Messaggioda tecnos » 20/03/2007, 22:15

Valerio_D ha scritto: Cmq adesso che ci penso nell'Istituto di Idraulica ad Ancona è arrivato da poco Brocchini che proviene prorprio dalla scuola genovese e si occupa sempre di idrodinamica delle zone costiere ecc. ecc.

Il Marchi Rubatta io non è che lo ammiro tantissimo perchè è un libro di Idraulica ----> forte predilezione per moti interni, correnti a superficie libera.
I miei gusti sono più per:


Certamente, il Marchi nella parte seconda si concentra sugli aspetti applicativi con particolare enfasi sul trasporto solido e le correnti a superficie libera. Mi riferivo principalmente sulla parte prima, quella teorica di meccanica dei fluidi.
Un esame che inserirò sicuramente è processi costieri, che ha lo stesso programma di idraulica marittima fatto nella specialistica in ingegneria delle acque. Quello di Seminara in questo semestre lo hanno tolto dalla lista..
Un altro professore che ha fatto veramente bene, sempre della scuola genovese è Boccotti ( idraulica marittima ).
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Messaggioda Valerio_D » 21/03/2007, 00:33

Esattamente ho usato modelli ad un'equazione e a due equazioni nello specifico: il k-epsilon e la versione modificata con la teoria dei gruppi di rinomalizzazione! (RNG k-epsilon) con legge di parete logaritmica, sto valutando anche l'uso di RSM e ASM per simulare getti in quanto vedo che in letteratura vanno abbastanza di moda nella "...noise and flow field simulation...".
Io uso i volumi finiti perchè provengo da una scuola in cui: o volumi finiti o nulla!!!! (Una scuola molto Patankariana), però che nello stesso dipartimento hanno lavorato a flussi nei canali di palettamenti di turbomacchine con chiusure k-omega alla Wilcox usando gli elementi finiti discontinui che c'hanno il vantaggio, che lavorando nella formulazione debole delle equazioni, ti danno l'unicità della soluzione mentre nella formulazione forte vai sempre verso possibili divergenze associate alla forte sensibilità della soluzione a piccole variazioni di condizioni al contorno ed iniziali.
I volumi finiti in definitiva ti danno un maggior senso fisico del flusso mentre gli elementi, come certamente sai, tendono a "distorcere" un po' di più le equazioni dalla loro forma tradizionale e quindi perdi quell'assonanza che c'hai nei volumi fra equazioni discrete ed eq. continue, questione di gusti/abilità/formazione di base. Io devo fare praticamente per forza i volumi sennò mi "tagliano la corrente" (scherzo).
Le differenze pure nel "fluid flow" non si trovano mai, le trovi piuttosto in problemi di diffusione pura (tipo conduzione termica dove sono usate con successo).
Stanno prendendo corpo i metodi a basi ridotte sull'asse Patera (MIT)/Quarteroni però mi pare che l'abbiamo usate solo sull'equazione di Stokes. --->devo andare a vedere.
Recentemente ho letto che i SEM (Spectral Element Method) funzionino bene con la LES.
Ho scritto qlcs di carino o almeno ci prov a farlo perchè cmq sto in un ambiente in cui non è la prima occupazione. Cmq c'e un bel pc che macina abbstanza con uno scambiatore di calore esterno e annessa pompa di ricircolo per l'acqua di raffreddamento ed il raffreddamento del processore mi pare sia, non vorrei fare un grosso errore, a cold plate.
I CFD soffrono di un eccesso di personalità...ognuno c'ha le sue convizioni radicate nell'esperienza che hanno avuto ed effettivamente ci sono tante scuole di pensiero e per dirla in due parole ciascuna scuola tende a dire che l'altra capisce poco o nulla, è spettacolare.
Per fortuna/sfortuna ci sono più strade per arrivare alla soluzione numerica di problemi quindi queste situazioni.
Cmq per maggiori dissertazioni i best nel settore in italia sono: prof. Quadrio (polimi), prof. Nobile di Trieste, i proff. Croce e Comini di Udine ed il prof. Ciofalo di Palermo e sono pochi quelli che fanno codici in casa (questi si e sono tutti dei volumisti non so Quadrio) e cmq sicuramente i migliori al mondo sono a Stanford al CTR che sono certamente un modello da seguire.

Ti posso chiedere un po' della situazione USA, in che settore stai, in quale univ. italiana sei stato, come mai hai scelto di emigrare e che bilancio ne fai dell'emigrazione nel senso torneresti?
Che consiglio mi daresti italia o fuori?

(scusa la raffica di domande però non ho mai avuto modo di parlare con un cervello fuggito)
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Messaggioda Valerio_D » 21/03/2007, 00:41

I 3 libri che devi almeno sfogliare sennò nn ti puoi mai considare un fluidodinamico:

* Schilicting (ovviamente)
* Landau, Lifschitz vol. 6 della loro collana di fisica teorica
* Batchelor, An Introduction to Fluid Dynamics

e ci sarebbe anche:
* Kundu, Fluid Mechanics
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Messaggioda Marco83 » 21/03/2007, 03:21

Patankar è stato IL padre della CFD come implementata nei software più comuni e ha implementato il suo algoritmo più noto (SIMPLE) proprio nel dipartimento dove lavoro...

Usano davvero elementi finiti discontinui?! Ho un collega (magari il nome te lo do in PM) che è una specie di semidio degli elementi finiti per CFD. Ha sviluppato un codice 3D non stazionario per flussi comprimibili, reagenti e in non equilibrio termodinamico. All'inizio voleva usare elementi finiti discontinui ma fatti un po di conti il sistema da risolvere diventava troppo pesante (passando dalla formulazione agli elementi finiti tradizionale a quella ad elementi discontinui c'è un drastico aumento del numero di nodi da calcolare).

Allora, in italia ho fatto la triennale al Politecnico di Milano (meccanica). Al terzo anno ho fatto l'application per un progetto di doppia laurea negli stati uniti (University of Minnesota) e dopo essermi laureato sono partito. Qui sono entrato subito nel High temperature and plasma lab, all'inizio come sperimentale per sintesi di nanoparticelle via plasma non termici. Dopo che gli esperimenti sono andati eccezionalmente bene, serviva qualcuno che cercasse di modellare i fenomeni osservati, così ho preso in mano lo scettro del modeler!

Ho cominciato con molecular dynamics per problemi di cambio di forma in nanoparticelle (ma non ho avuto particolare successo a causa di alcuni problemi intrinseci ai potenziali empirici usati in MD) per poi spostarmi sulla modellazione dei processi di carica di nanoparticelle immerse in plasma non termici (direi che l'approccio più vicino a quello che sto usando io è il Particle In Cell method). La fase di sviluppo codice per quel problema è finita e adesso sto facendo girare centinaia di simulazioni al supercomputing institute per svariate condizioni.

Nell'ultimo mese ho cominciato a modellare reattori plasma con COMSOL/FEMLAB per le equazioni di diffusione-trasporto-reazione, accoppiato con un Boltzmann solver scritto dal mio advisor anni fa (Kortshagen). L'obiettivo finale è accoppiare il modello di plasma che sto sviluppando con il modello di carica delle particelle per ottenere un modello multiscale. Visto che tutto quello che ho cominciato a fare da un mese a questa parte è un di più (va oltre gli obiettivi che avevo concordato con il mio advisor), comunque vada, a luglio mi laureo.

Per tornare, torno.... per le vacanze! No, sinceramente vedendo il modo in cui i neolaureati italiani sono trattati, la voglia di tornare è sotto le scarpe. Per darti un'idea della disparità, qui mi è stato proposto di andare a lavorare in una multinazionale nel settore R&D appena mi laureerò; fin da subito ti danno responsabilità e progetti da gestire (ovviamente di dimensioni crescenti con il tempo), per non parlare del fatto che in 2 mesi guadagnerò quello che un neoingegnere in italia guadagna in 1 anno.

Dal punto di vista accademico secondo me non c'è confronto, almeno per quel che riguarda l'educazione Graduate. Qui si è veramente immersi nella ricerca. Sei trattato come una mente pensante e non come un impiegato; hai occasioni a non finire di espandere le tue conoscenze in qualsiasi direzione ti interessi, hai una flessibilità di curriculum quasi imbarazzante e... vieni stipendiato decentemente da quando inizi a fare ricerca.

in italia c'è della buona ricerca soprattutto nel campo degli elementi finiti, ma se hai voglia di lanciarti nel mondo accademico ti consiglio di fare un pensierino agli USA. Qui dopo un buon PhD e al massimo 1 anno di post doc, se vali, una posizione da associate professor la trovi senza problemi.

P.S. visto che tu sei legato (volente o nolente) ai volumi finiti, qui in aerospace c'è un certo Candler che ha la reputazione di essere un mostro nel suo campo!
This sentence is false
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Messaggioda tecnos » 21/03/2007, 09:34

Valerio_D ha scritto: Per fortuna/sfortuna ci sono più strade per arrivare alla soluzione numerica di problemi quindi queste situazioni.
Cmq per maggiori dissertazioni i best nel settore in italia sono: prof. Quadrio (polimi), prof. Nobile di Trieste, i proff. Croce e Comini di Udine ed il prof. Ciofalo di Palermo e sono pochi quelli che fanno codici in casa (questi si e sono tutti dei volumisti non so Quadrio) e cmq sicuramente i migliori al mondo sono a Stanford al CTR che sono certamente un modello da seguire.


In quale dipartimento, a Stanford?
Solo una curiosità...Quarteroni come è considerato a livello internazionale?
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Messaggioda Valerio_D » 21/03/2007, 19:27

Infatti, infatti Patankar lavarava all'Università della Minnesotae ne parla anche nella prefazione del "sacro testo" Numerical Heat Transfer and Fluid Flow" del 1980 che voleva a scrivere a quattro braccia con Brian Spalding dell'Imperial College che è stato un altro padre fondatore del CFD con tutto il suo gruppo a Londra anche se il padre dei padri è Lewis Fry Richardson che aveva divers migliaia di persone che gli facevano il computing a mano già negli anni '30! Tanto di cappello.
Cmq sei molto fortunato a poter calpestare tutti i giorni un suolo sacro!
Il lavoro riguardava il Discontunous(?) Galerkin applicato a flussi transonici ed è stato pubblicato nel 2003 e, cosa molto più importante, il gruppo che la prodotto si è disgregato (non stanno più nel dip.).
E' un peccato perchè avrei voluto rubar loro qualche piccolo segreto.
Ti faccio tanti complimenti per le ricerche che stai svolgendo anche perchè il campo dei plasmi a naso mi ha sempre incuriosito però sto in una struttura in cui è totalmente fuori portata un'applicazione del genere.
In Italia c'è l'Istituto di Fisica dei Plasmi del CNR a Milano e poche altre sedi che si occupano del settore.
Penso che a livello sperimentale i costi siano abbastanza alti e poi tu sai bene che qua c'hai dei laboratori con sistemi di acquisizione che tirano fuori scontrini (e non scherzo, è vero!)

Cmq da quello che mi pare di aver capito lavori nn su modelli MHD ma su modelli che si basano su gas rarefatti (Kn>1) e quindi sull'eq. di Boltzmann.

> Per tornare, torno.... per le vacanze! No, sinceramente vedendo il modo in cui i neolaureati italiani sono trattati, la voglia di tornare è sotto le scarpe. Per darti un'idea della disparità, qui mi è stato proposto di andare a lavorare in una multinazionale nel settore R&D appena mi laureerò; fin da subito ti danno responsabilità e progetti da gestire (ovviamente di dimensioni crescenti con il tempo), per non parlare del fatto che in 2 mesi guadagnerò quello che un neoingegnere in italia guadagna in 1 anno.

Accattivante! Si cmq vero la situazione per i neolaureati è pessima!

>Dal punto di vista accademico secondo me non c'è confronto, almeno per quel che riguarda l'educazione Graduate. Qui si è veramente immersi nella ricerca. Sei trattato come una mente pensante e non come un impiegato.

Magari come un impiegato! Sarebbe tanto! Cmq il problema di base è che la ricerca vera e propria non si può fare per fortuna che in certi campi bastano i libri che ovviamente scarichi e dei pc.

> hai occasioni a non finire di espandere le tue conoscenze in qualsiasi direzione ti interessi, hai una flessibilità di curriculum quasi imbarazzante e... vieni stipendiato decentemente da quando inizi a fare ricerca.

Non esiste.

> in italia c'è della buona ricerca soprattutto nel campo degli elementi finiti, ma se hai voglia di lanciarti nel mondo accademico ti consiglio di fare un pensierino agli USA. Qui dopo un buon PhD e al massimo 1 anno di post doc, se vali, una posizione da associate professor la trovi senza problemi.

Vedremo un po' nel futuro cosa accadrà!

> P.S. visto che tu sei legato (volente o nolente) ai volumi finiti, qui in aerospace c'è un certo Candler che ha la reputazione di essere un mostro nel suo campo!

Immagino, qua ne nascono tutti i gg. di nuovi mostri! ---> Esco abbastanza demoralizzato da queste brevi news che mi hai dato!

Ma tu che schemi numerici usi? Sicuramente i SUDS visto che Patankar veglia su di te.
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Messaggioda Valerio_D » 21/03/2007, 19:36

Io facevo riferimento al Center for Turbulence Research! (CTR)

ctr.stanfrod.edu

Quarteroni per quel poco che ne sono io c'ha credito internazionale abbastanza alto insieme con Canuto del polito ha scritto un libro che è un best seller "Spectral Methods" o qlcs del genere.
Cmq tutti gli articolo in cui si parla di metodi spettrali hanno quel libro in bibliografia.
Alla conferenza di Madrid dell'anno scorso della SIAM è stato invitato a tenere tipo la lezione di apertura ecc ecc poi in relazione a quella conferenza, mi pare proprio, che sia stato pubblicato un articolo su di lui in prima pagina su SIAM news e tanta altra roba che mi sfugge.
Poi il fatto di Alignhi è stato abbastanza pubblicizzante.
La collaborazione che ha con Patera del MIT è cmq abbastanza emblematica.
(Patera cos'è? E' un meccanico ---> mi dispiace ma i meccanici sono i migliori, anche marco sarà d'accordo)
Cmq è meccanico pentito perchè poi ha un PhD o un'altra laurea in matematica applicata o qlcs del genere.


Più o meno la situazione spero di non aver commesso errori su riferimenti ecc.
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Messaggioda tecnos » 21/03/2007, 20:00

Valerio_D ha scritto: (Patera cos'è? E' un meccanico ---> mi dispiace ma i meccanici sono i migliori, anche marco sarà d'accordo)
Cmq è meccanico pentito perchè poi ha un PhD o un'altra laurea in matematica applicata o qlcs del genere.


Esatto :

http://meche.mit.edu/people/faculty/index.html?id=66

Sulla collaborazione :

http://iacs.epfl.ch/colloqnum06/posters/54_Rozza.pdf

Bisogna ammettere che l'EPFL, seppur meno noto e finanziato ( almeno in certi campi ) rispetto all'ETHZ, sovrasta il Politecnico di Zurigo in tutte le scienze pure ( classifiche federali svizzere ). Inoltre è un politecnico profondamente radicato nell'ingegneria, al punto di titolare Ingegnere anche un fisico teorico o un matematico! Sullo stile dell'Imperial College per quanto riguarda geologia e l'Ecole Polytechnique in generale.
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Messaggioda Marco83 » 21/03/2007, 20:25

Se consideri il modello PIC di carica della particella, il fatto che Kn sia maggiore o minore di 1 non conta nulla, tanto è un modello discreto, misto deterministico-stocastico.

Per quel che riguarda il modello di plasma lavoro per Kn>10 (tra 0.1 e 10 si è in transizione) ed è per quello che posso usare equazioni di diffusione-trasporto-reazione. Queste equazioni vengono scritte per ogni specie coinvolta (tutti i vari tipi di ioni, elettroni e nanoparticelle), accoppiate con parte delle equazioni di Maxwell (se hai una capacitive discharge in radiofrequenza, fondamentalmente basta l'equazione di Poisson). Questa è solitamente chiamata descrizione multi-fluido. Il boltzmann solver serve per calcolare gli excitation, ionization e energy transfer rate tra le varie specie e l'electron energy distribution function. Tu gli dai in pasto il campo elettrico (e qui devi decidere se lavorare con local o non-local approach) e le cross sections e lui ti ridà i coefficienti che fanno parte dei termini di reazione in tutte le equazioni di diff-tras-reaz.

Il modello MHD è un modello single fluid ed è sostanzialmente una semplificazione del modello multi fluid. Nel mio caso non lo posso usare perchè le varie specie hanno proprietà drammaticamente diverse. Ad esempio, dato che lavoriamo a bassa pressione, la "temperatura" degli elettroni è ordini di grandezza superiore a quella degli ioni (20000-70000K per elettroni temperatura ambiente o poco più per gli ioni), quindi non è nemmeno pensabile usare l'approccio MHD.

Quanto ai metodi di discretizzazione, dato che nel modello PIC l'unica PDE coinvolta è l'equazione di Poisson che non presenta nessuna complicazione e il dominio è sostanzialmente una sfera, uso staggered finite differences. Per il modello di plasma, uso COMSOL/FEMLAB, che è un software commerciale (a mio avviso il migliore sul mercato) basato su elementi finiti. Il vantaggio è che mi ha risparmiato tutta la menata di scrivere un codice per un problema che dal punto di vista computazionale non è mostruosamente innovativo. Cio nonostante, grazie all'approccio usato da COMSOL non sono limitato ad usare le equazioni pre-impostrate od un determinato solver. Ad esempio io esporto la struttura FEM e lavoro in Matlab per accoppiarla con il Boltzmann solver.

P.S.

Non so se me lo sono perso nei vari post, ma non ho capito dove lavori!
This sentence is false
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Messaggioda Valerio_D » 22/03/2007, 00:05

Veramente interessante! L'Ingegneria dei Plasmi è notevole! Ti posso chiedere le possibili applicazioni dei tuoi studi?

Dire lavoro mi pare eccessivo, per quanto dicevamo prima (essendo un graduate come te) sulla situazione italiana.
Cmq sono dell'Università Politecnica delle Marche (Ancona).

Posso approfittare per chiederti un po' dritte su quali sono le modalità più adeguate per avere una posizione di lavoro nel settore negli USA???? (Non si mai come va a finire)
(che opinione hanno degli italiani)


Per quanto riguarda i politecnici svizzeri sicuramente Zurigo c'ha la sua storia (Einstein ha studiato lì) poi qlk gg. fa vedevo sul sito dell'istituto di fluidodinamica che fanno ricerche di tutto rispetto (a livelli molto alti--> cioè USA), Losanna so solo che c'è Quarteroni.
Altri che in Europa eccellono sono: il gruppo di Lesieur a Grenoble (sulla LES comandano loro c'è poco da fare) ed il gruppo di Davidson alla Chalmers di Goteborg, un ambiente che conosco pochissimo è quello tedesco, so solo che a Bochum lavorano sui miei stessi temi (in particolare sull'RHVT).
(Il gruppo dell'Imperial College con Gossman ecc. ecc. è a parte).
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