The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda singularity » 01/10/2020, 13:04

Salve a tutti,

è da un po' che non sono molto attivo sul forum (ma non vi preoccupate, ci sono anche se non mi vedete :-D).
Poiché nell'ultimo anno mi sono dedicato poco alla Fisica, per una moltitudine di motivi, ho pensato che il mio ritorno dovesse includere qualche progetto del tipo che vi sto a illustrare. Ho intenzione di redarre un po' di appunti di Fisica della Materia in maniera pubblica, in modo che sia utile per me nel ricordare vari concetti e nozioni, ma, soprattutto, spero che possa essere utile ad avventori del forum che andassero alla ricerca di queste informazioni.
L'ispirazione mi è venuta dai thread come quello di Sergio sull'Algebra Lineare, quello di Camillo e gugo82 sulla funzione integrale ecc.
Chiunque se la senta di dare correzioni, suggerimenti, o anche voglia fare delle revisioni prima che io pubblichi gli argomenti, non solo è il benvenuto, ma è incoraggiato a farlo :D .

Detto ciò, ho scritto un indice generale sugli argomenti che tratterò da qui alla fine (se ci arriviamo), le sottosezioni le aggiornerò man mano che il progetto va avanti, ma le sezioni principali sono quelle. Indicativamente, cercherò di pubblicare almeno una sottosezione a settimana.
Prima di cominciare però, mi sembra doveroso un:

Disclaimer
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Tutto ciò che segue cerca di mantenere un'impostazione di rigore e correttezza scientifica, va però tenuto presente che non ha alcuna pretesa di completezza (ci saranno un sacco di rimandi a libri di testo per chi è interessato, v. bibliografia), in quando non vuole essere un'opera esaustiva, ma semplicemente una raccolta di appunti redatti da una persona che non è un professore e neanche uno studente, semplicemente uno studioso. L'utilizzatore ideale di questi appunti è una persona che abbia un minimo di basi di fisica (ovviamente) e di argomenti più o meno elementari di algebra e analisi.

Mi rivolgerò al lettore in seconda persona singolare e in maniera estremamente informale, perché ritengo che sia lo stile in cui mi esprimo meglio


I testi a cui farò riferimento sono i seguenti:

Bibliografia
Testo nascosto, fai click qui per vederlo
[1] B.H. Bransden, C. J. Joachain “Physics of Atoms and Molecules”;
[2] R. Eisberg, R. Resnick “Quantum Physics” .

Impazienti di cominciare?
No?
E io comincio lo stesso :-D

Indice:



    Atomi ad 1 (uno) elettrone;


    Atomi a 2 (due) elettroni;
    Atomi a molti (n>2) elettroni;
    Molecole.
Ultima modifica di singularity il 07/10/2020, 10:03, modificato 5 volte in totale.
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Spettroscopia e modello di Rutheford

Messaggioda singularity » 01/10/2020, 13:07

Spettroscopia e modello di Rutheford

Il primo problema che mi viene da pensare esista in una disciplina chiamata fisica della Materia, o struttura della Materia, è quello di capire che cos'è questa benedetta Materia.

Senza stare a partire da 2400 anni fa con Democrito e compagnia bella (siamo tutti grandi ormai), saprai bene che la materia è fatta di atomi1. Per il momento lasciamo questa entità chiamata "atomo" senza una definizione precisa (tanto lo so che stai pensando all'atomo di Rutherford) e prendiamone una manciata per vedere che succede.

L'evidenza sperimentale, nostro giudice ultimo, ci mostra che, se prendiamo una manciata di atomi e li riscaldiamo (magari con scariche elettriche, non serve che ci aliti sopra), ad un certo punto questi atomi emetteranno radiazione elettromagnetica.

Ora vorrei evitare di aprire una parentesi infinita sulla radiazione elettromagnetica (sono onde? Particelle? Quanti? Raggi di luce e di speranza? Minuscole frittelline di alghe?), quindi immaginati che questo gas incandescente stia sparando delle "particelle" di luce (AKA fotoni) ad un'energia $E$, alla quale però corrisponde anche una lunghezza d'onda $\nu$ secondo la relazione (ode a te, o Planck):

$E = h \nu$


dove $h$ è la costante di Planck. Come dice il nome, è stata introdotta da Planck, ed è una costante, quindi, se proprio ti interessa un valore preciso so che Google fa miracoli in proposito.

Fin qui niente di strano (più o meno), poiché il modello atomico dell'epoca (dovuto al mitico Rutherford) vedeva l'atomo composto da un nucleo di cariche positive, attorno al quale giravano cariche negative (AKA elettroni).
Dunque, in un sistema di riferimento solidale con il nucleo di un atomo, ci aspettiamo che gli elettroni emettano radiazione elettromagnetica orbitando attorno al suddetto nucleo.

Il "più o meno" è dovuto ad un paio di questioni. Innanzitutto c'è il leggerissimo problema della violazione del principio di conservazione dell'energia. E quando dico leggerissimo intendo ENORME, poiché un elettrone che si comporti come detto sopra, emette sì radiazione elettromagnetica, ma l'energia di questa radiazione sarebbe emanata a spese dell'energia meccanica dell'atomo, e dunque dovremmo assistere allo scenario apocalittico di elettroni che spiraleggiano verso il nucleo facendo collassare l'atomo in tempi brevissimi, rendendo impossibile i legami tra atomi e dunque l'esistenza stessa della materia.

Chiaramente tutto questo non accade, e quindi c'è almeno questo problema nel modello Atomico di Rutherford.
Dico almeno perché c'è un altra questione in tutto questo ambaradan: la radiazione elettromagnetica emessa da gas di atomi incandescenti è emessa in lunghezze d'onda/energie discrete .

Con ciò intendo che:

• se viene emesso un fotone ad un energia $E_1$, il fotone immediatamente successivo nella scala energetica viene emesso ad un energia $E_2$ che è ben distanziata da $E_1$;

• fotoni con energia comprese tra $E_1$ ed $E_2$ non se ne vedono!

Questo è molto strano, un po' perché, in un aggeggio fatto come l'atomo di Rutherford, il fotone dovrebbe emettere radiazione elettromagnetica in maniera continua, un po' perché è proprio un fenomeno strano di suo.
Se riesco a lanciare una pallina da tennis con un'energia $E_1$ o con un'energia $E_2 > E_1$, perché non dovrei essere in grado di lanciarla anche ad un'energia $E^*$ tale che $E_1 < E^* < E_2$?

Una risposta ce la darà tra poco Niels Bohr e mi sentirei di sintetizzarla così: perché noi non siamo atomi e i fotoni non sono palline da tennis.

Note

  1. Troppo perentorio?
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda Shackle » 01/10/2020, 14:36

Bella iniziativa, singularity! Congratulazioni!

Però, a meno che tu non ti sia accordato con i responsabili del forum ( non so più chi siano...) sul fatto che alla fine i tuoi post vengano messi in cima alla sezione e lí bloccati, come per l’algebra for dummies di Sergio e le trattazioni di Camillo e di gugo82 , questi post corrono il rischio di fare la fine di quelli che anni fa aveva publicato navigatore: “RR for dummies”, mai salvati, dimenticati, abbandonati...solo qualche cultore della materia come me ogni tanto li va a pescare, sotto le ceneri degli anni, a volte cagione di insulti al suo autore, fino a quando si è rotto le scatole e se n’è andato. Almeno i tuoi post avranno questo vantaggio , non ti procureranno insulti...si spera! :smt023
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda Faussone » 01/10/2020, 21:16

@singularity
Bella iniziativa!
Hai anche il mio appoggio (per quello che conta)!
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Sarebbe da creare una piccola commissione (anche solo tra moderatori) che per queste iniziative, o anche per post singoli che meritino, dia il via libera per la messa in evidenza, magari con la collocazione in un una sezione apposita che raccolga per argomenti i post con le giuste caratteristiche.
Non so però se il forum abbia le risorse, l'interesse e la volontà a procedere in tal senso, e a chi spetterebbe la decisione..
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda singularity » 02/10/2020, 09:37

Grazie Shackle e Faussone per l'incoraggiamento! Io ne avevo giusto parlato con Palliit per avere una sua opinione sia come moderatore che come forumista.

Per richiedere la messa in evidenza del thread magari aspetterei che il progetto vada un po' più avanti e, più che altro, mi piacerebbe essere sicuro di non scrivere castronerie. Per tal proposito mi chiedevo se qualcuno di voi fosse disponibile a fare delle revisioni (tanto, come vedete, è tutto molto informale e disimpegnato) tanto stiamo parlando di una paginetta a settimana più o meno. La parte sul modello di Bohr l'ho già scritta, quindi se avete disponibilità (e voglia :-D) la posso mandare a qualcuno di voi.

Oppure è meglio pubblicarla direttamente, aspettare correzioni e osservazioni di tutti e poi modificare il messaggio? Che ne pensate?
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda Shackle » 02/10/2020, 09:47

Pubblica la parte sull’atomo di Bohr, cosí qualcuno più esperto potrà leggerlo e se del caso darti qualche idea di miglioramento, o anche apportare qualche correzione. Diamine, siamo in un forum, parliamo di ciò che ci piace in pubblico, non con messaggi privati!
Io per esempio ora sto scrivendo post ed esercizi sulla relatività, li pubblico, ricevo varie visite...ma nessuno risponde o chiede qualche spiegazione su parti poco chiare. Vabbe’ , mi diverto ugualmente.
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda singularity » 02/10/2020, 09:52

Mi piace il tuo modo di pensare, Shackle... A breve arriva la parte sul modello di Bohr :smt023

Prima però inizio a scrivere qualcosa della parte successiva :-D
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Spettroscopia e modello di Bohr

Messaggioda singularity » 02/10/2020, 10:43

Spettroscopia e modello di Bohr

Prima di parlare del modello atomico di Bohr, è bene che ci soffermiamo un po' sullo stato dell'arte della spettroscopia nel 1913, così da chiarirti un po' meglio tutta questa storia degli atomi che emettono luce.
Alcuni fisici dell'epoca si dedicavano allo studio di questo fenomeno: prendere della materia, scaldarla così tanto da farle emettere luce, collimare la luce in una fessura, dividere la luce nelle varie lunghezze d'onda tramite una serie di fessure o un reticolo di diffrazione, e studiare il risultato su uno schermo.

Dopo aver fatto tutto questo lavoro, sullo schermo appare una cosa del genere:

Testo nascosto, fai click qui per vederlo
Immagine


Quella che vedi è la porzione visibile dello spettro elettromagnetico, e le linee rappresentano (tutte e sole) le lunghezze d'onda/energie (è l'ultima volta che le scrivo entrambe, sono intercambiabili!1) dei fotoni emessi dagli atomi; in particolare questo è lo spettro di emissione dell'atomo di Idrogeno

Quindi, come ti avevo anticipato, i fotoni emessi dall'atomo di H che abbiano lunghezze d'onda comprese tra i 400 nm e i 700 nm possono avere solo ed esclusivamente quelle cinque lunghezze d'onda dell'immagine.

Come puoi immaginare, tutto ciò diede molto da pensare ai fisici dell'epoca. Piano piano si arrivò ad un paio di formule, squisitamente empiriche, che descrivevano abbastanza bene le serie di linee che presentava lo spettro dell' atomo di idrogeno, tutte racchiuse nell'espressione:


$k_n = R_H (1/(a^2) - \frac{1}{n^2}) \qquad (1)$


dove $k_n$ è il numero d'onda della riga n-esima ($k_n = \frac{1}{\lambda_n}$), $a = 1,2,3,4,5$ è un parametro che cambia a seconda della serie (ognuna porta il nome del proprio scopritore, vattele a cercare) e $n$ è tale che $n>a$.
$R_H$ è una costante detta costante di Rydberg per l'idrogeno ed ha un valore $R_H = 10967757 m^-1$ (questa volta te la do io, ma non ti ci abituare!).

Non te l'ho ancora detto, ma probabilmente inizi a sospettarlo: ogni atomo conosciuto ha il proprio spettro di emissione e di assorbimento2 e ci sono formule analoghe alla $(1)$ per le varie sere di linee, in cui la costante di Rydberg aumenta sistematicamente col numero atomico, ma comunque per non più dello 0.05% anche per gli elementi più pesanti[2].

DUNQUE! Come si risolve tutto questo casino? Atomi che emettono luce, ma solo a determinate lunghezze d'onda, atomi che dovrebbero collassare, ma non collassano... Mi immagino i fisici dell'epoca schizzare da una parte all'altra del dipartimento cercando di elaborare tutte queste informazioni in un'ottica (pun intendend) ben precisa.

Uno che sicuramente le cose le aveva iniziate a mettere nell'ottica giusta era Niels Bohr. Si arrese all'evidenza sperimentale e pensò che tanto valeva fare un modello che includesse tutte le particolarità osservate e che magari aiutasse anche a capire cosa succede.
La sua intuizione geniale fu quella di assegnare l'emissione di fotoni da parte dell'atomo ad un processo di perdita di energia da parte di un'elettrone che passase da un'orbita di energia maggiore ad una di energia minore. Il fatto che solo determinate energie dei fotoni emessi fossero osservate lo spiegò ipotizzando che gli elettroni fossero costretti su determinate orbite, la cui differenza energetica corrispondeva esattamente all'energia del fotone emesso3.

Ma facciamo i fisici per bene, e scriviamo i Postulati del modello atomico di Bohr belli precisi:


    1 Un elettrone orbita attorno al nucleo in orbite circolari, sotto l'effetto della forza di Coulomb e secondo le leggi della meccanica classica.

    2 L'elettrone ha accesso solo alle orbite per il quale ha momento angolare orbitale multiplo intero di $\hbar$, $L=n \hbar$, $n=1,2,3...$

    3 Un elettrone che si muova entro tali orbite NON irradia energia elettromagnetica, dunque la sua energia rimane costante.

    4 Radiazione elettromagnetica viene emessa quando un fotone passa da un'orbita di energia $E_i$ ad un'orbita di energia $E_f$. La frequenza $\nu$ del fotone emesso è data dalla legge di Planck: $\nu = (E_f - E_i)/h$ dove $h$ è la costante di Planck.

Da questi quattro postulati, apparentemente innocui, si possono dedurre, e anche calcolare, proprietà importantissime dell'atomo! La quantizzazione del momento angolare imposta dal secondo postulato, insieme a semplici considerazioni fisiche, permette di trovare delle condizioni di quantizzazione su tutte le grandezze in gioco, quali: raggio atomico, velocità dell'elettrone nell'orbita e, soprattutto energia dell'elettrone.
Se tutto ciò non ti bastasse, utilizzando il postulato 4, si può anche ritrovare la formula $(1)$ per le serie di linee negli spettri di emissione!

Da me ti basti sapere questo, poi se vuoi vedere tutte queste meraviglie con i tuoi occhi ti rimando a [2] per ricavare le condizioni di quantizzazione e per ritrovare la formula $(1)$ utilizzando i postulati 2 e 4.
Qui mi limito a riportarti i risultati che si ottengono per i valori ammessi del raggio atomico $r_n$ e dell'energia $E_n$:

$r_n= \frac{4 \pi \varepsilon_0 h^2}{mZe^2} n^2 , \quad E_n= - \frac{mZ^2 e^4}{(4 \pi \varepsilon_0)^2 2 h^2} \frac{1}{n^2},\quad n=1,2,3...$


Dove $h$ è in realta h tagliato: ($\hbar \quad = h/(2 \pi)$), purtroppo non riesco a scriverlo in maniera decente, cercherò di specificare quando serve.

Tutti i calcoli suddetti vengono fatti con l'ipotesi di un nucleo di massa infinita. Malgrado questa sia in generale una buona ipotesi, i dati spettroscopici sono così precisi che occorre aggiungere delle correzioni per la massa finita del nucleo, vedi sempre [2]. In pratica si ottengono gli stessi risultati, in cui la massa dell'elettrone $m$ va (ovviamente) sostituita con la massa ridotta del sistema nucleo-elettrone $\mu$.

Inutile dirti che questo modello atomico si rivelò un successo nello spiegare le (prime) stranezze della Meccanica Quantistica. Infatti, ritrovando teoricamente il valore di $R_H$ tramite la $(1)$, e comparandolo con i dati sperimentali, si ha una corrispondenza più che soddisfacente [2].

Tutto ciò è, ovviamente, molto bello. Restano un sacco di misteri però, sulla "arbitrarietà" dei postulati di Bohr, sul fenomeno di quantizzazione dell'energia di un atomo e bla bla...

Se tutto questo non bastasse, ho anche da farti una piccola confessione. Hai presente quando ti ho detto che quelle linee dello spettro di emissione dell'idrogeno rappresentavano singoli stati energetici dei fotoni? Bene, sappi che ho mentito sapendo di mentire :roll:

Ben presto ci si accorse che quelle singole linee erano in realtà più linee "sovrapposte" l'una all'altra. Uso le virgolette perché, chiaramente, queste linee non sono davvero sovrapposte, semplicemente il loro reciproco distanziamento è molto più piccolo rispetto al distanziamento delle linee "normali" dello spettro (e quando dico molto più piccolo, intendo $10^ -4$ volte più piccolo).

Questo vuol dire che in realtà gli stati energetici dei fotoni emessi sono di più di quelli che sembrano, e i fisici dell'epoca si ritrovarono a dover risolvere il mistero della cosidetta struttura fine dei livelli energetici dell'atomo di idrogeno.

Indice

Note

  1. Scommetto che alcuni teorici direbbero che sono la stessa cosa.
  2. Il processo di assorbimento è esattamente l'opposto di quello di emissione: si investono degli atomi con della radiazione elettromagnetica e solo fotoni a specifiche lunghezze d'onda vengono assorbiti.
  3. Ovviamente anche qui c'è un analogo processo di assorbimento.
Ultima modifica di singularity il 07/10/2020, 09:46, modificato 4 volte in totale.
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda Shackle » 02/10/2020, 11:11

Sono arrivato appena a metà. Nella formula (1) , non va il segno “-“ nella parentesi ?
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Re: The Planck series: Un viaggio informale all'interno della Materia

Messaggioda singularity » 02/10/2020, 11:22

Shackle ha scritto: Nella formula (1) , non va il segno “-“ nella parentesi ?


Assolutamente si. Cominciamo bene... :-D
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