civamb ha scritto:Scusa se mi permetto ma per la laurea magistrale devono recuperare dei crediti formativi gli studenti di ingegneria Matematica triennale che scelgono l'indirizzo applicativo al terzo anno. Quindi un ingegnere elettronico ne dovrà recuperare ancora di più.
anonymous_40e072 ha scritto:civamb ha scritto:Scusa se mi permetto ma per la laurea magistrale devono recuperare dei crediti formativi gli studenti di ingegneria Matematica triennale che scelgono l'indirizzo applicativo al terzo anno. Quindi un ingegnere elettronico ne dovrà recuperare ancora di più.
Senz'altro, anzi, più precisamente i CFU da recuperare dovrebbero essere 25 (di solito sono Analisi III, Probabilità e un altro da 10 che credo dipenda dalla triennale di provenienza). Sempre considerano che le info sono aggiornate a qualche anno fa.
Detto questo, non lo vedo un vincolo importante. Quello che è importante è sapere che si voglia diventare Ingegneri, che si porti a casa dei risultati; se poi davvero si è interessati agli aspetti più matematici dell'ingegneria (e non solo), allora si valuta un cambio di corso. Lo si può richiedere alla fine del primo anno, si può richiedere al terzo anno un piano di studi autonomo di modo da minimizzare gli eventuali recuperi, si può andare all'estero (dove il concetto di "debito" fondamentalmente non esiste), si possono fare tante cose. Il mio era un invito "a non avere paura".
civamb ha scritto:anonymous_40e072 ha scritto:civamb ha scritto:Scusa se mi permetto ma per la laurea magistrale devono recuperare dei crediti formativi gli studenti di ingegneria Matematica triennale che scelgono l'indirizzo applicativo al terzo anno. Quindi un ingegnere elettronico ne dovrà recuperare ancora di più.
Senz'altro, anzi, più precisamente i CFU da recuperare dovrebbero essere 25 (di solito sono Analisi III, Probabilità e un altro da 10 che credo dipenda dalla triennale di provenienza). Sempre considerano che le info sono aggiornate a qualche anno fa.
Detto questo, non lo vedo un vincolo importante. Quello che è importante è sapere che si voglia diventare Ingegneri, che si porti a casa dei risultati; se poi davvero si è interessati agli aspetti più matematici dell'ingegneria (e non solo), allora si valuta un cambio di corso. Lo si può richiedere alla fine del primo anno, si può richiedere al terzo anno un piano di studi autonomo di modo da minimizzare gli eventuali recuperi, si può andare all'estero (dove il concetto di "debito" fondamentalmente non esiste), si possono fare tante cose. Il mio era un invito "a non avere paura".
In pratica un semestre da recuperare, se va bene. La sua paura a mio parere è più che giustificata perchè ritrovarsi a studiare ciò che non si è scelto (o non è la prima scelta) è difficile. Sempre che non si innamori dell'elettronica!Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.Giusto per caso ho saputo che un laureato magistrale in ingegneria matematica del Polimi attualmente fa ricerca in un dipartimento della scuola politecnica che ho frequentato. Subito dopo la laurea ha vinto un dottorato in matematica alla Normale di Pisa e sta facendo numerose pubblicazioni nel campo dell'analisi matematica (calcolo delle variazioni-equazioni di evoluzione non lineari).
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