anonymous_40e072 ha scritto:Signori, 1600€ per un ingegnere sono una miseria. Ricordiamoci che fuori dall'Italia la situazione è ben diversa.
Secondo me è inutile fare questo discorso. In Italia gli stipendi sono questi (in media), se non ti/vi stanno bene siete liberi di cercare lavoro all'estero (dove effettivamente spesso gli stipendi sono più elevati).
anonymous_40e072 ha scritto:Ma c'ha ragione Vulplasir.
State facendo dei gran sofismi, ma ci trovo poco da dire. Il livello del mondo del lavoro è basso (e di certo non parlo delle PMI). Non sanno manco loro cosa vogliono. Magari sì, serve gente che ci capisca di numeri, che mastichi un po' di Informatica (ma giusto un minimo), che sappia chiacchierare con gli altri. I Gestionali son 'sta roba qui, nient'altro. Poi ci saranno anche quelli bravi, senz'altro. Ma quelli ci sono un po' dappertutto.
Ancora mica ho capito cosa studiate nè perchè dovrei assumere un Gestionale. Fate un po' di Micro e Macro, ma anche un po' di "Ingegneria", però un po' di Informatica, Ricerca Operativa, mah. Senza contare che l'identità del corso varia completamente tra Tor Vergata e Milano (almeno, dopo aver letto un po' dei messaggi di Intermat).
Sul fatto che il mondo del lavoro richieda conoscenze "non elevatissime" penso siamo tutti d'accordo. Detto questo un ingegnere
gestionale (che abbia studiato seriamente, si intende) ha visto corsi di operations management, di ricerca operativa, oltre a corsi relativi agli impianti industriali e dunque ha comunque una forma mentis che non può avere, ad esempio, un laureato in economia. Il discorso "che senso ha fare macroeconomia" mi sembra stupido. Un ingegnere meccanico, mediamente, fa dei corsi base di economia e di informatica, anche lì si potrebbe dire "che senso ha?" ma è allo stesso modo stupido perché quei corsi ti dovrebbero dare le basi per poi poter lavorare con altri strumenti. Avere le nozioni di base di economia ti permette di poter capire alcune dinamiche interne all'azienda (nei corsi di taglio economico: gestione d'impresa e simili) oltre che è utile per poter contestualizzare alcuni aspetti teorici che si possono vedere in vari corsi (automatica, teoria dei giochi etc...). Insomma non è fine a se stesso. E' fondamentale? Ovviamente no. Come non lo sono moltissimi esami di meccanica, di energetica e di ogni altro cdl.
Perché un ing.
gestionale, mediamente, trova lavoro molto facilmente? Perché ha tutte le skills richieste dalle imprese e la giusta forma mentis. Inoltre all'aspetto quantitativo che ti insegna l'ingegneria classica è affiancato l'aspetto qualitativo di quei (pochi) corsi più economici (marketing, gestione aziendale etc...). Oltre a questo si hanno, a volte, competenze basilari di diritto che, di certo, non fanno male quando poi ti andrai ad occupare di sicurezza e simili.
Quello che gli altri ingegneri non capiscono, o non accettano, è che alla fine il classico ruolo del laureato in ingegneria è dentro un'impresa manifatturiera a fare controllo sui processi (cosa che un
gestionale vede molto più di un meccanico), sulla qualità e sulla sicurezza. Quando non si lavora nel manifatturiero si lavora nella logistica e/o nella consulenza. Allora lì la figura ibrida del
gestionale torna ancora più comoda.
PS: Ad esempio, i laureati in altri cdl, cosa sanno di logistica e di trasporti?