Cozza Taddeo ha scritto:Io comunque terrei molto ben distinte le competenze di un ingegnere da quelle di un architetto.
Un ingegnere edile sa fa stare in piedi una struttura, ha fatto esami di scienza delle costruzioni, geotecnica, tecnica delle costruzioni I e II, ecc. oltre alla consueta dose massiccia di matematica e fisica che si beccano gli ingegneri.
Un architetto non sa fare alcun calcolo utile al sostentamento fisico di una struttura. Affonda in un mare di fuffa inutile quelle due o tre buone intuizioni di carattere puramente estetico che potrebbero dargli un minimo di dignità professionale se accostato ad un ingegnere.
Per come viene condotto il corso di studi in architettura qui in Italia, per me dovrebbe essere chiuso. Un ingegnere edile con un paio di corsi sull'allocazione ottimale degli spazi interni, sul restauro, o su qualche altro ramo di interesse specifico potrebbe svolgere il compito di un architetto in modo di gran lunga migliore poiché sarebbe a conoscenza delle problematiche dell'edificio in modo completo: dalle esigenze del cliente ai vincoli delle strutture. Non si inventerebbe distribuzioni volumetriche strampalate solo per soddisfare le proprie bizze pseudointellettualoidi arrivando a convincere il cliente a costruire un edificio i cui costi strutturali sono del 50-60% superiori a quelli necessari per avere una costruzione delle stesse dimensioni ma con i volumi disposti in modo piú razionale...
Da noi ad ingegneria c'era un detto:" l'architetto progetta un edificio e l'ingegnere spiega perché è caduto"...
Io non vedo proprio la necessità di mettersi ad insultare un corso di studi con una storia importante come quella di architettura. Un architetto non è uno pseudoingegnere; è un architetto. Sinceramente la prospettiva di vedere un branco di ingegneri edili senza il bagaglio artistico/teorico (n.b. per teorico intendo come teoria dell'architettura) ridurre le nostre città nello stato pietoso dello stile post ricostruzione in cui tuttora i maggiori capoluoghi versano, mi inorridisce. Fatevi un giro per molte strade di Milano, dove l'economia volumetrica e il risparmio sui materiali hanno reso la città inguardabile e capirete il valore di un architetto dotato di senso estetico.
Pensando alla situazione attuale, credo che tutti concordino che sarebbe stato più economico costruire la Nuova Fiera con dei bei prefabbricati, tetto piatto con i condizionatori sopra e una bella rete stradale ad accampamento romano. Grazie a Dio che nessuno s'è sognato di dire che Renzo Piano con quel tetto ha "richiesto costi strutturali del 50-60% superiori a quelli necessari per avere una costruzione delle stesse dimensioni ma con i volumi disposti in modo piú razionale..." altrimenti avremmo un altro mostro edilizio.
Io editerei la tua ultima frase come: " l'architetto progetta un edificio futuristico e l'ingegnere lo rende realtà"...