Conoscenza matematica

Messaggioda marco1988 » 20/03/2007, 16:56

Secondo voi quale è il ramo di ingegneria con più matematica?
E quello con più fisica?
Secondo voi un ingegnere di quanto è inferiore nelle conoscenze di matematica rispetto ad un matematico?E rispetto ad un fisico?
Ciao
marco1988
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Re: Conoscenza matematica

Messaggioda tecnos » 20/03/2007, 17:08

marco1988 ha scritto:Secondo voi quale è il ramo di ingegneria con più matematica?
E quello con più fisica?
Secondo voi un ingegnere di quanto è inferiore nelle conoscenze di matematica rispetto ad un matematico?E rispetto ad un fisico?
Ciao


Dipende dalla Nazione, in Svizzera sono pari ad esempio, visto che nel miglior politecnico anche matematica e fisica, con la "specialistica", danno il titolo di ingegnere! :D

In Italia i rami con più matematica sono ingegneria matematica,ingegneria dei modelli e dei sistemi, ingegneria fisica, ingegneria informatica, elettronica, navale...
Comunque non è semplice fare una classifica precisa.
Per la fisica direi ingegneria fisica, ingegneria nucleare, scienza ed ingegneria dei materiali...
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Re: Conoscenza matematica

Messaggioda Cozza Taddeo » 22/03/2007, 12:28

marco1988 ha scritto:Secondo voi un ingegnere di quanto è inferiore nelle conoscenze di matematica rispetto ad un matematico?


Io mi sono laureato un po' di anni fa in ingegneria elettronica presso l'Università degli Studi di Padova (vecchio ordinamento, laurea quinquennale) e posso dirti che tra i corsi di ingegneria di allora, quelli del ramo dell'informazione (elettronica, informatica e telecomunicazioni) erano senza dubbio quelli che facevano la quantità di matematica maggiore. Oltre ai corsi usuali (Analisi I e II e Geometria) avevamo Metodi matematici per l'ingegneria (analisi complessa, trasformate di Laplace e Fourier, distribuzioni), Teoria dei segnali (in pratica Teoria della Probabilità), Teoria dei Sistemi (in pratica Geometria II) e una buona dose di fisica (soprattutto legata alle equazioni di Maxwell).

Da qualche anno mi sono iscritto anche alla laurea triennale in Matematica sempre presso l'Università di Padova e ormai mi manca solo qualche esame per la laurea. Quello che ti posso dire è che all'ingegnere manca una formazione sui rami piú "astratti" della matetmatica (topologia, geometria proiettiva, analisi funzionale, algebra astratta, logica, teoria dei grafi), mentre sulle parti comuni (analisi e algebra lineare) la sua formazione è piú orientata alla risoluzione di problemi piuttosto che ad un inquadramento teorico delle questioni. Ad esempio, io riesco spesso a risolvere gli esercizi piú velocemente di molti miei compagni di studi matematici però poi ho piú difficoltà a generalizzare quel risultato in contesti differenti o piú ampi. :D

Comunque tieni presente che molto dipende anche dall'inclinazione e dalla capacità di ciascuno. Ci possono essere laureati in matematica in gamba che fanno le scarpe anche agli ingegneri in ambito applicativo, come pure degli ingegneri molto abili in campo teorico che bruciano i matematici sul loro stesso terreno. Ad esempio il mio prof. di Teoria dei Grafi, prof. Conforti, molto ben valutato anche in ambito internazionale, è laureato in ingegneria...

Sappi inoltre che dopo la laurea, se non rimani in ambito accademico, un 70-80% delle tue conoscenze inutilizzate tende a svanire "come lacrime nella pioggia" a meno che non ti prenda la briga di tenerle in esercizio... :-D
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Messaggioda elgiovo » 22/03/2007, 13:08

Cozza, per la laurea in matematica ti hanno bypassato qualche esame o hai dovuto fare tutto da capo?
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Messaggioda Cozza Taddeo » 22/03/2007, 14:07

elgiovo ha scritto:Cozza, per la laurea in matematica ti hanno bypassato qualche esame o hai dovuto fare tutto da capo?


Mi hanno bypassato un bel po' di crediti (adesso valutano le corrispondenze mediante crediti per aree formative e non per singoli esami). Ad esempio i miei esami di Fisica I e II di ingegneria valgono ciascuno 18 crediti mentre quelli della laurea triennale in matematica a PD valgono 8 crediti ciascuno (tanto per fare un esempio della leggerisssssssssssima differenza tra i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento) e analogamente per gli esami di analisi I e II e Geometria, Probabilità e statistica (il mio Teoria dei Segnali lo copriva e avanzano anche crediti). In pratica mi sono ritrovato con circa un 80 crediti già accumulati per la laurea in matematica. Gli esami che rimanevano (e che devo ancora finire) erano appunto quelli piú astratti (Algebra, Logica matematica, Matematica Discreta), quelli applicativi che non avevo fatto ad ingegneria (Calcolo Numerico, Laboratorio Computazionale, Fisica Matetmatica, Modelli matematici per l'economia), altri di approfondimento (Matematica 3 [geometria proiettiva], Geometria [analisi applicata a curve e superfici]) e qualcun altro di indirizzo.

Tra l'altro l'aria che si respira a Matematica a PD è moooolto diversa da quella di ingegneria, anche per il numero molto inferiore di persone per ogni corso. Ad ingegneria i primi anni eravamo anche in 200-300 in aula, ti trattavano come bestiame da macello: ti marchiavano con la matricola e ti rinchiudevano in un recinto e i pochi che sopravvivevano accedevano ai corsi del 4-5 anno dove finalmente potevi aspirare ad un contatto quasi umano con i docenti, altrimenti irragiungibili (l'e-mail ancora non era diffusa e al telefono quasi mai rispondevano e se lo facevano una buona parte delle volte era per insultarti perché li avevi disturbati).
A matematica, invece, nella maggior parte dei casi i prof. sono molto piú flessibili e disponibili al dialogo con lo studente.

Sei un ingegnere anche tu?
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Messaggioda elgiovo » 22/03/2007, 14:37

Beh, sono un "ingegnerino" al primo anno, elettronica. Da poco mi era venuta l'idea di post-laurearmi anche in matematica (magari una triennale), e dopo quello che mi dici tu non ho più dubbi.
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Messaggioda Cozza Taddeo » 22/03/2007, 16:13

elgiovo ha scritto:Beh, sono un "ingegnerino" al primo anno, elettronica.


Non ti invidio per niente, preferirei stare seduto per un mese consecutivo sulla poltrona del dentista piuttosto che rifare ingegneria... :smt013

In bocca al lupo per tutti i tuoi studi!!! :-D
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Messaggioda elgiovo » 22/03/2007, 20:38

Beh, è relativo, ovvio che quando avrò finito non mi andrà di rifarla. Crepi il lupo!
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Messaggioda Camillo » 22/03/2007, 21:33

Cozza Taddeo ha scritto:
Non ti invidio per niente, preferirei stare seduto per un mese consecutivo sulla poltrona del dentista piuttosto che rifare ingegneria... :smt013



Addirittura..una tale sofferenza da preferire il dentista !!
Ho capito che c'era un po' di folla ai corsi ...ma sei sopravissuto :D
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Messaggioda Cozza Taddeo » 23/03/2007, 09:09

Camillo ha scritto:Addirittura..una tale sofferenza da preferire il dentista !!
Ho capito che c'era un po' di folla ai corsi ...ma sei sopravissuto :D


No, non era l'affollamento ai corsi il problema, ci mancherebbe. Era la pratica dello studio che era, di fatto, immorale.
Quando ero al liceo, i prof. mi avevano insegnato a studiare non solo sui libri di testo ma ad approfondire le varie materie anche mediante altri libri, film, documentari, riviste, ecc. (ora si direbbe facendo ricorso ad altre risorse multimediali). Insomma a crearsi un proprio percorso di apprendimento, che permettesse di acquisire un insieme di conoscenze adeguate ma ricche di sfumature e di approfondimenti che riflettessero anche le proprie capacità e attitudini.
Io pensavo che l'Università fosse il naturale proseguimento di questo metodo di studio.
Niente di piú sbagliato.
Ad ingegneria a PD (soprattutto nelle materie piú tecniche) per passare un esame non serviva aver capito la materia ma solo saper ripetere le nozioni presenti nei libri e nelle dispense indicate (e spesso scritte) dal prof. di turno con le stesse parole del prof. e saper eseguire gli esercizi con i metodi indicati dai prof. Ad esempio io ho studiato le equazioni di Maxwell in 3 corsi: Fisica II (2 anno), Elettrotecnica (3 anno), Campi Elettromagnetici (4 anno): ebbene, ognuno dei prof. utilizzava una notazione diversa per formulare la teoria elettromagnetica e si incavolava da morire se qualcuno si azzardava ad utilizzare la notazione usata nel corso precedente, tanto da rischiare la bocciatura se avevi la presunzione di utilizzarla nella sessione d'esame. Ti dico che dopo Fisica II qualche concetto base delle Equazioni di Maxwell mi sembrava di averlo acquisito, mentre dopo Campi Elettromagnetici ho rinunciato a qualsiasi comprensione della materia, schifato dall'ottusità degli insegnanti che ne presentavano i contenuti.
Ho cominciato il primo anno studiando per passione e ho concluso il 5 anno studiando per rabbia contro questo sistema di apprendimento assurdo. :evil:

Come ti dicevo, l'ambiente a Matematica ora mi sembra molto diverso e ho ripreso a studiare per passione...tutta un'altra storia!!! :-D

Vi auguro di poter studiare sempre con soddisfazione! :D
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