da cyberman » 29/04/2004, 15:27
<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>citazione:<hr height=1 noshade id=quote>
A me "ingegneria matematica" sembra una contraddizione in termini
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Questo perché non conosci a fondo quali siano le problematiche che nascono nel campo dell'ingegneria. Ce ne sono alcune che richiedono molto senso pratico e solo poca conoscenza di calcolo infinitesimale. Ma ce ne solo altre in diversi settori che richiedono forte competenze in diverse aree della matematica: analisi complessa, equazioni alle derivate parziali, calcolo stocastico, geometria differenziale, calcolo variazionale...
Chiaramente non sto parlando di tutte le aree della matematica. Infatti ad esempio non ci sono molti insegnamenti di algebra astratta nel nostro corso, ma ce ne sono molti altri di matematica che ci sono indispensabili.
La filosofia di base del corso di ing. matematica è che per risolvere dei problemi non basta né l'intuizione fisica del fenomeno, né la conoscenza di procedimenti formali di risoluzione. Se è vero che il libro della natura è scritto con diciamo ... equazioni, è anche vero che non è così banale capire quali siano le equazioni che regolano dei fenomeni. Ci sono dei casi strastudiati come ad esempio il problema dei due corpi, dove si sa già tutto. Ci sono dei casi, reali, molto più complessi che non hanno uno schematizzazione già pronta. Qui dovrebbe entrare in gioco l'ingegnere matematico: dotato (si spera) della capacità di saper descivere (anche approssimativamente) un fenomeno. Tali descrizioni talvolta sono molto complesse matematicamente, e da ciò deriva la necessità di aggiungere "matematico".