grande confusione: magistrale o triennale?

[LucaE]

Buongiorno,

in questo momento sto attraversando un periodo di grande confusione e indecisione. Quest'anno ho conseguito una laurea triennale in chimica con tante difficoltà. Tre anni fa, riuscii a vincere una borsa di studio per merito in una scuola d'eccellenza e non immaginavo quanto i successivi anni sarebbero stati difficili. Le materie scientifiche mi hanno da sempre affascinato e le studiavo con piacere alle superiori (e la matematica per me non era nemmeno studio ma un passatempo: avrei passato ore a fare esercizi). Cercavo di provare interesse anche verso le materie che mi piacevano meno (come italiano) e ci riuscivo. In questi tre anni, purtroppo, mi sono un po' perso: studio soltanto perchè devo farlo. Per mantenere la borsa di sudio ho dovuto sostenere esami in più e mi sono trovato sommerso dallo studio: mentre vedevo che altri miei coetanei erano felici (e io ovviamente ero felice per loro) e mi sembrava avessero trovato un equilibrio nelle loro nuove vite, io mi sono sempre sentito fuori posto e come se non stessi rispettando il mio tempo. In questi tre anni è sempre più aumentato in me il desiderio di riazzerare tutto e ricominciare da capo. Eccomi qui quindi a scrivere. Prima di ottenere la borsa di studio, un piano alternativo a chimica sarebbe stato iscrivermi a fisica. Non ho portato avanti questo piano anche perchè ho sempre avuto un po' paura che potesse essere troppo difficile per me.
Sono molto confuso: continuare con la borsa di studio che ho mantenuto con grande difficoltà in questi tre anni ma iscrivermi a una magistrale in chimica e completare il percorso di cinque anni oppure iscrivermi ad una triennale in fisica?

Mi frenano alcuni dubbi.
Per prima cosa l'incertezza del futuro: fisica mi permetterebbe un giorno di raggiungere uno stipendio dignitoso?
Per seconda cosa l'ambiente a fisica: in questi anni mi sono trovato circondato da persone bravissime e appassionatissime di ciò che studiavano con cui però molto spesso si finiva a parlare sempre delle solite cose accademiche. Secondo me, parte dello stress e del mio umore basso sono stati causati anche dall'ambiente: anche in queslle situazioni che dovevano essere di "svago", purtroppo i discorsi e la compagnia non mi hanno mai permesso di staccare davvero. Ho paura che anche frequentando fisica si possa ripresentare lo stesso problema.
Per terza cosa le tempistiche: dovrei ricominciare il percorso universitario con tre anni di ritardo e questo un po' mi spaventa. Se chiedessi al me stesso di qualche anno fa avrebbe risposto che gli sarebbe piaciuto fare il ricercatore perchè studiare alla fin fine non gli dispiaceva (ora non so cosa farò nella mia vita). Tre anni di ritardo quanto potrebbero pesare in un'eventuale carriera di ricerca?
Per quarta cosa la difficoltà del corso: in questi anni ho conosciuto persone geniali (non scherzo) ad un livello che io potrei solo sognare. È vero, secondo me, che in matematica e fisica esistono alcuni argomenti così difficili da poter essere capiti solo da pochi e sono sicuro che non sono uno di quei pochi.
Per ultima cosa il luogo: mi iscriverei a Bari. Qual è la qualità dei corsi e quanto questa università riesce a preparare? Sono consapevole che questa sia una domanda un po' inutile: alla fine mi sono convinto che il luogo non sia importante ma che molto venga fatto fondamentalmente dallo studente. Volevo semplicemtne dei pareri da qualcuno che abbia esperienza in questo ateneo.

Scusate per la lunghezza del messaggio e ringrazio chiunque troverà un po' di tempo per leggere ed eventualmente per rispondere.

[giuliofis]

Per prima cosa l'incertezza del futuro: fisica mi permetterebbe un giorno di raggiungere uno stipendio dignitoso?

Generalmente le lauree STEM danno buone possibilità. Io sono laureato in fisica, e in un'azienda dove sono stato i primi stipendi si aggiravano tra i 25k e i 30k lordi all'anno, per poi salire parecchio.
Ora lavoro a scuola, e netti intasco circa 1550€ al mese in soldi e ∞ in felicità.

Per seconda cosa l'ambiente a fisica: in questi anni mi sono trovato circondato da persone bravissime e appassionatissime di ciò che studiavano con cui però molto spesso si finiva a parlare sempre delle solite cose accademiche. Secondo me, parte dello stress e del mio umore basso sono stati causati anche dall'ambiente: anche in queslle situazioni che dovevano essere di "svago", purtroppo i discorsi e la compagnia non mi hanno mai permesso di staccare davvero. Ho paura che anche frequentando fisica si possa ripresentare lo stesso problema.

Temo che sarebbe lo stesso, credo sia qualcosa di tipico dei corsi di laurea in cui ci si iscrive quasi solo per vera passione. A ingegneria è frequente trovare gente iscritta solo perché "si trova lavoro", a matematica/fisica/chimica proprio no.

Per terza cosa le tempistiche: dovrei ricominciare il percorso universitario con tre anni di ritardo e questo un po' mi spaventa.

Considera che probabilmente avresti una parte (forse sostanziosa) di esami convalidati totalmente o parzialmente, non sarebbe un vero ripartire da zero.

Per quarta cosa la difficoltà del corso: in questi anni ho conosciuto persone geniali (non scherzo) ad un livello che io potrei solo sognare. È vero, secondo me, che in matematica e fisica esistono alcuni argomenti così difficili da poter essere capiti solo da pochi e sono sicuro che non sono uno di quei pochi.

Non credo che fisica sia più difficile di chimica. Direi piuttosto che le tre scienze dure, matematica fisica chimica, sono a pari livello.

In questi tre anni è sempre più aumentato in me il desiderio di riazzerare tutto e ricominciare da capo.

Hai pensato a una magistrale con percorso in chimica fisica?

[LucaE]

Grazie mille per la risposta.

Hai pensato a una magistrale con percorso in chimica fisica?

Sì, ma infatti eventualmente mi iscriverei a quel curriculum.