lungo un'isoterma), il lavoro che riesci ad estrarre sara' pari a $Q_1$ (per il calcolo $Q_1=L_1=RT_1ln(v_2/v_1)$
Nell'isovolumica di raffreddamento, viene sottratto calore $Q_2=c_v(T_2-T_1)$
Nella compressione isoterma, il lavoro da immettere nel sistema e' $RT_2ln(v_2/v_1)$, e analogamente alla isoterma di espansione devi estrarre calore $Q_3$ di pari importo. Questo calore e' "sprecato" e non riutilazzibile, almeno in questo ciclo. Puo' essere usato da qualche altra parte (per esempio per scaldare dell'acqua e mandarla in rete, consentendo un risparmio di gas a chi si fa un piatto di pasta), ma non puo' essere rigenerato nel ciclo Stirling, per via di quella bazzecola di principio che ti ricordava Faussone all'inizio del thread.
Nell' ultima fase, isovolumica, immetti il calore $Q_4=c_v(T_1-T_2)$, recuperandolo interamente da $Q_2$ (ti accorgi subito che $Q_4=-Q_2$).
Il lavoro utile netto, quello che si puo' trasformare in energia elettrica, e' chiaramente $Q_1-Q_2$: .
L'unico calore immesso esternamente e' $Q_1$, perche il calore nell'ultima isovolumica non viene dall'esterno, ma e' un trasferimento interno al fluido, e quindi il rendimento del ciclo e' $eta=L/Q=(Q_1-Q_3)/Q_1=1-Q_3/Q_1=1-(RT_2ln(v_2/v_1))/(RT_1ln(v_2/v_1))=1-T_2/T_1$
E' evidente che se non rigenerassi il calore dell'isovolumica, il rendimento sarebbe $eta=L/Q=(Q_1-Q_2-Q_3)/Q_1$ (svolgi i calcli, se ti va) perche' ora $Q_4$ e' un apporto esterno di calore. Il rendimento viene ovviamente piu' basso rispetto al ciclo con recupero descritto sopra.
La mitologia greca e' sempre stata il mio ginocchio di Achille