Ciao a tutti. Premetto che di discussioni simili ce ne sono diverse, ma vi vorrei chiedere delle cose specifiche esponendovi il mio caso.
Prima di iscrivermi all'università ho frequentato un istituto tecnico industriale, quindi avevo una conoscenza molto pratica della matematica. Con l'iscrizione all'università mi sono invece trovato di fronte ad un vero e prorio mutamento della materia. Ora sono studente del corso di laurea in "Ingegneria Informatica e dell'automazione"ed ho sostenuto esami di matematica come
(i CFU dicono poco da soli, ma è giusto per dare dei dati)
Analisi matematica 1 - 9 CFU - 1° anno
Analisi matematica 2 - 9 CFU - 1° anno
Algebra lineare a Geometria - 6 CFU - 1° anno
Meccanica razionale - 6 CFU - 2° anno
Calcolo delle probabilità e Statistica matematica -6 CFU - 2° anno.
Il primo anno di università mi sono reso conto che la matematica mi interessava molto, anzi moltissimo. Mi piaceva anche fisica (i corso di Fisica generale 1 e Fisica generale 2), la quale aveva determinato la mia iscrizione proprio ad Ingegneria piuttosto che a Informatica giusto poco prima. Ciò nonostante non ero riuscito a capire che Ingegneria non era il percorso di studi che mi interessava veramente. Solo il secondo anno ho realizzato che la mia felicità si sarebbe realizzata solo con lo studio effettivo della matematica, ma ormai la scelta era fatta. Preso dal dubbio, dal timore e dal consiglio di amici ho deciso di proseguire almeno fino alle fine della triennale. Ora sono ad un passo dalla laurea, perfettamente in tempo (salvo possibili imprevisti) e con un'ottima media. La passione sviluppata per la matematica mi ha portato a scegliere una tesi di Algebra lineare (provai anche analisi, ma il professore se ne andava in pensione il mese successivo), che seppur compilativa, mi sta soddisfacendo molto. A questo punto il dubbio è: iscriversi o non iscriversi al corso di laurea in matematica? Vi chiederete molto probabilmente perchè sia ancora così indeciso. Vi espongo così alcune mie problematiche
1) -Punto più che altro personale, ma è importante - L'università che frequento attualmente è a mezz'ora di macchina da casa, quindi non pago alcun affitto, mentre per iscrivermi a matematica dovrei spostarmi, il che mi porterebbe una grossa spesa aggiuntiva.
2) Con una iscrizione, necessariamente alla triennale in questo caso, avrei tre anni più del resto dei laureati. Potrebbero chiudersi delle strade importanti?
3) Leggendo varie discussioni in questo ed altri forum ho capito che c'è un forte dislivello tra i corsi di matematica (analisi in primis) tra un corso di laurea della facoltà di Ingegneria e il corso di laurea in matematica. Il nome sarà anche lo stesso, ma il contenuto è molto diverso. Con questo non voglio intendere di sapere più di quanto occorra ad un Ingegnere, anche se posso affermare di aver avuto ottimi professori ed essermi informato in argomenti extra-esame, ma solo che ho nota la differenza tra i due approcci. Quando intendo dire che mi piace la matematica intendo la teoria, non le applicazioni, che comunque non disprezzo. Mi piace studiare un teorema, mi piace capire come possa essere utilizzato per approfondire qualche altro concetto, ma soprattutto adoro quando vari settori della matematica si uniscono in teorie matematiche comuni, cosa che ad Ingegneria si vede molto raramente. La mia paura è in certo senso data proprio dalla conoscienza di ciò che mi aspetterà con l'eventuale cambio di percorso. In pratica dovrò cambiare il modo di pensare. Dovrò ovviamente integrare i corsi di analisi e geometria, per i quali dispongo però di una conoscenza iniziale non banale, ma per gli altri? La mia intenzione è in partenza quella di recuperare autonomamente i corsi del primo anno e seguire quelli del secondo. Ovviamente gli esami andranno recuperati. Secondo voi è una cosa fattibile? Per esempio a Bologna hanno un corso di algebra 1 al primo anno. Sarebbe sufficiente dedicare agosto e settembre allo studio di questi, per poi poter seguire il corso di algebra 2 al secondo anno? inoltre quanto sono "buoni" nel riconoscere gli esami da un passaggio da Ingegneria a Matematica? potrebbe sembrare futile, ma in realtà è estremamente importante perchè dover ridare tutto da zero non è una pacca sulla spalle al morale.
4) I matematici fanno i professori o sono disoccupati: è un mito da sfatare? Io non ho nulla in contrario al lavoro di docente, è un lavoro come un altro, ma dato il livello di crisi che c'è mi chiedo se ci sarà in futuro almeno quello! Certo, non è il mio sogno, anche perchè i programmi delle medie/superiori purtroppo non li trovo stimolanti come gli argomenti che si affrontano all'univesità. Per quanto la mia conoscenza sia ridotta, mi vengono i brividi (per la bellezza) quando penso ad una trasformata di Laplace dell'esponziale di matrice, quando vedo simboli matematici (anche sconosciuti) sparsi in una pagina con un eleganza che le altre scienze si sognano, o ancora quando, leggendo una dimostrazione, capisco un meccanismo logico che non possono non reputare incredibile. La matematica è vasta ed il mio sogno, purtroppo penso irrealizzabile, sarebbe quello di esplorarla per molto molto tempo e restarci legato per tutta la vita, soprattutto in ambito lavorativo. Ma cosa può fare un matematico in questa società? Ho letto che la ricerca è quasi inaccessibile e gli altri sbocchi sono o applicazioni ecomonomiche o insegnamento. E' corretto? Nell'eventualità che mi laurei (laurea magistrale) in matematica, potrei rivalutare anche la laurea (triennale) in Ingengeria che sto prendendo per aprirmi qualche porta che le unisca?
Scusate per le domande, forse banali, ma oltre che dare una spinta a me stesso devo convincere la famiglia poichè senza il suo consenso non se ne fa niente.
Scusate inoltre se ho posto molto domande, ma la mia situazione mi fa quasi stare male perchè non riesco a decidermi. L'unica cosa che ho chiara è che la matematica mi appassiona, anzi, ultimamente mi ossessiona (in senso positivo). Vi ringrazio per qualsiasi suggerimento o risposta che potete darmi.
P.S. se volete sapere qualche altro mio dato basta chiedere.