Riporto in sintesi quanto scritto nel testo per fissare il punto della situazione:
"La coppia di vettori \( \displaystyle \frac{\partial P}{\partial q_h},\; h=1,2 \) è, in ogni punto \( \displaystyle P\in \mathcal{Q} \) , una base per il piano tangente alla superficie \( \displaystyle \mathcal{Q} \) in \( \displaystyle P \) . Dunque ogni vettore tangente si può rappresentare come combinazione lineare di tali due vettori. Per i vettori tangenti ci atterremo alla notazione tradizionale \( \displaystyle \delta P \) , denotando corrispondentemente le componenti con \( \displaystyle \delta_{q_h},\; h=1,2 \) , ovvero scriveremo: \( \displaystyle \displaystyle \delta P=\sum_{h=1}^{n}\frac{\partial P}{\partial q_h}\delta_{q_h} \) con \( \displaystyle n=2 \) e i coefficienti \( \displaystyle \delta_{q_h} \) arbitrari."
Il problema è giustificare che i \( \displaystyle \delta_{q_h} \) sono arbitrari. Questa considerazione viene fatta anche in altri punti del testo...
L'unica spiegazione che mi viene è che si considera un qualsiasi vettore sul piano tangente (ed in generale sulla varietà tangente ad una certa varietà \( \displaystyle n- \) dimensionale) e non un vettore fissato. Infatti se tale vettore fosse fissato le componenti rispetto alla base sarebbero esse stesse fissate.
Spero di essere stato più chiaro!