lore ha scritto:Però, non me la sento proprio di confermare il fatto che i matematici sarebbero addirittura preferiti agli informatici, nel loro ambito. Casomai il contrario.
beh, dire che un matematico e' sempre preferibile ad un'informatico e' una sciocchezza..
ovviamente negli ambiti dove e' richiesta una certa conoscenza informatica teorica, il matematico annega subito (a meno che non abbia preso certi indirizzi) con il solo corso di informatica I (o II).
Riguardo il contrario invece, direi che proprio la cosa e' del tutto assurda in OGNI circostanza, non riuscendo a intravedere un solo settore (escludendo ovviamente l'informatica) nel quale un informatico possa essere in linea di massima preferibile ad un matematico.
lore ha scritto:Questo per una serie di motivi (parlo da studente di Informatica, non di ingegneria Informatica, per la quale lascio la parola al nostro sottosegretario
):
innanzitutto, è falso dire che, siccome i linguaggi di programmazione invecchiano, l'informatico sarebbe svantaggiato. Al corso in informatica si insegna molto con il cosiddetto pseudo-codice, che è un linguaggio di fantasia. Questo perché, alla base,
tutti i linguaggi di programmazione hanno gli stessi costrutti fondamentali. Programmare non è imparare un linguaggio, ma imparare le tecniche che stanno poi alla base di
tutti i linguaggi, acquistando la capacità di usarli facilmente, e imparando poi con relativa tranquillità le caratteristiche e le differenze che comunque distinguono i tanti linguaggi per computer.
da ex studente di informatica, confermo e sottoscrivo!
infatti molti studenti vengono delusi da questo modo di imparare a programmare, ma e' molto piu' importante imparare cosa sia la programmazione che uno, due, cento linguaggi..
lore ha scritto:Inoltre, per quanto riguarda l'elasticità mentale: tieni conto che da noi il primo semestre del primo anno fanno Analisi, Logica, Matematica Discreta, e un corso completamente teorico di programmazione: grammatiche, invarianti, metodi formali di verifica della correttezza di un programma... non tocchi computer e non senti parlare di linguaggi particolari.
la praticita' o meno di un cdl varia parecchio da un ateneo all'altro. ad esempio dove andavo io il computer lo toccavamo eccome al primo anno, visto che il primo semestre imparavamo la programmazione funzionale ed il secondo quella orientata agli oggetti. non credo sia una gran cosa teorizzare troppo: la programmazione si impara soprattutto stando al computer e vedere dove in realta' le cose non vanno...
lore ha scritto:Questo appunto per fornirti quella forma mentis e quell'elasticità a cui tu accennavi, e che non è prerogativa dei soli matematici.
che non e' pero' nemmeno paragonabile a quella che ti fornisce un corso di laurea in matematica, e questo per ovvi motivi.
e ti diro' che per quanto mi riguarda non e' per forza uno svantaggio: troppo rigore non e' sempre producente, soprattutto per chi lavora con un calcolatore che e' un aggeggio che ignora completamente cosa siano il rigore, la precisione e l'astrazione.
un buon informatico teorico ha, secondo me, il giusto rigore e la giusta elasticita' che gli permettono di risolvere vari problemi computazionali. un matematico va decisamente oltre proprio perche' il suo percorso affronta situazioni e teorie che superano di gran lunga qualsiasi esame matematico affrontabile ad informatica.
ma questo e' ovvio, non e' mica una vergogna a meno che non si gareggia a chi ce l'ha piu' lungo
lore ha scritto:...e questo solo nei primi 2 anni. In più, altre materie di più ampio respiro come Algebra Lineare e Fisica. In pratica si fornisce la stessa elasticità mentale di un matematico,
in poche parole il cdl in matematica e' del tutto inutile?
lore ha scritto: eliminando dal corso di studi tutte quelle parti che non hanno a che fare con l'informatica (anche a materie come Fisica, ad ogni argomento, viene riportato il programma in matlab per la simulazione). Quando esci da Matematica, è probabile che tu non sappia proprio cosa è la forma normale di Boyce-Codd per uno schema del modello relazionale, o che cambia tra un mergesort e un heapsort, oppure in cosa consiste la tecnica del passing the condition per la multiprogrammazione tramite monitor. E sono cose alla base di ambiti importanti dell'informatica.
guarda che e' meglio non affrontare gare di questo tipo, perche' non basterebbe l'intero server di matematicamente.it per elencare le cose che un informatico non sa a differenza di un matematico e che nell'ambito scientifico (anche informatico) sono indispensabili.
non a caso (stando buoni) a capo di grandi risultati scientifici informatici ci sono spesso matematici anziche' informatici.
ad ognuno il suo campo e viviamo tutti felici
lore ha scritto:Quindi, se GreenLink è appassionato soprattutto di matematica e non disdegna di programmare, anche io sarei per consigliargli di scegliere Matematica e poi di specializzarsi relativamente all'Informatica. Ma se vuole fare il programmatore, allora la scelta è studiare nel relativo corso di laurea.
assolutamente.
sembra banale, ma se a uno piace lettere non vedo perche' dovrebbe iscriversi a storia antica...
lore ha scritto:Altrimenti, se dovessimo dire che matematica va scelta perché dà l'elasticità mentale per tutto, dovremmo togliere le lauree in Fisica, Chimica, Meccanica... e formare matematici "tuttofare" e basta.
a parte il fatto che spesso e' proprio cosi', visto che di matematici ne incontri nella finanza, in politica, nella medicina, nell'informatica, nella fisica, nell'ingegneria, nella scienza, ecc... a differenza di altri percorsi che specializzano maggiormente lo studente, nessuno dice che un matematico e' uguale ad un chimico.
semplicemente un matematico acquisisce una mentalita' ed una capacita' di astrarre che non ha eguali in nessun'altro corso di laurea.
solo quando esistera' un'altro corso dove verra' richiesto di imparare camionate di teoremi, proposizioni, lemmi, corollari, definizioni e sara' NECESSARIO dimostrare anche l'aria che respiri, sara' possibile fare paragone da questo punto di vista, secondo me.