Messaggioda Andrea90 » 03/07/2011, 20:15

Riporto in sintesi quanto scritto nel testo per fissare il punto della situazione:

"La coppia di vettori \( \displaystyle \frac{\partial P}{\partial q_h},\; h=1,2 \) è, in ogni punto \( \displaystyle P\in \mathcal{Q} \) , una base per il piano tangente alla superficie \( \displaystyle \mathcal{Q} \) in \( \displaystyle P \) . Dunque ogni vettore tangente si può rappresentare come combinazione lineare di tali due vettori. Per i vettori tangenti ci atterremo alla notazione tradizionale \( \displaystyle \delta P \) , denotando corrispondentemente le componenti con \( \displaystyle \delta_{q_h},\; h=1,2 \) , ovvero scriveremo: \( \displaystyle \displaystyle \delta P=\sum_{h=1}^{n}\frac{\partial P}{\partial q_h}\delta_{q_h} \) con \( \displaystyle n=2 \) e i coefficienti \( \displaystyle \delta_{q_h} \) arbitrari."

Il problema è giustificare che i \( \displaystyle \delta_{q_h} \) sono arbitrari. Questa considerazione viene fatta anche in altri punti del testo...
L'unica spiegazione che mi viene è che si considera un qualsiasi vettore sul piano tangente (ed in generale sulla varietà tangente ad una certa varietà \( \displaystyle n- \) dimensionale) e non un vettore fissato. Infatti se tale vettore fosse fissato le componenti rispetto alla base sarebbero esse stesse fissate.

Spero di essere stato più chiaro!
La scienza della Matematica, nei suoi moderni sviluppi, è la più originale creazione dello spirito umano. [A.N. Whitehead]
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Messaggioda speculor » 03/07/2011, 20:37

Il problema è che il problema non esiste. Difficile essere più chiari.
speculor
 

Messaggioda Andrea90 » 03/07/2011, 20:54

:D
Ok, allora ammettiamo che stiamo considerando un qualsiasi vettore tangente alla varietà, giusto?
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Messaggioda cyd » 03/07/2011, 22:03

Andrea90 ha scritto:Riporto in sintesi quanto scritto nel testo per fissare il punto della situazione:

"La coppia di vettori \( \displaystyle \frac{\partial P}{\partial q_h},\; h=1,2 \) è, in ogni punto \( \displaystyle P\in \mathcal{Q} \) , una base per il piano tangente alla superficie \( \displaystyle \mathcal{Q} \) in \( \displaystyle P \) . Dunque ogni vettore tangente si può rappresentare come combinazione lineare di tali due vettori. Per i vettori tangenti ci atterremo alla notazione tradizionale \( \displaystyle \delta P \) , denotando corrispondentemente le componenti con \( \displaystyle \delta_{q_h},\; h=1,2 \) , ovvero scriveremo: \( \displaystyle \displaystyle \delta P=\sum_{h=1}^{n}\frac{\partial P}{\partial q_h}\delta_{q_h} \) con \( \displaystyle n=2 \) e i coefficienti \( \displaystyle \delta_{q_h} \) arbitrari."

Il problema è giustificare che i \( \displaystyle \delta_{q_h} \) sono arbitrari. Questa considerazione viene fatta anche in altri punti del testo...
L'unica spiegazione che mi viene è che si considera un qualsiasi vettore sul piano tangente (ed in generale sulla varietà tangente ad una certa varietà \( \displaystyle n- \) dimensionale) e non un vettore fissato. Infatti se tale vettore fosse fissato le componenti rispetto alla base sarebbero esse stesse fissate.

Spero di essere stato più chiaro!

$delta P$ non è lo spazio tangente. una volta che si ha lo spazio tangente $delta P$ è una combinazione lineare della base di tale spazio secondo coefficienti arbitrari, appunti i $delta q_i$ (che definiscono lo spostamento elementare). quindi data una sottovarietà $phi(...)=0$ una base dello spazio tangente è $(del P)/(del q_i) i=1,2,...,n$ e lo spostamento virtuale ne è una combinazione lineare secondo una n-pla di coefficienti $(dq_1,dq_2,...,dq_n)$ arbitrari
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Messaggioda Andrea90 » 04/07/2011, 08:35

cyd ha scritto:
Andrea90 ha scritto:Riporto in sintesi quanto scritto nel testo per fissare il punto della situazione:

"La coppia di vettori \( \displaystyle \frac{\partial P}{\partial q_h},\; h=1,2 \) è, in ogni punto \( \displaystyle P\in \mathcal{Q} \) , una base per il piano tangente alla superficie \( \displaystyle \mathcal{Q} \) in \( \displaystyle P \) . Dunque ogni vettore tangente si può rappresentare come combinazione lineare di tali due vettori. Per i vettori tangenti ci atterremo alla notazione tradizionale \( \displaystyle \delta P \) , denotando corrispondentemente le componenti con \( \displaystyle \delta_{q_h},\; h=1,2 \) , ovvero scriveremo: \( \displaystyle \displaystyle \delta P=\sum_{h=1}^{n}\frac{\partial P}{\partial q_h}\delta_{q_h} \) con \( \displaystyle n=2 \) e i coefficienti \( \displaystyle \delta_{q_h} \) arbitrari."

Il problema è giustificare che i \( \displaystyle \delta_{q_h} \) sono arbitrari. Questa considerazione viene fatta anche in altri punti del testo...
L'unica spiegazione che mi viene è che si considera un qualsiasi vettore sul piano tangente (ed in generale sulla varietà tangente ad una certa varietà \( \displaystyle n- \) dimensionale) e non un vettore fissato. Infatti se tale vettore fosse fissato le componenti rispetto alla base sarebbero esse stesse fissate.

Spero di essere stato più chiaro!

$delta P$ non è lo spazio tangente. una volta che si ha lo spazio tangente $delta P$ è una combinazione lineare della base di tale spazio secondo coefficienti arbitrari, appunti i $delta q_i$ (che definiscono lo spostamento elementare). quindi data una sottovarietà $phi(...)=0$ una base dello spazio tangente è $(del P)/(del q_i) i=1,2,...,n$ e lo spostamento virtuale ne è una combinazione lineare secondo una n-pla di coefficienti $(dq_1,dq_2,...,dq_n)$ arbitrari


Allora l'arbitrarietà di queste componenti è proprio imposta nella definizione di spostamento virtuale, giusto?
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