da Marco83 » 21/03/2007, 03:21
Patankar è stato IL padre della CFD come implementata nei software più comuni e ha implementato il suo algoritmo più noto (SIMPLE) proprio nel dipartimento dove lavoro...
Usano davvero elementi finiti discontinui?! Ho un collega (magari il nome te lo do in PM) che è una specie di semidio degli elementi finiti per CFD. Ha sviluppato un codice 3D non stazionario per flussi comprimibili, reagenti e in non equilibrio termodinamico. All'inizio voleva usare elementi finiti discontinui ma fatti un po di conti il sistema da risolvere diventava troppo pesante (passando dalla formulazione agli elementi finiti tradizionale a quella ad elementi discontinui c'è un drastico aumento del numero di nodi da calcolare).
Allora, in italia ho fatto la triennale al Politecnico di Milano (meccanica). Al terzo anno ho fatto l'application per un progetto di doppia laurea negli stati uniti (University of Minnesota) e dopo essermi laureato sono partito. Qui sono entrato subito nel High temperature and plasma lab, all'inizio come sperimentale per sintesi di nanoparticelle via plasma non termici. Dopo che gli esperimenti sono andati eccezionalmente bene, serviva qualcuno che cercasse di modellare i fenomeni osservati, così ho preso in mano lo scettro del modeler!
Ho cominciato con molecular dynamics per problemi di cambio di forma in nanoparticelle (ma non ho avuto particolare successo a causa di alcuni problemi intrinseci ai potenziali empirici usati in MD) per poi spostarmi sulla modellazione dei processi di carica di nanoparticelle immerse in plasma non termici (direi che l'approccio più vicino a quello che sto usando io è il Particle In Cell method). La fase di sviluppo codice per quel problema è finita e adesso sto facendo girare centinaia di simulazioni al supercomputing institute per svariate condizioni.
Nell'ultimo mese ho cominciato a modellare reattori plasma con COMSOL/FEMLAB per le equazioni di diffusione-trasporto-reazione, accoppiato con un Boltzmann solver scritto dal mio advisor anni fa (Kortshagen). L'obiettivo finale è accoppiare il modello di plasma che sto sviluppando con il modello di carica delle particelle per ottenere un modello multiscale. Visto che tutto quello che ho cominciato a fare da un mese a questa parte è un di più (va oltre gli obiettivi che avevo concordato con il mio advisor), comunque vada, a luglio mi laureo.
Per tornare, torno.... per le vacanze! No, sinceramente vedendo il modo in cui i neolaureati italiani sono trattati, la voglia di tornare è sotto le scarpe. Per darti un'idea della disparità, qui mi è stato proposto di andare a lavorare in una multinazionale nel settore R&D appena mi laureerò; fin da subito ti danno responsabilità e progetti da gestire (ovviamente di dimensioni crescenti con il tempo), per non parlare del fatto che in 2 mesi guadagnerò quello che un neoingegnere in italia guadagna in 1 anno.
Dal punto di vista accademico secondo me non c'è confronto, almeno per quel che riguarda l'educazione Graduate. Qui si è veramente immersi nella ricerca. Sei trattato come una mente pensante e non come un impiegato; hai occasioni a non finire di espandere le tue conoscenze in qualsiasi direzione ti interessi, hai una flessibilità di curriculum quasi imbarazzante e... vieni stipendiato decentemente da quando inizi a fare ricerca.
in italia c'è della buona ricerca soprattutto nel campo degli elementi finiti, ma se hai voglia di lanciarti nel mondo accademico ti consiglio di fare un pensierino agli USA. Qui dopo un buon PhD e al massimo 1 anno di post doc, se vali, una posizione da associate professor la trovi senza problemi.
P.S. visto che tu sei legato (volente o nolente) ai volumi finiti, qui in aerospace c'è un certo Candler che ha la reputazione di essere un mostro nel suo campo!
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