Quanto peso ha l'argomento della tesi di dottorato e il gruppo di ricerca per la carriera lavorativa?

Messaggioda sarale » 09/04/2020, 13:59

Buongiorno a tutti!

Sono nuova qui, purtroppo non riuscendo a reperire informazioni altrove chiedo a voi consiglio (sebbene mi renda conto che il tema della mia domanda possa esulare da argomenti prettamente matematici).
Mi sono laureata a dicembre in Scienze Forestali e Ambientali, con una tesi riguardante l'ecologia forestale (risposta delle piante a cambiamenti climatici). Nel corso dell'ultimo anno mi sono però resa conto del mio interesse per le tematiche riguardanti la biodiversità vegetale, e così ho cercato di contattare docenti e istituti per ottenere consigli e delucidazioni su un dottorato che riguardi questo tema. Purtroppo le risposte (quando ci sono state) non mi hanno fatto ben sperare. Cito testuali parole "Il tuo interesse nei confronti della materia è evidente, ma purtroppo non hai pubblicazioni a riguardo, non abbiamo avuto modo di collaborare insieme, non so come lavori, non hai referenze sufficienti"...in sostanza potrei anche provare a partecipare a dei bandi, ma con scarse speranze di suscitare interesse (e come dargli torto?). Nel frattempo vengo contattata dal mio relatore che mi informa della possibilità di partecipare ad un bando di dottorato con il suo gruppo di ricerca, approfondendo ulteriormente quanto studiato con la mia tesi. Il tema è sicuramente interessante, credo anche sarebbe bello approfondirlo per altri 3 anni, ma vorrei che la mia vita professionale in futuro vertesse sugli studi di impatto sulla biodiversità.
Mi trovo quindi di fronte a due alternative: cercare di lavorare fin da subito su quello che mi piacerebbe fare in futuro (consapevole che senza un dottorato è una strada complessa) o provare a vincere il bando per il dottorato con il mio relatore come supervisor.
A questo punto vorrei chiedervi se e quanto la scelta dell'argomento di dottorato e il gruppo di ricerca potrebbero influenzare la mia vita lavorativa. Chiedendo consiglio qua e là, molti sono dell'idea che il dottorato serva a fornire al dottorando i mezzi per fare ricerca (anche se ovviamente i mezzi forniti da un dottorato in ecologia saranno diversi da quelli di un dottorato in matematica o in psicologia), e che quindi una volta conseguito il titolo potrei concentrarmi su tematiche che mi affascinano maggiormente. La mia paura però è che mi vincoli a lavorare tutta la vita solo su "piante e cambiamenti climatici".
Chiedo quindi se qualcuno ha avuto esperienze di questo tipo, ovvero tesi di dottorato su un'area di ricerca ed attività lavorativa su un'altra, o qualcuno che ha tentato questo "salto" e non è riuscito a staccarsi dal settore di partenza.
Non ho idea se questo mio dubbio sia banale o sciocco, ma ringrazio comunque chi avrà voglia/tempo di rispondermi :-D
Ovviamente sono ben accetti consigli di altri siti/forum/gruppi/pagine dove questa mia domanda potrebbe trovare un luogo più consono... :wink:

Grazie!
sarale
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Re: Quanto peso ha l'argomento della tesi di dottorato e il gruppo di ricerca per la carriera lavorativa?

Messaggioda Luca.Lussardi » 12/04/2020, 08:56

Posso provare a risponderti ma mi riferisco all'ambito matematico, unico di fatto che conosco da vicino. In tale ambiente in effetti le tematiche che si affrontano durante il dottorato di ricerca tipicamente costituiscono la formazione iniziale del giovane ricercatore che quindi si inserisce in una certa comunità scientifica di riferimento. E' difficile e sconveniente, ma non impossibile, cambiare completamente giro una volta avviati. Parere personale: io sono sempre dell'idea che nella vita bisogna fare quello che piace fare.
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Re: Quanto peso ha l'argomento della tesi di dottorato e il gruppo di ricerca per la carriera lavorativa?

Messaggioda sarale » 14/04/2020, 08:21

@ Luca.Lussardi:
Luca.Lussardi ha scritto:Posso provare a risponderti ma mi riferisco all'ambito matematico, unico di fatto che conosco da vicino. In tale ambiente in effetti le tematiche che si affrontano durante il dottorato di ricerca tipicamente costituiscono la formazione iniziale del giovane ricercatore che quindi si inserisce in una certa comunità scientifica di riferimento. E' difficile e sconveniente, ma non impossibile, cambiare completamente giro una volta avviati. Parere personale: io sono sempre dell'idea che nella vita bisogna fare quello che piace fare.


Grazie mille per il consiglio! Condivido la tua opinione sul fare sempre ciò che piace. Effettivamente ho sempre scelto in base a questo, non sono mai dovuta scendere a compromessi, complice il fatto che ho sempre sentito in modo molto forte la spinta verso una certa strada... È la prima volta che mi trovo ad affrontare un dubbio di questo tipo (ma c'è sempre una prima volta!). Forse il problema è che non si tratterebbe di "cambiare completamente giro"... Paradossalmente, se mi facesse schifo l'ambito proposto dal mio relatore e fosse del tutto scollegato da quello che mi interessa sarebbe molto più semplice scegliere (e sceglierei di rifiutare).
Grazie ancora per la risposta!

@ Sergio:
Sergio ha scritto:Perdonami, non ho esperienze dirette né conoscenza del tuo settore di studi, ma ho una figlia che, pur avendo mantenuto "coerenza" col suo relatore fino al dottorato, sta ora piano piano cambiando rotta.
Ometto i particolari anche perché quando mi parla di quello di cui si occupa (ricerca di farmaci contro il melanoma) ci capisco praticamente zero.
Vorrei dirti questo: a volte quella che può sembrare una scelta netta, un vero e proprio out-out, se ci si appiattisce sul futuro immediato, si gestisce invece meglio dilatando i tempi.
Purtroppo per avere serie speranze di fare ricerca su quello che ti interessa di più devi pubblicare, collaborare ecc. Ma sei sicura che sia impossibile se accetti la proposta del tuo prof?
Intendiamoci, non so nulla di quello che stai facendo e di quello che invece vorresti fare, ma a naso mi sembrerebbe che tra "risposta delle piante a cambiamenti climatici" e "biodiversità vegetale" non ci sia un abisso. Ad esempio, mettendo su Google "biodiversità e cambiamenti climatici" è saltato fuori questo: http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/le-domande-piu-frequenti-sulla-biodiversita/quali-sono-le-relazioni-tra-biodiversita-e-cambiamenti-climatici.
Non potresti continuare nell'immediato sulla strada già intrapresa e poi un po' per volta spostare l'accento sulla biodiversità? Sei sicura non esistono altri che si occupano di biodiversità vegetale tenendo conto dei cambiamenti climatici?

Se poi ho detto fesserie, scusami. Diciamo che è "deformazione professionale da papà" :wink:

Innanzitutto grazie della risposta, molto gentile! Quello che proponi tu non sembra impossibile da realizzare... Diciamo che finora mi sono dedicata alla risposta "fisiologica" della pianta ai cambiamenti climatici, ma ho comunque affrontato in un paio di esami il tema "biodiversità e cambiamenti climatici". Per cercare di risolvere il mio dubbio ho chiesto consiglio ad un mio professore: lui mi fa presente che durante i 3 anni di dottorato potrei comunque cercare di approfondire ciò che mi piace, ma che soprattutto avrei la possibilità di crearmi una rete di collaborazioni e conoscenze che potrebbero aiutarmi ad avvicinarmi al tema biodiversità...anche per lui i due settori non sono così distanti. A questo punto potrei provare a verificare la cosa col mio relatore.
Grazie del consiglio!
(p.s.: mi hai strappato un sorriso col tuo messaggio perché è molto simile alla cosa che mi hanno detto i miei genitori :-D )
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Re: Quanto peso ha l'argomento della tesi di dottorato e il gruppo di ricerca per la carriera lavorativa?

Messaggioda sarale » 14/04/2020, 21:01

Giusta osservazione! :-D ne terrò conto... grazie davvero!
sarale
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