Il fenomeno non è affatto intuitivo, infatti. Possiamo provare però a ragionarci sopra.
Immaginiamo la trottola ferma e non sostenuta da alcuna mano: la forza di gravità fornisce un momento perpendicolare al piano del disegno. Questo tende a far aumentare in pari direzione il momento angolare che è inizialmente zero essendo il corpo fermo. Dunque il momento angolare inizia a svilupparsi in verso concorde col momento torcente, la trottola ruota sul piano del disegno e cade.
Questo succede anche se la trottola ruota attorno al suo asse naturale (parallelo al piano del disegno), con la differenza però che quando la mano lascia la presa il momento angolare non è nullo ma è parallelo all'asse di rotazione. A questo dunque si aggiunge il momento angolare dovuto alla gravità (lo stesso di prima), che sommandosi a quello iniziale produrrebbe un momento angolare con due componenti: la componente parallela al piano del disegno e la componente normale al piano del disegno (la stessa di prima), dunque la trottola tenderebbe a ruotare sia in senso parallelo al foglio (la rotazione iniziale) sia in senso normale al foglio (la cosiddetta caduta). Però se il momento angolare parallelo al foglio è preponderante (come di solito avviene), siccome una rotazione composta in tal modo non è stabile poiché avverrebbe attorno a un asse obliquo non corrispondente ad asse principale d'inerzia, le condizioni dinamiche fanno sì che la trottola modifichi l'asse di rotazione allineandolo con l'asse principale d'inerzia più vicino (quello usuale). L'effetto di ciò è che la trottola si allinea col nuovo momento angolare, che diventa così esclusivamente assiale.
Se invece la velocità iniziale di rotazione della trottola è troppo bassa quando lasciamo la mano, allora le condizioni iniziali non sono più preponderanti per cui si vedrà la trottola oscillare su e giù con nutazioni tanto più ampie quanto minore è il momento angolare iniziale: cioè la trottola tende a cadere e rialzarsi periodicamente. Se la trottola rallenta progressivamente per attriti vari questo fenomeno si accentua finché la trottola cade davvero (quando è quasi ferma).
Mi rendo però conto che ho fatto un gran polverone, e se non mancheranno critiche da parte di qualche guru del rigore formale....
ben mi sta.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.