Near-field e far-field (diffrazione)

Messaggioda elevenplume » 21/02/2024, 16:21

Buongiorno,
Dalla teoria, se un'onda piana incide su una superficie caratterizzata da una funzione di trasmissione $\tau(x,y)$ costante (e.g. uguale a $1$ in una regione circolare $S$ di diametro $D$, 0 altrove), allora essa a distanza $z$ dal piano dell'apertura produrrà un determinato pattern di diffrazione. In particolare si osserverà il pattern di diffrazione far-field se la distanza $z$ è tale da essere $z >\> \frac{\lambda z}{D^2}$, mentre si osserverà il pattern di diffrazione near-field se la distanza $z$ è tale da essere $z < \frac{\lambda z}{D^2}$.
Tuttavia come si ridefiniscono il far-field e il near-field in caso di funzioni di trasmissione più complesse?
Per esempio se la funzione di trasmissione fosse costituita da degli sfasamenti $e^{j\phi}$ e tali sfasamenti fossero caratterizzati da aree di correlazione di dimensione $d<D$? O meglio se la funzione di trasmissione fosse $\tau(x,y) = 0$ se $(x,y) \notin S$ e $\tau(x,y) = e^{j \phi(x,y)}$ se $(x,y) \in S$, con $\phi(x,y)$ estratte da una normale con una certa media e una certa varianza e tali da rimanere correlate tra loro in una sotto-regione $s$ di diametro $d$?
Faccio questa domanda perchè sto simulando numericamente immagini speckle pattern, che sono generate proprio da funzioni di trasmissione di questo tipo. Dalla teoria, se tali immagini si osservano in far-field, allora le loro caratteristiche sono indipendenti dalle caratteristiche della funzione di trasmissione, mentre in near-field ci dovrebbe essere una stretta dipendenza.
Grazie mille in anticipo.
elevenplume
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