Ho un problema di meccanica lagrangiana sul moto di un punto materiale con vincolo fisso e olonomo e in presenza di forze conservative e posizionali.
Ho un punto materiale vincolato su un paraboloide \( \displaystyle z=a(x^2+y^2), a\leq0 \) e collegato all'originale da una molla di costante di richiamo \( \displaystyle k\geq0 \) ; sto studiando il moto proiettato sul piano \( \displaystyle Oxy \) , usando le coordinate polari.
Precisamente quello che mi interessa è il moto radiale; tramite la conservazione dell'energia meccanica, dopo alcune semplificazioni ho ottenuto:
\( \displaystyle E=\frac{1}{2}m(1+4a^2\rho^2)\dot\rho^2+\frac{J^2}{2m\rho^2}+\frac{1}{2}ka^2\rho^4 \) con \( \displaystyle J \) momento angolare rispetto all'asse verticale (è una costante del moto).
Ora vorrei svolgere un'analisi qualitativa del moto radiale, trattando quest'equazione come un problema di meccanica unidimensionale.
Potrei introdurre il potenziale efficace \( \displaystyle V_{eff}(\rho)=\frac{J^2}{2m\rho^2}+\frac{1}{2}ka^2\rho^4 \) e in effetti il libro così suggerisce. Ma se \( \displaystyle \frac{1}{2}m \dot\rho^2 \) è l'"energia cinetica", la parte \( \displaystyle \frac{1}{2}m(4a^2\rho^2)\dot\rho^2 \) dove va a finire? E' come se considerassi un problema unidimensionale con massa \( \displaystyle m(1+4a^2\rho^2) \) . Se questa quantità fosse costante non avrei problemi. Quel che non riesco a spiegarmi è: posso condurre la solita analisi qualitativa anche se quella quantità è variabile? Se sì, perché?
Non ho messo troppi dettagli riguardo l'esercizio, perché credo che il dubbio sia generale su come comportarsi in determinate situazioni e non dipenda da quello che ho svolto nella prima parte; ma se avete bisogno di dettagli aggiuntivi, ditemelo.
Grazie!